Con i videogiochi si possono visitare luoghi irraggiungibili e vivere avventure indimenticabili e, nel caso di Starlink: Battle for Atlas, i giocatori vengono catapultati nello spazio, in un sistema stellare ad anni luce di distanza dalla Terra.
Quale alleato migliore se non il titolo di Ubisoft per PS4, Xbox One e Nintendo Switch per stimolare la curiosità dei più piccoli?
A rispondere alcuni dei più autorevoli esponenti come Umberto Guidoni, astronauta e astrofisico, e Adrian Fartade, creator e divulgatore astronomico.
In una lezione di giocoso rigore scientifico all’interno dell’intrigante Civico Planetario “Ulrico Hoepli” di Milano, i due esperti hanno raccontato i misteri dello Spazio a una folla di bambini e genitori aiutati da Starlink: Battle for Atlas, a dimostrazione che il videogioco può diventare anche uno strumento divulgativo.
Starlink: Battle for Atlas è ambientato in un sistema stellare fittizio, ma ispirato all’omonimo Atlas presente nella costellazione del Toro. Quello che può sembrare apparentemente un piccolo dettaglio, è stato il punto di partenza per un’osservazione guidata del cielo: dall’Atlas del videogioco a quello esistente, dal virtuale al reale.
A partire dal videogame, la curiosità dei bambini è stata stimolata alla scoperta di temi fisico-astronomici, approfonditi poi da una lezione ad hoc per i più piccoli all’insegna dell’edutainment guidata da LOfficina del Planetario.
Ai momenti di apprendimento si sono affiancati anche quelli di puro svago, soprattutto quando è entrato in sala il noto rapper Shade: da doppiatore di Levi, uno dei personaggi principali del gioco, ha raccontato in rima la sua indimenticabile esperienza.
Per chiudere la lezione, il creator e divulgatore Adrian Fartade ha introdotto Umberto Guidoni: il primo astronauta europeo a visitare la Stazione Spaziale Internazionale, raccontando la sua esperienza tra le stelle, ha offerto il suo punto di vista, dimostrando di apprezzare la fisica dello spazio fedelmente riprodotta all’interno di Starlink: Battle for Atlas.