Retro City Rampage ha venduto molto più su PSVita che su PS3, PC e Xbox Live Arcade

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a cura di NeoSquall

Sembra che Retro City Rampage, l’action-adventure open world indipendente sviluppato come omaggio all’era 8-bit e uscito lo scorso 9 Ottobre su PC, il 2 Gennaio su Xbox Live Arcade e il 16 Gennaio su PlayStation Network in versione PlayStation 3 e PlayStation Vita, abbia venduto molto di più finora sulla console portatile Sony rispetto a tutte le altre piattaforme messe insieme.Alla vigilia dell’uscita della versione per WiiWare, prevista per oggi 28 Febbraio, il designer del gioco Brian Provinciano ha pubblicato su Twitter una serie di messaggi in cui celebrava il successo del gioco su PlayStation Vita, indicandola come possibile piattaforma di riferimento per gli altri sviluppatori indie e aggiungendo che le vendite di questa versione sono superiori a quelle per PlayStation 3 e Xbox Live Arcade.Provinciano ha anche risposto alle domande dei suoi follower, indicando che le vendite su Steam sono molto superiori rispetto a quella XBLA, ma comunque al di sotto di quelle su PSN.A una domanda diretta sul percepito insuccesso della versione Xbox Live Arcade, la cui piattaforma si presume essere quella “più adatta” per i titoli indie, il designer ha risposto affermando che la realizzazione di quella particolare versione del gioco ha richiesto “due turni da 6+ mesi di pitching, scartoffie e negoziazioni solo per accettare il gioco su XBLA”, definendo tutto ciò “un’assurdità”.“La versione XBLA è costata più di tutti gli altri SKU combinati. Ho guadagnato di più sulle altre piattaforme che non su XBLA,” ha aggiunto successivamente Provinciano, descrivendo le sue vicissitudini con Xbox Live Arcade come “un’esperienza formativa”.Infine, a una domanda degli utenti su quali possano essere stati i fattori che hanno determinato il successo della versione scaricata su PlayStation Vita di Retro City Rampage, il designer ha risposto affermando che “Sony ha promosso il gioco incredibilmente bene e i giocatori su Vita sono affamati di giochi”, invitando i colleghi indie a “farne di più per loro”.Insomma, una storia felice per uno sviluppatore indipendente e un passo importante nel crescente rapporto fra il publisher giapponese e la “scena indie”.