Recensione

Alien Storm

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a cura di Mauro.Cat

Ho sempre ritenuto probabile l’esistenza di vita extraterrestre. L’universo è talmente vasto che mi parrebbe strano se non esistessero altre forme di vita oltre a quelle del nostro pianeta. Non sono mai stato invece convinto dalla rappresentazione che spesso ci facciamo degli alieni. Troppe volte ci immaginiamo mostri terribili, viscidi e vermiformi assetati di sangue. Alien Storm, il titolo Sega pubblicato nel mese di gennaio su Virtual Console ad 800 Wii Points, dipinge gli alieni proprio in questo modo.Il gioco, un discreto arcade pubblicato nel 1991 e convertito successivamente per Master System e Megadrive, vi mette nei panni di tre stereotipati eroi del futuro: l’uomo forzuto, la bella capellona in calzamaglia ed il grigio robot. Il party da selezionare ricorda in maniera impressionante quello del picchiaduro fantasy Golden Axe.

Tre giochi al prezzo di unoAlien Storm prova a cercare strade diverse così da rendere varia l’avventura e la meccanica di gioco. Le tre fasi, peraltro poco originali, prese singolarmente risultano scarsamente curate e di conseguenza limitatamente divertenti.L’inizio dell’avventura ricorda immediatamente il già citato Golden Axe, con i cittadini che corrono spaventati verso gli spavaldi eroi. Sega, che probabilmente gioca con questa autocitazione, fa trasformare i cittadini in alieni (vermiformi appunto…) e fa cominciare la battaglia. Tutta la fase picchiaduro non offre nulla di particolarmente interessante. Il gioco è lento ed i nemici si ripetono mutando solo colore di tanto in tanto. In due giocatori tutto risulta un poco più divertente.I personaggi sono dotati di due indicatori di energia: uno per la salute e l’altro per l’utilizzo dell’arma speciale. Il titolo non è un vero picchiaduro visto che i protagonisti utilizzano armi che scaricano elettricità, prese a piene mani dai film dei Ghostbusters, o fiamme e che friggono i poveri alieni. Talvolta compaiono nemici dai bidoni della spazzatura che dovrebbero sorprendere il giocatore, ma alla terza volta che questo succede tutto risulta già troppo scialbo per farci saltare sulla sedia.Quando poi al giocatore è concesso di entrare in alcune stanze posizionate sullo sfondo della schermata, comincia la fase stile Cabal. In questi spazi si affronta un gioco simile al tiro al bersaglio muovendo dei mirini e sparando all’impazzata. Anche in questo caso la buona volontà dei programmatori di trovare qualcosa di originale si scontra con la noia e la ripetitività costante. I nemici sono sempre uguali e, se non ci fossero alcuni civili da lasciare incolumi, si potrebbe giocare a questa sezione sonnecchiando e sparando a caso. La terza fase di gioco, la meno frequente, è quella sparatutto. In queste sezioni si affrontano livelli a scorrimento molto rapidi ed al tempo stesso caotici. Il tutto è rovinato qui da problemi grafici che rendono poco chiara la nostra posizione sullo schermo. Questa fase avrebbe potuto essere davvero valida se programmata con maggiore cura.

Gli alieni sulla terraTecnicamente Alien Storm è discreto pur con qualche sbavatura. Il comparto grafico, ovviamente lontano da quello della versione arcade, fa una buona figura. Le animazioni avrebbero potuto essere più curate e le ambientazioni più varie, ma il risultato finale è accettabile. Lo spazio occupato dalla barra delle energie forse è troppo invadente rispetto al resto e la sensazione è che questa sia stata una scelta precisa degli sviluppatori legata a limiti tecnici e volta ad evitare eventuali rallentamenti. Buono l’uso dei colori legato all’arma principale. Il sonoro è poco incisivo ed anche gli effetti risultano anonimi.I livelli non sono molti ed il gioco rischia di finire molto presto. Per fortuna il numero di continue ben calibrato ed i tre livelli di difficoltà prolungano di qualche giorno il divertimento. Esiste poi una improponibile fase “duel” per due giocatori.La giocabilità risente dei difetti tipici del genere picchiaduro. Tutto risulta molto lento e la tecnica di aggirare gli avversari finisce col risultare quasi sempre decisiva per arrivare alla fine del livello senza troppi patemi. I boss di fine livello, sempre uguali, rischiano invece di prosciugare tutte le nostre energie. Le altre fasi risultano così poco accennate e poco originali da essere quasi ingiudicabili.Alien Storm prova ad offrire una certa varietà al giocatore ma non riesce a coinvolgerlo più di tanto. Il titolo risulta gradevole in due, ma contemporaneamente blando e soporifero in singolo. AS sembra una demo di vari titoli incollati senza senso più che un gioco vero e proprio. In definitiva questo è un peccato, alcune idee erano discrete e con un po’ di cura si sarebbe potuto ottenere molto di più.

– Buona la fase sparatutto

– Si può giocare in due

– Tre differenti tipologie di gioco…

– Nemici troppo simili

– Breve

– … ma non sempre curate

6.3

Alien Storm è un titolo modesto che, per ragioni legate probabilmente a mancanza di idee o di tempo, non ha potuto compiere il salto di qualità. Alcune trovate sarebbero buone e alcune scelte avrebbero potuto garantire un’ottima varietà. Purtroppo è proprio la fase picchiaduro, quella principale, a convincere molto poco e a risultare scialba e ripetitiva. Se volete arrostire qualche alieno e giocare in compagnia di un amico prendete in considerazione il titolo Sega, se invece cercate un buon picchiaduro ripescato dal passato buttatevi su Streets Of Rage 2 o Final Fight.

Voto Recensione di Alien Storm - Recensione


6.3