Anteprima

Paper Mario: Color Splash

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a cura di Gottlieb

Il prossimo 7 ottobre arriverà in Occidente il quinto capitolo della saga dedicata a Paper Mario, un brand che al pari della versione Super ha saputo conquistare una fetta di appassionati basando gran parte della propria forza sull’umorismo offerto nei dialoghi e nel gameplay. Con una release relativamente rapida, dopo l’annuncio dello scorso 3 marzo durante il Nintendo Direct, Paper Mario Color Splash si prepara a dare una nuova ventata di gioia a Nintendo Wii U e per farci un’idea preliminare sul titolo abbiamo raggiunto gli studi di Nintendo per un’oretta in compagnia di cartonati e vernice.

Un albergo infestatoPaper Mario Color Splash non ha dimenticato l’umorismo che ha fatto da asse portante della serie, ma diversamente da quanto accaduto negli ultimi capitoli in questa nuova iterazione dà molto più spazio al concetto di avventura, creando un’ottima alternanza di livelli votati all’esplorazione e alla risoluzione di enigmi e quelli che, invece, sono molto più incentrati su semplici puzzle. La possibilità di comprendere tale differenziazione è subito arrivata sotto i nostri occhi nelle primissime fasi di gioco grazie a due livelli in grande contrapposizione: il primo era basato su un puzzle molto basilare, con un livello dal nome “Tempio della Morra” dove chiaramente si gioca alla morra cinese, mentre il secondo invece era l’Albergo Ceruleo, che ci ha messo dinanzi al cuore vero e proprio del titolo. All’interno della struttura alberghiera, gestita da una pletora di Toad rabbuiati e intristiti dalla presenza di ectoplasmatici ospiti indesiderati, saremo chiamati a risolvere una serie di enigmi ambientali abbastanza immediati, ma che ci spingeranno ad ascoltare tutti i dialoghi dei presenti per poter arrivare a una risoluzione immediata. Va da sé che leggere tutte le stringhe di dialogo è sì necessario per il proseguimento della trama, ma è anche piacevole, così da poter sapere che i Toad avevano già provato a rivolgersi a Luigi, esperto di disinfestazione di vecchio corso, ma l’hanno trovato impegnato in altre attività. Dalla nostra, parlando di nudo e crudo gameplay, avremo la possibilità di adoperare il nostro ottimo martello di carta, agilmente armato di vernice blu, rossa e gialla: il nostro obiettivo d’altronde è quello di ridare colore al mondo, non solo eliminando le ombre che affliggono gli abitanti dell’Albergo o di qualsiasi altra struttura, ma anche ridonando l’aspetto cromatico che è proprio delle cose. Potrete andare in giro a colorare qualsiasi cosa vogliate per aumentare la percentuale di completamento del livello, ma dovrete in ogni caso fare attenzione a quella che è la variazione della riserva di vernice, posta in alto a sinistra sullo schermo: se in alcuni punti, infatti, potrete scegliere che colore utilizzare, in altri, senza alcun tipo di avviso, il sistema lo sceglierà per voi, rendendo automatica la cromatura da adoperare. Le riserve, in ogni caso, aumentano nel corso del gioco, quindi se all’inizio vi ritroverete con 50 unità di vernice, sappiate che ben presto arriverete anche a 280, che era la quantità a nostra disposizione nella fase avanzata del gioco: per poter ottenere questo, che rappresenta l’unico reale upgrade che abbiamo potuto constatare e analizzare, bisognerà raccogliere dei martelli di carta che verranno lasciati cadere dai nemici sconfitti, tutti pronti a unirsi in una barra che indicherà l’avanzamento dei vostri progressi.

Carta e martelloAl di là dell’aspetto prettamente esplorativo, che ci porterà a colorare oggetti, a spostarne altri e ad adoperarci con il nostro martello di carta in ogni momento necessario per aiutare i Toad nelle loro richieste, in Paper Mario Color Splash sarà necessario anche infilarsi in battaglia, per affrontare gli avversari che compariranno sull’overworld, che saranno quindi completamente visibili a schermo. Niente incontri casuali, insomma, perché cozzerebbe non poco con la struttura tipica del titolo. Una volta lanciatici in una battaglia ci ritroveremo presto dinanzi a un sistema che ha deciso di affidare le sue basi alle carte, seguendo il trend che al momento sta conquistando e dettando legge nel mondo dei videogiochi. Alcune di esse saranno già colorate, mentre altre saranno in bianco e nero e richiederanno un intervento di pittura per poter ricevere un boost di potenza contro gli avversari. Chiaramente, così come avveniva in qualsiasi altro Paper Mario, le battaglie sono dei puzzle e non un esborso di forza o un’autocelebrazione del proprio livello di capacità: avrete dalla vostra i classici QTE per sfruttare il colpo al meglio contro l’avversario e avere un vantaggio basato sul tempismo, così da mettere in discesa molte delle sfide proposte. Chiaramente il vero e proprio fulcro sarà decidere quale carta pitturare e quale no, in base anche alla riserva di vernice che vi è rimasta: dovrete ben calibrare, insomma, l’esborso di colore che farete durante le fase esplorativa, per poi arrivare in sede di battaglia pronti ad adoperarvi in maniera adeguata e non rischiare di rimanere senza vernice da utilizzare. Al termine di ogni battaglia potrete ottenere un corposo loot composto da monete, pittura e martelli di carta, già enunciati prima. Le prime, tra l’altro, torneranno utili anche in battaglia, perché nel momento in cui una sfida dovesse protrarsi per molto tempo e dovesse portarvi a finire le carte a vostra disposizione (giocatori di Hearthstone, pensate alla Fatica), potrete spendere dieci monete e avviare una sorta di roulette che vi darà l’occasione di ottenere carte aggiuntive da utilizzare. 

Un gioco ecologicoDal punto di vista artistico, senza andare ad analizzare aspetti tecnici che lasceremo alla recensione, in arrivo tra pochi giorni, Paper Mario Color Splash raggiunge vette decisamente più alte rispetto a quanto fatto dai precedenti capitoli della saga. Durante la nostra sosta negli studi di Nintendo ci è stata spiegata la meticolosità utilizzata nella riproduzione del mondo, basato interamente su dei cartoni da pacchi, poi rivestito con carta colorata. Nulla, però, è lasciato al caso, perché gli sviluppatori hanno deciso, per dare un senso alla propria produzione, di acquistare qualsiasi tipo di carta disponibile nei rivenditori nipponici e studiarne composizione e realizzazione. Un esempio è dato anche dalla reazione provocata dalla vernice sulla carta, che assorbe così come farebbe anche nella realtà: piccolezze che vengono indubbiamente apprezzate dall’occhio più attento e che accrescono il valore della direzione artistica, che per la prima volta nella serie si sposta completamente sulla carta, con menù, interfaccia e icone completamente disegnate per essere realmente parte di Paper Mario. 

– Direzione artistica votata alla carta con grande pregio

– Umorismo sempre piacevole nei dialoghi

– Un gioco di carta!

Paper Mario Color Splash rappresenta un esempio artistico ispirato delle produzioni Nintendo, pur offrendo una sorta di adventure game con elementi puzzle che non richiedono grande impegno dal punto di vista dell’enigmistica o del case solving. In ogni caso l’esperienza è stata positiva, proprio per l’umorismo del titolo, che riesce a essere molto ispirato e capace di inserirsi adeguatamente nell’universo Nintendo. La nostra prova non ci ha permesso di trarre molte conclusioni, se non apprezzare alcune delle novità che rendono più variegata l’esperienza, ma con la recensione che oramai incalza l’attesa non sarà tanta da strapparci i capelli.