Recensione

Shinobi

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a cura di Mauro.Cat

Shinobi è un gioco d’azione che potrebbe rappresentare in maniera convincente l’essenzialità del suo contesto storico videoludico. Il titolo venne lanciato come arcade nel 1987 e riuscì ad ottenere un generale consenso grazie ad una giocabilità sopra la media, ad un’atmosfera originale, e ad una velocità dell’azione piuttosto sostenuta. In quegli anni i videogame erano spesso veloci ed impegnativi, ma talvolta tali caratteristiche non si combinavano ad una perfetta calibratura dei movimenti. SEGA in questo caso fece un lavoro che potremmo definire ancora oggi eccellente.Ad oltre venti anni di distanza, e dopo una lunga serie di conversioni, Shinobi ritorna anche in versione Nintendo Wii. Il titolo è infatti scaricabile da alcune settimane sulla Virtual Console al costo di 800 Wii Points proprio nella versione arcade. Una volta preso in mano il telecomando ci si rende presto conto di come il titolo risulti ancora fresco nonostante i molti anni sulle spalle.

Storie di NinjaJoe Musashi, un vero nome da ninja aggiungeremmo, deve combattere contro una misteriosa associazione denominata Zeed. Alcuni bambini rapiti da salvare ed il tentativo di sconfiggere l’organizzazione che cerca di riportare il Giappone alle antiche abitudini dell’epoca feudale muovono la nostra delicata missione. A supporto del nostro ninja ci sono una infinità di shuriken, ma più avanti nel titolo potremo anche utilizzare un’arma differente, oltre ad una preziosa katana da sfoderare negli scontri ravvicinati. A queste armi si aggiungono le magie, che tanto impressionarono ai tempi dell’uscita in sala giochi, ed in generale le doti atletiche del ninja.Shinobi si sviluppa su due differenti piani di azione, seguendo una tipologia di gameplay sviluppata in quegli anni. L’azione si svolge solitamente in una sorta di piano basso ed in uno rialzato. In alcuni casi i cambi di posizione si riferiscono a semplici passaggi dietro una rete. I livelli scorrono via in maniera rapida, ma al tempo stesso mai confusionaria. Una volta salvati i bambini si termina lo stage per proseguire nel successivo. Al termine di ogni mondo ai affronta lo scontro con un boss di fine livello.Per poter affrontare al meglio l’avventura occorre padroneggiare perfettamente il passaggio tra “piani di gioco” ed al tempo stesso conoscere in maniera discreta il pattern ed il posizionamento dei nemici. I boss di fine livello non risultano propriamente abbordabili e già il primo celebre avversario, che ha nell’unico occhio il punto debole, potrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile per chi non sfrutterà i continue.Una nota di merito va agli originali stage di intermezzo nei quali dobbiamo colpire alcuni ninja che si avvicinano sempre più minacciosi.

Ventidue anni passano in frettaTecnicamente l’aspetto che maggiormente colpisce è la freschezza dello stile e la generale fluidità. Le originali scelte cromatiche di SEGA rendevano il titolo di facile identificazione ai tempi dell’uscita ed ancora oggi appaiono più che gradevoli. Se negli stage più avanzati procediamo per qualche livello meno ispirato, i primi mondi rappresentano veramente qualcosa di suggestivo e mai ripreso. Già nel seguito del gioco, Shadow Dancer, le scelte si erano spostate verso ambienti più tecnologici. Il giallo ed il marrone dominante dei primi tre livelli forniscono reale personalità ad un titolo che meritatamente è entrato a far parte dei classici.Le animazioni, nonostante una certa rigidità dei movimenti, riescono comunque a rendere in maniera convincente anche ai giorni nostri.Gli effetti sonori, ovviamente limitati rispetto agli standard attuali, risultano quasi fuori dal tempo, ma la colonna sonora appare orecchiabile al punto giusto.Il fattore longevità è influenzato dall’abilità del singolo giocatore. Shinobi è raramente ingiusto e con una certa attenzione può essere portato a termine, ma non per questo è semplice. Orde di nemici si abbattono sul povero Joe. Conoscendo le movenze dei nemici, molto vari e ben caratterizzati negli stili di lotta, ci si garantisce maggiori possibilità di vittoria.La giocabilità, ovviamente tipica di quegli anni, è a nostro parere ancora molto valida. La risposta ai comandi risulta ottima e gli stimoli a proseguire fino alla fine dell’avventura ci sono. Alcune fasi un po’ troppo rigide potrebbero scoraggiare i più giovani, ma questa è una caratteristica propria degli arcade di fine anni Ottanta che non possiamo più di tanto discutere.In definitiva il gioco era e rimane un grande classico videoludico che merita di essere riscoperto anche da chi magari non lo ha mai provato. Chi invece ha utilizzato Shinobi solo in sala giochi molti anni fa potrebbe accettare la sfida e provare a terminare questa antica, e mai dimenticata, perla di giocabilità.

– Prodotto storico

– Molto coinvolgente

– Livello di difficoltà non sempre calibrato

– Sente un po’ il peso degli anni

7.4

Shinobi fu uno di quegli action game che, ai tempi dell’uscita e per molti anni a venire, sarebbe stato in grado di creare perenni ingorghi al cabinato presente in sala giochi. Rimettendo le mani sull’avventura del ninja di SEGA a distanza di anni si comprende il motivo di tale successo.

Il gioco risulta un titolo in due dimensioni ancora molto attuale, sia nel ritmo di gioco, sia nella caratterizzazione di nemici ed ambienti. Questi aspetti positivi si scontrano inevitabilmente con una certa rigidità dei comandi, una mossa sbagliata porta ad una fine sicura, ed alla inevitabile mancanza di acume di alcuni nemici che pur di seguire uno stile di lotta finiscono per farsi eliminare in maniera agevole. Le limitazioni legate al periodo storico, non rovinano però un’esperienza di gioco appagante come non mai.

Shinobi è da considerarsi pertanto un classico meritevole di essere tenuto in considerazione ed uno dei prodotti migliori, tra quelli pubblicati di recente su Virtual Console. Se avete 800 Wii Points da investire ed amate gli action game ispirati ed impegnativi, prendete in seria considerazione le avventure del celebre Joe Musashi.

Voto Recensione di Shinobi - Recensione


7.4