Linux ha bisogno di una killer-app, secondo director di Battlefield

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Secondo Lars Gustavsson, di DICE, a Linux servirebbe solo una killer application per potersi imporre a sua volta tra le piattaforme di prima fascia dedicate al gaming.“Vorremmo fortemente buttarci su Linux ha rivelato Gustavsson. “Servì Halo per fare in modo che la prima Xbox si diffondesse – di solito, serve una killer app o un gioco, e di lì in poi ci sono sempre più persone che vogliono una piattaforma. Non è difficile puntare Linux, ad esempio, servirebbe solo un gioco che motivi il pubblico a sceglierlo.”Secondo lo stesso Gustavsson, anche i giochi indie possono dire la loro per attirare più persone su piattaforme come Linux: “per lungo tempo, sembrava che solo i giochi AAA potessero sopravvivere, poi è arrivata l’esplosione con il mobile e i giochi indie. Sono davvero felice che siamo tornati al punto in cui la gente dice ‘bene, questi giochi AAA sopravvivranno? Sono solo dei mammuth che non sanno di essere già morti? Dal mio punto di vista, insomma, penso che le possibilità siano molteplici, e penso che gli indie possano far crescere Linux, anche se non hanno un pubblico enorme.”Gustavsson ha dichiarato anche che a suo avviso le Steam Machines sono salutari per il mercato delle console, dal momento che esse apriranno nuove strade nel mercato dei videogames: “praticamente, per il modo diverso di accedere ai giochi e di giocarci, penso sia una cosa davvero eccitante. La sola cosa di cui sono certo, è che tra cinque o dieci anni da ora, i giochi e sopratutto il modo in cui se ne fa usufrutto non saranno simili ad oggi. Con i servizi di streaming e le nuove periferiche di input e altre novità del genere, non sarei sorpreso se ci fosse una domanda decrescente per l’hardware ed una crescita di quella legata all’esperienza ludica.”