Recensione

Waking Mars

Avatar

a cura di Tian

Il concetto di non essere da soli nell’universo è sempre stato coltivato nell’animo umano, specialmente in quest’ultimo secolo grazie al dilagare del genere fantascientifico su tutti i media esistenti, videogame inclusi.
Nel 2008, grazie alla sonda della NASA Odissey furono scoperte delle caverne nel Pianeta Rosso. Ora nell’anno 2097, vengono captati i primi segnali di vita nelle profondità di queste e noi, nei panni dell’astrobiologo Liang siamo parte della prima equipe arrivata sul pianeta per effettuare il primo contatto. Quando ci ritroveremo bloccati nelle profondità di Marte in seguito a una frana avrà inizio la nostra avventura;  c’è qualcosa di vivo nascosto sotto la crosta del pianeta e spetterà solo a noi scoprire la natura delle presenze aliene.
Queste sono le premesse di Waking Mars, titolo di Tiger Style Games difficile da classificare in una determinata categoria se non come “avventura scientifica”, dove realtà (appunto le caverne scoperte nel 2008) e fantascienza si fondono nell’immaginazione degli sviluppatori. Più ci addentreremo nelle profondità della caverna maggiori saranno le forme di vita e piante aliene che incontreremo nella nostra missione.
Non scegliamo noi le cose in cui credere, sono loro che scelgono noi…
Il comparto grafico mostra la capacità dello studio nel giocare con l’illuminazione degli ambienti e nel dare un aspetto “organico” e vivo a ciò che ci circonda. Il gameplay invece ci ricorderà 2 grandi classici del gigante videoludico Nintendo: ovvero la serie Metroid e Castlevania, con una grande mappa da esplorare ramificata in modo da collegare le varie zone. Le similitudini però finiscono qui, in Waking Mars non ci sono dei “cattivi” veri e propri, noi ci troviamo su Marte per una missione esplorativa e il protagonista astrobiologo Liang, il fido computer ART e il nostro supporto radio dal campo base Amani ce lo ricorderanno durante il corso del gioco. Ogni forma di vita che incontreremo avrà una sua scheda e spetterà a noi scoprire come questa vive, si riproduce e interagisce nell’ecosistema alieno, compilandola di volta in volta ci aiuterà a risolvere il mistero nascosto nelle profondità della caverna. Pian piano scopriremo che ogni forma di vita produce un valore distinto di “biomassa” e spetterà a noi raggiungere la quota richiesta di questa per poter aprire le varie “stanze”, costruendo un ecosistema sostenibile. La cosa più piacevole di questo elemento è che non sempre esiste una sola possibilità per sbloccare il livello, dando così spazio alla nostra inventiva nello sfruttare le risorse disponibili per trovare il nostro stile di approccio. Durante tutto il nostro viaggio saremo accompagnati da una colonna sonora sapientemente composta, in grado di darci un feeling di abbandono e di speranza mentre condurremo la nostra ricerca di una nuova conoscenza in grado magari di aiutare il genere umano.
Il titolo sfrutta al meglio i dispositivi touch per i controlli, con semplici tocchi sullo schermo potremo dirigere Liang negli anfratti più nascosti delle caverne e scegliere tra i menù quali semi alieni lanciare; bisogna sottolineare che, in alcuni frangenti di navigazione alquanto ostica fra gli anfratti, il nostro personaggio avrà la tendenza ad incastrarsi, ma sono solo fasi momentanee e di scarso rilievo rispetto alla complessità del gioco. Ovviamente, i giocatori Mac, Linux e PC che affronteranno Waking Mars utilizzando il fido mouse o un touchpad avranno la possibilità di spostarsi con maggiore precisione nell’avventura.
E tutto si perderà come lacrime nella pioggia…
L’unico  punto dolente riscontrato in Waking Mars è l’intreccio; tutto il gioco ci semina indizi ad un qualcosa di grande ma nessuno dei 2 finali riesce a mantenere le promesse della storia, lasciando un senso di insoddisfazione finale, specie dopo tutto il crescere dell’avventura. In ogni caso l’interazione tra i tre personaggi è ben realizzata, e l’esplorazione di Marte è quieta e contemplativa, una boccata d’aria fresca per i videogame di fantascienza, troppo spesso violenti e rumorosi, capace di distaccarsi dai soliti clichè che intasano il genere ormai da anni.

– Affascinanti ambientazioni ad alta risoluzione, familiari e aliene allo stesso tempo

– Complesse interazioni con le piante e creature dell’ecosistema

– Pratici controlli touch nei nostri viaggi in profondità

– Alcune sperimentazioni possono rendere delle aree impossibili da risolvere, la maggior parte degli “errori” potranno essere risolti con molti viaggi

– Alcune zone non sono ottimali per i viaggi di Liang con i controlli touch

9.0

Waking Mars ci offre una avventura fantascientifica diversa dal solito. Niente mostri che ci inseguono, niente combattimenti all’ultimo sangue, solo esplorazione e interazione con un ecosistema alieno. Potremo in tutta tranquillità entrare nelle profondità della caverna marziana e risolvere il mistero che si nasconde nelle sue profondità. La coinvolgente colonna sonora del gioco ci aiuterà ad immergerci al meglio nella missione di Liang. L’Unica pecca del titolo di Tiger Style Games la possiamo trovare nella conclusione della storia, sicuramente non al livello dell’avventura affrontata.

Voto Recensione di Waking Mars - Recensione


9