Call of Duty: Modern Warfare è un caso politico in Russia

Il titolo di Activision è infatti al centro di un vero e proprio caso politico in Russia, dove la beta è stata rimossa dal PlayStation Store senza troppi convenevoli e i pre-order sono stati cancellati

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a cura di Paolo Sirio

Call of Duty: Modern Warfare sta vivendo ore frenetiche e non soltanto per il lancio della beta, scaglionata tra closed e open, su PlayStation 4.

Il titolo di Activision è infatti al centro di un vero e proprio caso politico in Russia, dove la beta è stata rimossa dal PlayStation Store senza troppi convenevoli e i pre-order sono stati cancellati, con rimborsi già distribuiti automaticamente agli acquirenti.

Il publisher ha fatto sapere con una nota che la rimozione dal PlayStation Store non “ha impatti sui nostri piani per la beta sulle altre piattaforme il prossimo weekend”, ma ci sono tanti che temono per le sorti del gioco nel paese.

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Non è stato ancora spiegato ufficialmente il perché di questo dietrofront improvviso, e del resto il titolo aveva già passato le diverse fasi di classificazione presso i vari board continentali e certificazione sulla piattaforma di Sony.

Una teoria riportata da GamesRadar+ riconduce tutti questi problemi ai media russi collegati al governo, che sono stati molto critici nella rappresentazione favorevole degli Elmetti Bianchi, un gruppo di volontari che aiutano i lavoratori nelle aree occupate dai ribelli in Siria e Turchia.

Per cui, salvo cambiamenti nel design del gioco in tempo per l’uscita del 25 ottobre, non solo potrebbero esserci problemi anche per la versione completa, ma questi potrebbero uscire dal raggio della sola PlayStation 4 per toccare pure Xbox One e PC.