Anteprima

Overwatch

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a cura di FireZdragon

Il Blizzcon è finalmente iniziato e, mentre la maggior parte di voi ancora dorme beata nel suo lettino, in quel di Anaheim siamo ancora tutti scossi da un annuncio di quelli che non possono passare inosservati. Blizzard negli anni ha sempre cercato nuove nicchie di mercato, seguendo strade già battute da altri ma proponendo al contempo titoli capaci di surclassare qualsiasi altro competitor grazie a idee innovative e un controllo qualità eccelso, e World of Warcraft dopo ben 10 anni è qui a dimostrarlo.Mai però ci saremmo aspettati una virata così brusca da parte della compagnia e, sebbene l’annuncio di una nuova IP fosse nell’aria già da qualche tempo, uno shooter competitivo in prima persona era davvero l’ultima cosa che pensavamo di vedere sul palco del convention center.Il nuovo trailer ci ha inizialmente spiazzati e lasciati piuttosto interdetti. Da una parte abbiamo visto un gorillone lunare con gli occhiali da vista fare a pugni con un Morte 2.0 mentre procaci donzelle si menavano fortissimo sullo sfondo, dando vita a un filmato di apertura esaltante e spettacolare, mentre dall’altra nello stesso video c’erano loro: due ragazzini buttati letteralmente a caso nel contesto che facevano presagire a un titolo rivolto verso un pubblico giovane, casual e lontanissimo dagli standard e dalle atmosfere a cui Blizzard stessa ci ha abituato in tutti questi anni.Ne sono passati ben 17, di anni, dall’annuncio di una nuova IP e tutto volevamo vedere tranne un nuovo brand dedicato ad un pubblico così… Siamo rimasti quindi con l’amaro in bocca fino a quando non siamo saliti nell’area stampa e diligentemente ci siamo messi in coda per provare Overwatch: da lì in poi tutto è cambiato.

Nuovo centroCi siamo seduti alla nostra postazione, indossato le cuffie, inserito il nickname e BAM! amore a prima vista.Le atmosfere cupe e il design sci-fi ci hanno subito conquistato e di bambini pucciosi o meccaniche per un pubblico giovane nemmeno l’ombra. Il sospiro di sollievo che abbiamo tirato è stato profondo e liberatorio, e con la mente nuovamente libera abbiamo iniziato a frugare voracemente nella nutrita lista di eroi. Una decina quelli disponibili in questa demo ma di una varietà e differenza tale da non farci sentire la mancanza di nessun ruolo specifico. Overwatch è infatti molto simile a Team Fortress come concetto di base e vede impegnati due team da sei giocatori affrontarsi su mappe dal design intricato per assicurarsi la vittoria nelle più classiche modalità di gioco, queste invece al momento standard e senza spunti originali. Capture Point e Payload l’hanno fatta da padrone in questo caso, ma la vera notizia è che il titolo non presenterà alcun tipo di deathmatch a squadre facendo virare il tutto come al solito sulla cooperazione tra i membri del proprio team.Parlavamo quindi degli eroi, divisi fondamentalmente in quattro macrocategorie: Assalto, quelli cioè dediti a fare più danno possibile; Defender, indicati per proteggere basi e punti di controllo; i Tank, veri e propri muri di carne, e infine i Support, pronti a curare i propri compagni e debuffare i nemici. Abbiamo iniziato la nostra partita con Bastion, una sorta di robot capace di trasformarsi in una torretta fissa e falciare letteralmente la squadra nemica, giocando per la prima volta la modalità Payload in King’s Row, in una Londra rivisitata e addobbata per l’occasione. Il gioco è infatti ambientato sessanta anni nel futuro e gli equipaggiamenti e i personaggi rispecchiano questa visione. Aspettatevi di trovare Androidi giganteschi con martelloni d’acciaio a due mani, cecchini ipertecnologici, nani ingegneri con abilità di costruzione delle torrette ma anche monaci futuristici e arcieri dotati di frecce esplosive.Un mix riuscito che unisce stile a una caratterizzazione grandiosa per personaggi che non possono non farci innamorare. Il samurai Hanzo o Reaper sono già iconici e questo giusto il tempo di qualche partita con un’alpha ancora grezza.Il design è quindi azzeccato, ma per quanto riguarda le meccaniche di gioco?

Tutto con due tastiBlizzard ha rivelato che Overwatch sarà un titolo esclusivamente pc e che il modello di business non è ancora stato deciso. Noi invece ci sbilanciamo e pensiamo che il titolo possa arrivare tranquillamente su console, visto proprio il sistema di controllo, e che sarà distribuito in modalità gratuita con eroi, skin e mappe successive a pagamento, esattamente come accade in un MOBA qualsiasi. Difficile per come è strutturato il gioco che le cose vadano diversamente e con la concorrenza sfacciata a Valve proporre il gioco a pagamento su pc sarebbe un suicidio sin troppo eclatante.Torniamo al gameplay ad ogni modo e iniziamo con il dire che questo FPS nasconde meccaniche semplici da imparare ma di una profondità tale che una manciata di partite non possono essere sufficienti a padroneggiarle tutte. Non stiamo certo parlando di meccaniche dei singoli personaggi, quelle sono piuttosto basilari e coinvolgono solo un paio di tasti al massimo, quanto invece delle sinergie che si attivano quando cinque o sei eroi si trovano a combattere spalla a spalla. I curatori hanno una moltitudine di strumenti per tenere in vita i compagni e risultano essenziali visto che l’autorigenerazione della salute non è presente in alcun modo ad eccezione di piccoli medikit dislocati e nascosti nelle varie mappe. I due tank disponibili godono di uno scudo in grado di proteggere l’intero team, o una zona specifica nella mappa, e anche i dps hanno abilità che influiscono su tutto il team come visione attraverso i muri o teletrasporti in grado di velocizzare il respawn e il rientro in battaglia.E’ importante capire che in Overwatch le kill hanno una importanza marginale e che, nonostante vengano ricompensate, lo scopo finale sarà sempre un obiettivo di squadra comune e mai il successo personale.Potete anche sterminare da soli il team avversario ma se non coopererete sarete destinati a perdere in maniera miserabile. Colpire i nemici, curare o uccidere viene valorizzato ad ogni modo dalla super proprietaria di ogni personaggio, una mossa devastante capace di cambiare le sorti di uno scontro e attivabile istantaneamente una volta pronta. Colpi ad area, berserk mode, cure di gruppo o mine mortali sono solo alcuni esempi di abilità finali, tutte da padroneggiare e imparare ad usare per massimizzarne l’efficacia.

La morte non è un problemaIl respawn è lento e morire spesso implica un’attesa di una decina di secondi prima del ritorno successivo. Dimenticate quindi la frenesia di COD e tornate con la testa sulle spalle pensando che, in caso di decesso, il vostro team verrà fortemente penalizzato. Durante questo lasso di tempo potrete pensare ai vostri errori e agli eventuali punti deboli della squadra, cambiando personaggio a piacimento con qualsiasi altro disponibile per avere maggiori possibilità di vittoria. Non ci sono limitazioni al numero di volte per le quali è possibile effettuare questo cambio e le partite diventano ben presto un gioco di carta sasso e forbice dove i due team alternano continuamente punti di forza e debolezze tentando di aggirare quelli degli avversari. Un balletto che ci è piaciuto e che dona una varietà importante alle partite. Nulla ad esempio vi vieterà di scendere in campo con sei personaggi uguali, tank o dps che siano, e tentare una sortita originale ma, per quanto visto, l’eterogeneità della squadra è sempre la chiave di lettura più appropriata.Non esistono colpi melee di base e ogni eroe ha armamenti e gunplay diversificati, rendendo quindi importante, se non fondamentale, imparare a giocare un po’ con tutti proprio per cercare di avere sempre un ruolo attivo nella vittoria.Chiudiamo infine con i movimenti, decisamente più lenti e compassati rispetto agli shooter moderni. Sebbene infatti esistano personaggi in grado di arrampicarsi sui palazzi, usare rampini o teletrasportarsi, la maggior parte degli eroi non avrà doppi salti né tantomeno sprint, spostando la visione delle strategie più sui posizionamenti tattici piuttosto che a bagarre in mezzo allo schermo.Un gameplay insomma che ci ha piacevolmente colpito, che può dire la sua e che secondo noi, come tutti i titoli blizzard, riuscirà certamente a distinguersi.La beta è prevista per il 2015 (non si sa il mese ancora) ma conoscendo Blizzard dubitiamo che l’annuncio di una possibile apertura passerà in sordina. Rimanete su queste pagine quindi per restare sempre informati!

– Design Azzeccato dei personaggi

– Semplice da imparare e complesso da padroneggiare

– Blizzard è una garanzia

Dopo un piccolissimo spavento iniziale, Overwatch ci ha conquistato e affascinato. Lo shooter targato Blizzard sembra potercela fare in un mercato carico come quello degli FPS, portando qualcosa di nuovo al genere e davvero tanto, tanto stile. Non fatevi ingannare dalle apparenze, questa produzione ha tutto il potenziale per fare bene e vi consigliamo, prima di giudicarlo dopo una fugace occhiata ai gameplay, di metterci quantomeno le mani sopra. Noi ne siamo rimasti piacevolmente colpiti.

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