Parigi – Quella della Fabula Nova Crystallis è una storia di amore ed odio. Annunciata come un enorme progetto legato al tredicesimo episodio della serie Final Fantasy, questa saga fu accompagnata da grandi speranze e aspettative. I capitoli dovevano essere tre: Final Fantasy XIII, Final Fantasy Agito XIII e Final Fantasy Versus XIII, ognuno dei quali avrebbe incarnato diverse tipologie di gameplay, presentato diversi personaggi e condiviso la mitologia. L’universo di Final Fantasy si sarebbe espanso a vista d’occhio, e lo avrebbe fatto in maniera coerente, capace di appagare i fan più attenti e interessati all’immenso lore di questa storica serie.
Il punto è che il progetto apparve sin da subito molto più grande del previsto, tanto che gli sviluppatori si fecero sfuggire di mano la situazione, creando dei titoli validi ma certamente molto diversi dalle aspettative della maggior parte dei fan. Final Fantasy XIII fu un capitolo apprezzato, ma al contempo fu duramente criticato per la sua sostanziale linearità. I due capitoli successivi – completamente inattesi – cercarono di correggere il tiro, ma lo fecero dopo due e quattro anni dall’uscita del primo gioco, quando l’effetto sorpresa e la roboante grafica del XIII erano ormai un ricordo. Versus XIII si trasformò in Final Fantasy XV, di cui attendiamo l’uscita, mente Agito XIII diventò Type-0, e uscì su PSP nel 2011. A quel tempo, la console portatile di casa Sony era in grave difficoltà in Europa e negli Stati Uniti, e gli sviluppatori nipponici preferirono abbandonare l’idea di portare il gioco in occidente. Type-0, però, fu osannato da quelle parti, dove restò confinato impedendo ai non avvezzi a hiragana e katakana di godersi uno dei capitoli fondamentali della
Fabula Nova Crystallis, che in Europa venne percepita sempre di più come un progetto fumoso e sconclusionato. Fino ad ora. Perché, per nostra fortuna, lo stesso team al lavoro su Final Fantasy XV ha pensato di portare
Final Fantasy Type-0 nel resto del mondo, e di farlo attraverso una conversione sulle console di nuova generazione. Abbiamo avuto l’opportunità di provarlo in anteprima, in un evento tenutosi parallelamente alla
GameConnection Europe.
Un po’ di storia
Type-0, come ogni gioco della Fabula Nova Crystallis, introduce nuovi luoghi e personaggi, mantenendo inalterata la mitologia di fondo. In questo titolo scopriamo che il mondo è suddiviso in quattro domini, ciascuno dei quali in possesso di un potente cristallo che dona loro alcune caratteristiche fondamentali. C’è il dominio dei militari, quello dei maghi, quello della difesa e dei draghi. Il dominio militare dei Milites decide di invadere l’impero dei maghi di Rubrum, rubandone il cristallo e impedendo loro di utilizzare la magia. Fortunatamente, un manipolo di eroi di Rubrum è ancora in grado di fare uso della magia, e a loro viene affidato l’arduo compito di salvare il mondo dalla militarizzazione dei Milites.
Il tema di fondo per la scelta dei personaggi e dei nomi di numerose mosse è quello delle carte da gioco: ogni personaggio ha il nome di una carta (Jack, Cinque, Queen, King, eccetera), e il “capitano” Ace combatte lanciando carte affilate. Mano a mano che si procede nell’avventura si sbloccano i quattordici personaggi che costitutiscono il gruppo di eroi, con l’aggiunta di qualche sorpresa che sarà rivelata nel corso della storia.
Sudore e sangue
Final Fantasy Type-0 è il capitolo action della Fabula Nova Crystallis, di per sé caratterizzata da titoli infinitamente meno ragionati dei precedenti capitoli della serie Final Fantasy. In questo caso, dunque, potete immaginarvi un titolo d’azione all’ennesima potenza, in cui si menano colpi a destra e a manca, procedendo tra diverse aree dense di nemici da affrontare uno alla volta. Nel gioco ogni personaggio ha a disposizione una signature weapon che lo differenzia in maniera sostanziale dagli altri, e che richiede tattiche spesso diversificate. Vi sono personaggi ranged e melee, e il gioco – complice la tendenza di alcuni nemici ad allontanarsi dalla mischia – richiede praticamente sempre la presenza di almeno un personaggio nel party di tre capace di colpire da lontano.
Ci sono a disposizione quattro attacchi, mappati sui pulsanti frontali del pad. Talvolta alcuni di questi attacchi possono essere magie di supporto o, in alternativa, possono richiamare luso di una pozione. Sta al giocatore scegliere come organizzare le proprie tattiche attraverso l’interfaccia di gioco e, grazie alla possibilità di passare tra un personaggio e l’altro con il semplice tocco del d-pad, appare evidente la necessità di comprendere i punti deboli e forti dei propri nemici e dei propri personaggi. Quando non si controlla un eroe, questi viene controllato dall’intelligenza artificiale: egli combatterà al nostro fianco, ma avrà altresì la possibilità di essere ferito o ucciso dai nemici. Non è un caso, dunque, che la barra energetica di ciascuno dei membri del proprio party sia sempre ben in vista nella parte bassa dello schermo.
Ogni attacco magico consuma MP o risorse, ed è necessario uccidere nemici e assorbire la loro forza al fine di ricaricare la propria barra energetica. Il giocatore, dunque, non può sprecare i propri attacchi e deve essere in grado di centellinare con cura tutto ciò che gli viene concesso, inclusi i rari attacchi delle evocazioni. Infine, per sopravvivere è necessario colpire i nemici con il giusto tempismo, seguendo la presenza di icone gialle e icone rosse che compaiono nel corso del combattimento, e che consentono di realizzare un danno critico (Break Sight) o una instant kill (Kill Sight). La finestra temporale per questo tipo di attacchi, però, è così breve che il giocatore è pressoché costretto a imparare a memoria il pattern dei nemici, in modo tale da comprendere il momento esatto in cui l’icona gialla o rossa si manifesterà.
Tutto questo, casomai non fosse chiaro, avviene nel ritmo estremamente frenetico di Final Fantasy Type-0, che non dà davvero spazio al ragionamento. Il gioco, dunque, richiede un lungo apprendimento prima di poter essere padroneggiato, e la sua difficoltà molto elevata potrebbe scoraggiare molti giocatori. Chi si aspetta il classico hack and slash in cui pigiare pulsanti è l’aspetto più importante, finirà per sbattere la testa molto presto contro quell’inferno chiamato Type-0.
Da PSP a next gen?
Uno degli aspetti più controversi di questa edizione HD di Type-0 risiede nel suo passaggio da un hardware del 2004 a uno del 2014 e, soprattutto, da un hardware portatile a uno casalingo. Lo diciamo subito: da un punto di vista tecnico Final Fantasy Type-0 HD non brilla, e si avvicina molto alle classiche conversioni da PSP a PS3 viste nel corso degli anni precedenti. Il motivo per cui il gioco è arrivato su next-gen è prettamente economico: gli sviluppatori al lavoro su Type-0 al momento stanno lavorando a Final Fantasy XV, ed è risultato molto più semplice per loro portare Type-0 sulle nuove piattaforme. Da un punto di vista grafico, però, il passaggio alla next gen non si nota. I modelli dei personaggi sono più dettagliati, gli ambienti sono meno grezzi, ma la struttura grafica è fortemente basata sul materiale originale. Lo stesso si può dire per la struttura di gioco, fatta di aree relativamente piccole interconnesse tra loro da un (rapidissimo) caricamento, con missioni piuttosto brevi e in grado di soddisfare il giocatore anche dopo poco tempo.
In generale, non aspettiamoci un preludio alla grafica di Final Fantasy XV: questo Type-0 è un gioco datato 2011 e svecchiato per l’occasione, ma il motivo per acquistarlo non risiede certamente negli aspetti tecnici, bensì nel suo gameplay complesso, impegnativo e più stratificato del previsto.
Infine, è doverso segnalare il sistema di controllo della telecamera. La PSP non disponeva di un secondo analogico, e la telecamera di ciascun gioco doveva essere aggiustata in maniera totalmente automatica. Questo aspetto sembra essere rimasto inalterato nella versione next-gen di Type-0 e, di conseguenza, ci siamo trovati più di una volta spaesati di fronte agli spostamenti forzati dell’inquadratura. L’analogico destro viene qui utilizzato per correggere il tiro, ma l’intelligenza artificiale prende istantaneamente il sopravvento cambiandoci di continuo il punto di vista. Questo aspetto, unito a un sistema di lock-on dei nemici davvero macchinoso e mappato male sul controller, potrebbe portare a una frustrazione derivante esclusivamente dalla conversione su next-gen. Mancano cinque mesi all’uscita: c’è tempo per migliorare.
– Gioco complesso e stratificato
– Splendide musiche
– Ore ed ore di contenuti
– Includerà la demo di Final Fantasy XV
I fan della serie Final Fantasy non possono che gioire per l’arrivo di Final Fantasy Type-0 in occidente: la localizzazione di questo gioco era attesa da parecchio tempo, e l’arrivo su next-gen potrebbe certamente permettere di (ri)scoprire un gioco rimasto ingiustamente in Giappone. Il sistema di combattimento, l’impegno e la dedizione richiesti sono più nipponici di uno yakitori, ma il pubblico occidentale potrebbe apprezzare la sorprendente complessità di questo titolo action, capace di estendere ulteriormente la mitologia della Fabula Nova Crystallis e, al contempo, di fornire interminabili ore di gameplay. Un gioco per palati fini, forse, ma che merita di essere provato in questa nuova veste.