Recensione

Lightning Returns: Final Fantasy XIII

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Anche per i giocatori PC si conclude finalmente la trilogia di Final Fantasy XIII, che con questo Lightning Returns mette fine a una storia cominciata nell’ormai lontano 2009. Dell’ambizioso progetto chiamato Fabula Nova Crystallis, tra cambi in corsa e un po’ di confusione in fase di progettazione, è rimasto davvero poco. Dopo Agito XIII diventato Final Fantasy Type-0 e il più volte rimandato Versus XIII che si è reincarnato in un progetto più grande che risponde al nome di Final Fantasy XV, il capitolo principale è stato arricchito con due seguiti diretti. Seguiti che, purtroppo, si sono rivelati un po’ controversi per via della loro natura, palesemente diluita per espandere una trama che poteva fare a meno di molti riempitivi e momenti decisamente poco convincenti.
Il ritorno di Lightning
Final Fantasy XIII-2 e Lightning Returns non erano dei capitoli contemplati sin dall’inizio, e sono stati al contrario sviluppati al di fuori di quella che avrebbe dovuto essere la programmazione originale. Il risultato è stato un concentrato di buoni momenti mescolati ad altri davvero poco memorabili, per una trilogia che tutto sommato non è stata in grado di brillare come i vecchi capitoli. Archiviata la conclusione sulle console che ormai appartengono al passato, Square Enix è passata a occuparsi della controparte PC, e anche qui i risultati sono stati qualitativamente altalenanti. La buona notizia, però, è che Lightning Returns è senza ombra di dubbio la migliore conversione delle tre, merito senz’altro di una maggiore esperienza dell’azienda nipponica. 
Chi vuole avvicinarsi a Lightning Returns deve avere bene in mente che non ha molto senso farlo senza prima aver completato i due episodi precedenti. Aver perso di vista le vicende di Lightning, la sorella Serah e di tutta la cricca significa infatti non avere la più pallida idea di cosa sia accaduto nei dettagli né da dove l’avventura conclusiva cominci, né tantomeno si potranno cogliere i continui riferimenti a ciò che è accaduto negli altri due episodi. Lo diciamo perché i riassunti non sono poi così convincenti, probabilmente a causa di un’amalgama narrativo che paga un po’ lo scotto di una trama a tratti rarefatta e poco omogenea.
Trattandosi di un porting, per quanto riguarda i contenuti nulla è cambiato rispetto alla controparte console, pertanto fa il suo ritorno il sistema di combattimento molto diverso rispetto al primo Final Fantasy XIII e il sistema di sviluppo del personaggio legato alle missioni e non al grinding incontrollato. Ecco dunque che ancora una volta ricopre un ruolo fondamentale la scelta dell’equipaggiamento, attraverso cui è possibile disporre di diverse modalità di attacco che vanno scelte sapientemente per contrastare i punti deboli dei nemici.
Tic-Toc
Ricorderete anche la scelta controversa del timer inserito in Lightning Returns, che non aveva esattamente convinto tutti i giocatori. Sebbene all’uscita su console il tempo non sia stato calcolato alla perfezione dagli sviluppatori, in questa versione la situazione è leggermente migliorata grazie a quei contenuti dedicati alla storia – qui inseriti – che danno un po’ più di equilibrio al sistema. 
Passando al lato tecnico, quello che più interessa a chi stava appunto attendendo questa conversione, si notano dei passi in avanti rispetto a Final Fantasy XIII e XIII-2. Nonostante si tratti pur sempre di un gioco vecchio di una generazione, che si porta inevitabilmente dietro alcuni limiti tecnici che si palesano anche su PC, sono spariti i rallentamenti e alcune texture sono finalmente in alta risoluzione. Non aspettatevi però mirabolanti magie di mascheramento, perché, nonostante sia evidente il lavoro supplementare, va detto che alcuni elementi soffrono ancora i segni del tempo. 
La risoluzione in 720p e i 30 frame al secondo sono stati adesso sostituiti dal Full HD e dai 60 FPS, che rimangono stabili anche con configurazioni decisamente non impegnative a livello economico. 
Grazie a un aggiornamento arrivato nel giorno della vigilia di Natale, sono state aggiunte risoluzioni ancora maggiori, fino al 4K. Naturalmente, in questo caso, si tratta di impostazioni adatte a chi dispone di un PC ben più performante della cosiddetta “fascia media”, ed è per questo che Square Enix ha specificato che eventuali cali di frame non sono imputabili alla qualità della conversione.
Sempre tramite il suddetto update, l’azienda giapponese ha introdotto la possibilità di giocare a Lightning Returns senza essere necessariamente connessi a internet. In precedenza, grazie al pieno supporto a SteamCloud, il gioco necessitava del famigerato “always online”.

– Risoluzione fino a 4K e 60 FPS

– Buon lavoro di conversione, con alcune texture in alta definizione

– Rimangono alcuni difetti della release originale

7.0

Col capitolo conclusivo della trilogia, Square Enix è riuscita a offrire agli utenti PC la migliore conversione possibile, aggiungendo inoltre il pieno supporto per il 4K ed eliminando l’obbligo di rimanere sempre connessi per giocare. Nonostante non si tratti affatto del miglior Final Fantasy in circolazione, se avete la curiosità di avvicinarvi a questa trilogia vi consigliamo caldamente di recuperare gli altri due episodi.

Voto Recensione di Lightning Returns: Final Fantasy XIII - Recensione


7