Recensione

Rampart

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a cura di Spetz

Anche Rampart appartiene a quella schiera di giochi rilasciati sullo Store in grado di offrire un assaggio delle esperienze ormai lontane dal panorama videoludico attuale. Pubblicato nel 1990, ci propone una struttura che mescola azione e tattica.Si dovrà mantenere il controllo degli avamposti gestiti dalle nostre truppe terrestri, arginando gli attacchi provenienti dalle flotte marittime nemiche che vogliono sbarcare sulla spiaggia.

Fuoco alle polveri!Nella schermata iniziale possiamo scegliere tra le truppe di colore blu, rosso oppure arancione. In seguito ci viene proposto il livello di difficoltà, suddiviso tra missioni per i principianti e quelle per i veterani. La fase successiva consiste nella scelta della posizione da cui dovremo difendere: ci sono varie torrette sparse sul territorio, si dovrà optare per quella strategicamente meglio posizionata. Sull’avamposto verranno erette le mura di difesa. A questo punto sarà la volta del collocamento dei cannoni, che potremo inserire in base al tempo a disposizione per piazzarli e all’area del castello. Una volta iniziato il primo attacco si dovrà cercare di abbattere tutte le navi prima che queste ultime riescano ad aprire una breccia nelle mura. Qualora non si riesca a centrare l’obiettivo (compito piuttosto facile) il vostro compito sarà la ricostruzione dell’edificio entro il tempo limite che vi verrà concesso. Per non fallire è necessario riempire l’intero perimetro, solo in questo modo si può tornare operativi. Poi iniziano le altre ondate. Il problema risiede nel numero di navi e nella difficoltà a colpirle, non tanto per la complessità del sistema di controllo, ma più che altro per la sua stupidità. E’ difficile mirare nella direzione voluta, e ancora più complicato risulta ricostruire il castello, poiché i pezzi che spostiamo non ne vogliono sapere di andare immediatamente al loro posto, collocandosi spesso in posizioni differenti da quelle che avevamo previsto. Nel caso non si riesca a ricostruire la missione fallirà, in caso contrario si potrà nuovamente attaccare e, se necessario, aggiungere potenza di fuoco con nuovi cannoni. Conquistata la vittoria si apre una mappa dove selezionare l’avamposto successivo.

Tanto per provareRispetto a giochi come Joust si notano delle differenze e alcuni miglioramenti a livello tecnico. Del resto tra i due intercorrono parecchi anni. In particolare abbiamo una maggiore varietà nell’ambientazione, comunque in breve tempo monotona, ma meglio caratterizzata: c’è la terraferma di colore verde, il mare con un accenno di onde nei pressi della costa, le mura che dobbiamo difendere e i cannoni, le caravelle nemiche che ci assalgono. Insomma si intravede una sorta die voluzione tecnica. Questo però non vuol dire che il divertimento che si può provare sia maggiore. Rampart annoia immediatamente, è innegabile.

– Ci sono vari livelli

– Annoia subito

– Controlli piuttosto imprecisi

5.0

Siamo di fronte all’ennesimo titolo estratto dalla ludoteca del passato, consigliato ai grandi appassionati di retrogames, decisamente meno ai giocatori sempre orientati al futuro ed allo sviluppo tecnologico.

Voto Recensione di Rampart - Recensione


5