Se una delle riviste videoludiche più importanti al mondo decide di mettere in copertina un gioco ancora senza una data di uscita, realizzato da un piccolo team spagnolo e di cui si sono visti solo due trailer in più di un anno, c’è da drizzare le orecchie. Il titolo in questione è Rime, la rivista è Edge e il team di sviluppatori iberico è quello di Tequila Works, che esordiva due anni fa con il discreto ma non certo indimenticabile “platform horror” Deadlight su Xbox 360 e PC. Ritrovare oggi Raúl Rubio Munárriz e soci sulla copertina di Edge fa insomma un certo effetto, ma Rime, che al momento rimane un’esclusiva per PlayStation 4, ha in effetti tutte le carte in regola per far parlare molto di sé e in questa anteprima cercheremo di conoscere quanto più possibile su questo progetto per certi versi ancora misterioso.
La forza di un urlo
Tanto per cominciare, scordatevi Deadlight e fate tabula rasa di quell’esordio targato Tequila Works. Rime mantiene elementi platform come il salto e lo sviluppo verticale (si scalerà molto), ma per il resto è un titolo quasi inclassificabile. Nei panni di un bambino di 8 anni che si ritrova all’improvviso su un’isola deserta, dobbiamo innanzitutto esplorare la splendida ambientazione e interagire con bizzarre creature che paiono uscite da un mix di Hayao Miyazaki e Salvator Dalì, anche se lo stesso Rubio ha sottolineato soprattutto la vicinanza con il tratto estetico delle creazioni di Studio Ghibli. Un open world in 3D tutto da scoprire, ma a differenza di altri sandbox in Rime si avranno pochissimi comandi per giocare, addirittura due almeno per quanto se ne sa finora. Il piccolo protagonista, che Rubio ha modellato su se stesso raccontando di un’avventurosa esplorazione di una caverna quando aveva appunto 8 anni, può infatti saltare con il tasto X e urlare con il triangolo. Tutto qui. Il salto non ha certo bisogno di spiegazioni, mentre con l’urlo si potrà interagire con oggetti e creature dell’isola, trasformando ad esempio una sfera di bronzo in una torre e via di questo passo.
Esplorare e interagire
A sottolineare l’originalità e l’unicità del gioco, Rubio ha spiegato che in Rime non ci saranno dialoghi, tutorial, scritte a schermo e nemmeno combattimenti. Saranno quindi la centralità del sound design, l’abilità dei grafici e la possibilità di interagire con l’ambiente a costruire l’impalcatura principale del gioco, che si baserà però anche sulla fantasia e l’incoscienza tipiche di un bambino di 8 anni. Non aspettiamoci quindi comportamenti sempre logici o trovate per forza razionali, ma come si può vedere nell’ultimo trailer rilasciato alla Gamescom 2014 il giovane protagonista avrà a che fare con bizzarre costruzioni, con ponti che appaiono e scompaiono, tuffi nel mare, torri che paiono irraggiungibili e vari animali. In un gioco simile, viste anche le poche informazioni finora disponibili, l’aspetto audiovisivo gioca un ruolo fondamentale e su questo versante pare proprio che Tequila Works stia facendo un gran lavoro.
Dopotutto non capita a tutti di avere nel proprio team una leggenda come Akira Yamaoka (Silent Hill, Killer is Dead), senza dimenticare l’art-director José Luis Vaello Bertol (Castlevania: Lords of Shadow) e la lead animator Sandra Christensen, che ha un passato in LucasArts, Electronic Arts e Double Fine. D’altronde basta gustarsi i due soli trailer fin qui rilasciati per accorgersi della bellezza visiva di questo gioco, che tra le altre cose permetterà anche di cambiare a piacimento il ciclo giorno-notte e vedrà, oltre all’esplorazione, anche diversi puzzle da risolvere per proseguire. Rubio tiene però a precisare che Rime non sarà un titolo difficile o per soli giocatori hardcore, ma che lui e il suo team stanno anzi puntando a realizzare qualcosa di leggero e divertente, non privo di sfida ma nemmeno troppo difficile o frustrante come gli elementi platform e il grande sviluppo verticale dell’isola potevano suggerire. Tutto molto bello e intrigante e spiace solo che vengano rilasciate così poche novità tra cui la data di uscita, per ora ferma a un vaghissimo 2015 che non vuol dire nulla. Dopotutto Tequila Works conta solo 20 persone e la connotazione open world del gioco non è certo la più semplice da perseguire per un team così piccolo. E voi cosa ne pensate di Rime dopo questa prima infarinata di notizie?
– Ambientazione e art-direction splendide
– Il gameplay sembra originale
– Un gioco fuori dagli schemi
Rime sembra davvero un titolo affascinante e unico. Una bellissima ambientazione, uno stile grafico ricercato e originale, un gameplay all’apparenza limitato (non troverete dialoghi e combattimenti) ma in realtà profondo considerando l’esplorazione e l’interazione con i bizzarri oggetti ed esseri viventi, un protagonista carismatico e un team di sviluppo piccolo ma con al suo interno nomi di rilevanza internazionale. Insomma, grande hype per questa esclusiva PlayStation 4 su cui speriamo davvero di mettere le mani il più presto possibile.