Anteprima

Pro Evolution Soccer 2013

Avatar

a cura di ViKtor

Mentre tutti sono concentratissimi sugli Europei di Polonia e Ucraina noi di Spaziogames, che guardiamo sempre avanti, pensiamo già al consueto derby virtuale in programma in autunno. All’E3 appena conclusosi, EA ha sparato tutte le cartucce del nuovo FIFA, a cui Konami ha risposto con una presentazione più di basso profilo ma in grado di lasciarci inattese garanzie e sensazioni molto positive. Capiamone di più.

La grande svolta di Seabass?“L’essenza del gioco del calcio è l’interazione tra il giocatore e il pallone”. Jon Murphy, il Team Leader di Pes Europe, è sempre stato bravo con le parole e l’ha dimostrato ancora una volta. I suoi proclami, quest’anno, servono per introdurre quella che descrive come la maggiore innovazione portata da Pro Evolution Soccer 2013, ovvero il Full Control. Dietro a questo inglesismo si nasconde un nuovo sistema di controllo del pallone basato su un motore costruito ex-novo, per non smentire la cattiva abitudine “next-gen” di Konami di stracciare e rifare tutto ad ogni uscita di PES.Tralasciando facili sarcasmi, il Full Control è indubbiamente l’idea migliore avuta da Shinji “Seabass” Takatsuka e compagni negli ultimi anni, quindi merita tutta la nostra considerazione. Sulla carta, infatti, si tratta di regalare al gameplay il tanto agognato controllo a 360° della sfera, soprattutto per quanto concerne lo stop e il tiro in porta. Il risultato finale dovrebbe essere l’unione di due componenti tanto importanti quanto sostanzialmente diverse tra loro. Innanzitutto gli sviluppatori hanno dichiarato di aver studiato una cinquantina dei migliori giocatori del mondo riproducendone le movenze e i tocchi che li hanno resi famosi, rendendo le loro controparti virtuali quanto di più simile alla realtà si sia visto in un gioco di calcio. Cristiano Ronaldo, Messi e Ibrahimovic, insomma, attaccheranno l’area e colpiranno il pallone esattamente come farebbero in televisione, regalando un effetto visivo credibile e aumentando sensibilmente il grado simulativo della manovra.A integrazione di quanto appena descritto arriverà il nuovo sistema di stop e tocco basato sull’utilizzo contemporaneo di entrambe le levette analogiche e del trigger destro. Ricevere il pallone dovrebbe aprire una serie di possibilità del tutto nuove, dallo scatto al passaggio di prima, dal controllo con la suola al dribbling in velocità. Se il Dynamic Full Touch, questo il suo nome, sancirà veramente la fine dell’era dello scatto indiscriminato dopo il passaggio, lo capiremo solo quando metteremo le mani su una versione giocabile del titolo; nel frattempo, l’esperienza con i vecchi PES ci porta a pensare con relativa sicurezza che il gameplay acquisirà nuove vette di profondità condite, perché no, da punte di originalità non ancora esplorate dalla concorrenza.Certo, i dubbi non mancano. Tale permissività quanto sarà legata, alla fine, alle qualità del giocatore? Ribery si avvantaggerà in modo troppo evidente rispetto ad un difensore medio? Difficile avere ora delle risposte, ma l’annunciata riduzione della velocità di gioco e, soprattutto, l’introduzione in modo definitivo del controllo manuale sul passaggio sembrano le naturali panacee a questi eventuali problemi.Il quadro completo uscito dall’E3, lo dobbiamo ammettere, è sorprendente. Pro Evolution Soccer 2013, almeno nel gameplay, sembra voler veramente reagire e sollevarsi dall’oblio in cui si è arenato per quasi tutta la durata di questa generazione, voltando pagina e lasciandosi indietro il passato. Per i binari, le animazioni slegate e tutti gli altri odiosi cliché diventati nel tempo cattivi marchi di fabbrica è veramente giunta l’ora dei saluti?

Intelligenza calcisticaLe stimolanti introduzioni alla giocabilità non troverebbero ragion d’essere se non supportate da una IA e da modalità in grado di valorizzarle. Konami lo sa e, così come fatto con il Full Control, ha riscritto anche l’intelligenza artificiale concependo il Pro Active AI.Le squadre, sfruttando la presenza dei giocatori caratterizzati di cui abbiamo parlato poco sopra, occuperanno il campo in modo molto più fluido e coerente, mantenendo sempre una buona linea difensiva per evitare il rischio di assistere a risultati tennistici come troppo spesso in passato accadeva. All’E3 è stato mostrato un filmato molto esplicativo in merito: nel gestire la stessa azione, la linea difensiva in PES 2012 rimaneva rigida e statica subendo goal mentre nella nuova versione leggeva in modo molto più attento l’attacco e neutralizzava il pericolo.Anche l’appassionato più duro e puro, dunque, si troverà con ogni probabilità spiazzato durante la prima partita a Pro Evolution Soccer 2013. Allenarsi sarà pratica fondamentale per imparare i nuovi meccanismi e automatismi e in aiuto del giocatore gli sviluppatori hanno profondamente modificato la modalità allenamento, trasformandola in un vero e proprio tutorial con guide passo passo su Full Control e Pro Active AI. Il nuovo training è, di fatto, un ulteriore indizio sulla nuova strada che Seabass ha scelto per il suo tanto amato e tanto odiato brand.

Global Master LeagueDove Pro Evolution Soccer 2013 non sorprenderà, sarà sicuramente sotto il profilo tecnico. Il motore grafico appare pressoché immutato in quanto a livello di dettaglio pur presentando animazioni migliori e figlie delle implementazioni al gameplay. Considerata la buona resa a video, la scelta è condivisibile e comunque nessuno si aspettava rivoluzioni tecniche al tramonto dell’attuale generazione di console.Diverse novità sono invece in serbo per il comparto multiplayer, in particolare sulla Master League Online. Il nuovo sistema di ladder denominato “Classifica Rivali” consentirà di affinare la ricerca di avversari al nostro livello, il tutto coadiuvato dalla suddivisione dei giocatori per città di provenienza. Curioso, resta da capire come questo funzionerà concretamente.Diventa un Mito e la la Master League offline, ovviamente, non spariranno ma si limiteranno a piccoli perfezionamenti.

– Potrebbe slegarsi definitivamente dal passato

– Full Control e Pro Active AI sembrano funzionare a dovere

Magari Pro Evolution Soccer 2013 non tornerà ai fasti di un tempo, magari non raggiungerà lo splendore toccato in passato, ma mai come quest’anno le promesse sembrano concrete e credibili. Essendo ormai tardi per una vera e propria rivoluzione, Konami si è impegnata a colmare quei vuoti che tanto hanno pesato in questa generazione, nel tentativo di regalare agli appassionati un episodio di PES orgoglioso e degno del nome che porta. A meno di clamorosi sbandamenti in questi ultimi mesi di sviluppo, l’obiettivo può essere tranquillamente centrato.