Recensione

NHL 2K8

Avatar

a cura di Spetz

Come ogni anno è arrivata sugli scaffali l’edizione aggiornata dell’hockey targato Take 2. NHL 2k8 ha sempre rappresentato, fin dalla sua prima edizione, la componente più simulativa di questo sport, in contrapposizione al franchise prodotto da Electronic Arts. Tuttavia, come spesso avviene (basti pensare a quanto accaduto in queste settimane con PES 2008), anche i punti di riferimento possono barcollare davanti al ritorno della concorrenza, oppure alla mancanza di idee che possano rinnovare e fornire nuova linfa in grado di attirare e soddisfare l’utenza.In Italia questo sport, tanto fisico quanto spettacolare, non è molto praticato, per evidenti problemi legati all’impiantistica, e i match, che un tempo venivano mostrati sulla TV satellitare di SKY, sono ormai un vago ricordo. Tutto ciò rappresenta un’ottima occasione per sfogare il proprio interesse impugnando tra le mani un joypad. Ma sarà tutto così positivo?

Molte alternative di gioco ma niente innovazioneUno dei primi appunti che si deve muovere è necessariamente legato alla carica di innovazione di questi nuovi titoli. Infatti, così come è avvenuto con il basket, anche NHL 2K8 quest’anno si propone, su PS2, come un semplice aggiornamento di quanto visto nell’edizione precedente. Con l’aggravante che sulla datata console Sony, per ovvie ragioni, non si è riscontrato nemmeno un miglioramento dal punto di vista tecnico e grafico.Tuttavia, laddove gli esperti possono rimanere perplessi di fronte a quanto offerto, chi si avvicina a questo titolo senza essere uno “specialista”, troverà più di un motivo per potersi divertire. Il sistema di gioco in campo è piuttosto fluido ed intuitivo, consentendo anche a coloro che non conoscono per filo e per segno le regole, di giocare in maniera disinvolta e di capire alcuni nuovi meccanismi. Al livello più semplice la CPU é un po’ imprecisa, coprendo veramente poco gli spazi del campo e gestendo in modo a dir poco allegro il portiere, che viene “infilato” spesso e volentieri dalla lunga distanza. La situazione migliora sensibilmente progredendo nel livello difficoltà e la struttura di gioco si farà via via più simulativa, richiedendo una tecnica collaudata per trovare gli spazi adeguati ed essere incisivi.

Mazzate a go-goQualora abbiate avuto modo di seguire attentamente un match di hockey, avrete notato il grande ritmo di gioco che domina le partite, con continui cambi di ritmo, contropiedi, dribbling funambolici e grandi contrasti contro le barriere di plexiglass. Il tutto viene trasposto in modo fedele nel gioco, grazie ad un efficace sistema di controllo che lascia la gestione delle finte, da compiere con la mazza, alla levetta analogica destra. Una volta che vi sarete creati lo spazio necessario, attraverso il tasto quadrato si andrà alla conclusione. Un aspetto positivo risiede nel diverso esito del vostro tiro, determinato da una maggiore o minore libertà per caricare il colpo. Se riuscite a liberare uno dei vostri uomini potete stare certi che partirà un vero e proprio missile verso la porta. In mischia, invece, tutto ciò diventa problematico, riducendo l’efficacia delle vostre incursioni. Nell’ambito difensivo sono fondamentali le cariche sugli avversari che possiedono il puck, in modo tale da ripartire repentinamente, a campo scoperto.

Ancora una volta molte modalitàNon manca come sempre la modalità Carriera, con la quale è possibile iniziare un’esperienza più articolata rispetto alla semplice Stagione, grazie ad un numero superiore di parametri da gestire, in primo luogo per quello che riguarda la scelta dello staff tecnico, come l’allenatore capo, i vari allenatori della fase d’attacco e di difesa, gli osservatori e i consulenti del team. La gestione particolareggiata della propria franchigia si potrà demandare al controllo della CPU, oppure essere controllata direttamente dal giocatore. Non c’è comunque niente che non si sia già visto.Tra le altre modalità, a parte i classici Partita Veloce, Torneo e Stagione, ritornano il Laghetto, in cui ci si scontra cinque contro cinque su un campo d’allenamento e il Mini Campo da Gioco, modalità da strada con una serie di bizzarre ambientazioni. In questo campo miniaturizzato ci si scontra 3 vs 3, accompagnati dalla musica che già caratterizza i menù e senza doversi preoccupare di commettere infrazioni e scorrettezze. Per gli amanti della componente arcade rimane sicuramente cosa gradita, anche se non è nulla di nuovo rispetto al passato.Oltre alle compagini che fanno parte della lega NHL possiamo selezionare le squadre nazionali, tra le quali si distinguono il Canada, gli USA, la Finlandia, la Svezia e la Russia, i principali mostri sacri del settore. Le squadre extra, da sbloccare accumulando punti durante il gioco, sono un buon numero e riportano sul ghiaccio le leggende di questo sport dagli anni ’50 ai giorni nostri.

Dal punto di vista tecnico c’è poco da sottolineare, se non la scarsa qualità degli stadi e dei giocatori sul campo, praticamente mai ripresi in primo piano. Sia le inquadrature durante le pause che le immagini dei replay vengono poste ad una distanza tale da coprire l’evidente mancanza di dettaglio anche nei profili facciali dei giocatori.I movimenti in campo sono comunque piuttosto realistici, come anche le cadute sul ghiaccio in seguito ai contrasti più duri e al limite del regolamento.

– Molti team tra cui scegliere

– Match adrenalinici

– Buon sistema di controllo

– Mancanza d’innovazione

– Grafica approssimativa

7.0

NHL 2K8 risulta un titolo discreto, in grado di divertire con la sua varietà di gioco e il numero elevato di formazioni. Purtroppo la mancanza di novità, pecca che riguarda anche le versioni in alta definizione, lo rende meno appetibile rispetto alle precedenti edizioni. La modifica di alcuni aspetti legati al gameplay, verso una direzione maggiormente arcade può far storcere il naso agli irriducibili della serie, ma avvicinare i neofiti che, di fronte ad un comparto eccessivamente simulativo, rimarrebbero spiazzati.

Voto Recensione di NHL 2K8 - Recensione


7