Recensione

Spectrobes: Oltre i Portali

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a cura di momo

Il marchio Pokémon è sicuramente uno dei cavalli di battaglia Nintendo, grazie soprattutto a un concept che vanta ormai una lunga serie di vistosi tentativi di imitazione.Uno degli ultimi “cloni” (in accezione non negativa) dei Pocket Monsters è uscito poco più di un anno fa, vedendo la luce grazie al connubio fra il validissimo team Jupiter (Kingdom Hearts Chain of Memories) ed un mostro sacro come la Disney Interactive. Il primo episodio che vedeva protagonista questa nuova categoria di mostri tascabili denominati Spectrobes, proponeva innovative prospettive di gioco, ma risultava afflitto purtroppo da profondi difetti che ne minavano irrimediabilmente la giocabilità. Il risultato finale dava più l’idea di un progetto in fase embrionale piuttosto che di un prodotto maturo. Nonostante ciò, Spectrobes riuscì comunque ad ottenere un discreto successo, ricavandosi una fetta di mercato significativa.

Non c’è tregua nello spazioIl periodo di riposo per i due agenti della Polizia Planetaria Rallen e Jeena non è destinato a durare a lungo: un nuova minaccia infesta il Sistema Solare di Nanario.A mettere in pericolo l’universo e a turbare la nostra quiete ci penseranno delle creature chiamate Alti Krawl, antagonisti stavolta con una personalità ben definita, che regaleranno un po’ di spessore ad una trama altrimenti piuttosto insipida.Per la prima volta potremo prendere il comando anche di Jeena in sezioni di gioco a lei dedicate e da superare grazie alle abilità tecniche della giovane.

Nel sottosuolo, in profondità…Cosa offre in termini di gioco concreti questo Oltre i Portali? E’ presto detto.Il vostro obiettivo principale sarà quello di collezionare quanti più Spectrobes possibile, perché solo queste straordinarie creature saranno in grado di debellare la minaccia Krawl.Quanto scritto sembrerà ovvio e banale, per lo meno ai reduci del “sistema pokémon”, ma la procedura che farà nostro ogni singolo Spectrobe aggiunge a tutti gli effetti del nuovo ad una formula che sa di stantio. Ogni creatura, infatti, si presenterà inizialmente sotto forma di fossile. Per rinvenirla dovremo improvvisarci paleontologi scavando nel terreno dei pianeti che visiteremo.Per trivellare i diversi tipi di superficie dovremo scegliere lo strumento adatto (la roccia andrà frantumata, mentre il ghiaccio, ad esempio, dovrà essere sciolto) altrimenti rischieremo di danneggiare e rendere inutile il fossile che stiamo cercando di portare alla luce.Ogni operazione va effettuata sul touch screen, soffiando di tanto in tanto nel microfono per fare spazio tra i detriti che si accumulano.Una volta estratto dal sottosuolo, il fossile di Spectrobe andrà risvegliato bisbigliando o soffiando nel microfono. Fine.Adesso avremo il nostro cucciolo da far scatenare in battaglia o da affiancare al nostro esploratore, come una sorta di cane da tartufo, per scovare di nuovi fossili.La procedura usata per collezionare gli Spectrobes servirà anche per recuperare minerali ed oggetti utili per far crescere ed evolvere le nostre creature. Per non rischiare di perdere qualcosa di indispensabile dovremo dunque scandagliare il terreno di ogni pianeta armati di trivella e tanta pazienza.

Spectrobes VS KrawlLe battaglie nel gioco sono divise in due fasi. I Krawl si annidano dentro vortici che sprigionano una determinata proprietà elementare e per sconfiggerli sarà indispensabile utilizzare uno Spectrobe dalle caratteristiche opposte. Dei sei mostri che potremo portare con noi, solo due parteciperanno alla battaglia: il principale verrà controllato dal giocatore, quello secondario dalla Cpu, ma sarà possibile scambiarli nel corso del combattimento. Ogni Spectrobe dispone di due tipi di attacco, più un terzo combinato tra le due creature. Grazie alla ampia varietà di scelte che potrete effettuare per comporre il vostro team i combattimenti non risulteranno mai noiosi.Rallen entra in gioco nella fase antecedente alla battaglia con gli Spectrobes. Per avvicinarvi al vortice, infatti, dovrete affrontare la “polvere di Krawl”, mostri volanti che si frapporranno fra voi e i veri nemici e che solitamente non creeranno particolari problemi. Le battaglie con i protagonisti, a conti fatti, sono le meno entusiasmanti del gioco, non hanno una particolare utilità e sembrano essere piuttosto dei banali riempitivi.

Un universo in 3DIl motore grafico sfruttato dal gioco non fa di certo gridare al miracolo, ma assolve dignitosamente al suo compito. Il mondo del Sistema Nanario si presenta completamente in 3D, la visuale è in terza persona con la telecamera situata dietro le spalle di Rallen.Gli scenari in realtà non sono particolarmente originali: ogni pianeta sarà caratterizzato dal suo specifico ecosistema e, come in ogni RPG che si rispetti, visiteremo aree innevate, desertiche, giungle lussureggianti, città futuristiche. Poca originalità dunque, ma anche se probabilmente non ci vorrà molto a dimenticare le “meraviglie” di Nanario, la grafica pulita ed ordinata del gioco non risulterà sgradevole.Piuttosto che dedicarsi alla cura degli ambienti, è probabile e lecito che gli sviluppatori abbiano preferito concentrarsi sulla caratterizzazione dei quasi 200 Spectrobes presenti nel gioco, ognuno diverso dall’altro ed animato a dovere. Persino nelle fasi più concitate, con più di quattro mostri attivi sul terreno, non si avvertono rallentamenti o problemi di sorta. Un risultato sicuramente notevole.

– Tantissimi Spectrobes da collezionare

– Struttura di gioco profonda

– Ottime funzionalità Wi-Fi

– Finora, l’unica valida alternativa ai Pokèmon!

– Ostico nelle fasi iniziali

– Sonoro anonimo

7.5

Gli aspetti principali di Spectrobes: Oltre i portali da soli basterebbero a darvi una panoramica quasi completa di quello che il gioco può offrirvi. Si potrebbe solo aggiungere un accenno all’ottimo implemento della Wi-Fi connection che vi permetterà di prendere parte a un vero e proprio mercato di Spectrobes, oppure di sfidare fino a 3 amici con le vostre creature.

Come in tutti i titoli che fondano il loro perché sul puro e smodato collezionismo, la monotonia è connaturata nella struttura di gioco: il vostro scopo non sarà tanto arrivare a vedere il finale della storia, quanto riuscire ad ottenere tutte le 200 creature, e a tal fine dovrete compiere sempre le stesse operazioni.

Con questo non si vuol dare l’impressione che Spectrobes sia un brutto gioco, anzi. E’ un titolo ottimo per gli amanti del genere, l’alternativa migliore, al momento, se siete stufi di prendere ordini dal Professor Oak e state cercando qualcosa di nuovo.

Voto Recensione di Spectrobes: Oltre i Portali - Recensione


7.5