Recensione

La recensione di Atomega, il nuovo shooter evoluzionista di Ubisoft Reflections

Avatar

a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Annunciato un po’ così, tra una cosa e l’altra, Atomega è il nuovo titolo di Reflections, lo studio di Ubisoft già autore di Grow Home e Grow Up!. Il team ha abbandonato qualsiasi volontà narrativa, nonché il genere dei platform, per dedicarsi a un’esperienza multigiocatore compatta ma dalla struttura inaspettatamente profonda, considerato anche l’esiguo prezzo a cui viene venduto (9,99€ su Steam).Atomega è uno sparatutto che raccoglie l’eredità ideologica di Evolve, in un certo senso, unendo l’idea dell’evoluzione a un gunplay da arena shooter abbastanza classico. Insomma, una piccola sorpresa che mi ha… sorpreso.

Mangia & sparaL’evoluzione è il concetto alla base del gameplay di Atomega. Si parte dall’atomo, primo dei sette stadi della crescita dell’Exoform (le creature protagoniste del gioco) rappresentato da una piccola sfera che non può far altro che saltare e muoversi. Al raccoglimento del primissimo cubetto di massa si diventa Cel, ovvero un piccolo cubetto in grado di muoversi velocemente e sparare colpi rapidi ma poco potenti. Continuando a raccogliere massa si cresce sempre di più, fino ad arrivare alla devastante forma Omega, imponente e poderosa che, oltre a garantirvi una gran potenza, permetterà di ottenere molti più punti del normale. Lo scopo della partita, infatti, è quello di arrivare a raccogliere più punti degli avversari entro il limite di tempo. I punti si raccolgono con l’ottenimento della massa e le uccisioni degli avversari, e ogni stadio evolutivo ha un moltiplicatore crescente legato alla raccolta punti. Gli stadi evolutivi successivi garantiscono anche una maggior potenza di fuoco, ma allo stesso tempo sono sempre più pachidermici nei movimenti e nelle dimensioni, rendendo impossibile nascondersi o fuggire dalle situazioni più complicate.È su questo dualismo che si basa il gameplay di Atomega. Chi vive negli stadi evolutivi più bassi può infilarsi nei tanti pertugi presenti nella – ahimè – unica mappa del gioco, ma anche approfittare di launchpad e ascensori vari ed eventuali. Allo stesso tempo sarà sempre fragile e alla mercé dei giocatori più possenti, i quali ad un certo punto non potranno far altro che camminare come dei colossi per la mappa alla ricerca di avversari da abbattere, visto che tendenzialmente i cubi in bella vista sono più piccoli rispetto a quelli nascosti qua e là. La dinamica di combattimento prevede anche il Teleport, ovvero la possibilità di scappare in un luogo sicuro automaticamente non appena la barra della vita si approssima allo zero, con l’unica penalità del dover tornare ad uno stadio evolutivo inferiore.Per questa sua struttura, Atomega è semplicissimo da imparare, diverte fin da subito, ma non per questo è un gioco raffazzonato. Ci sono una serie di misure introdotte da Reflections che donano una certa profondità ad Atomega. Ad esempio, parlando dei pertugi e passaggi segreti nella mappa, è sempre possibile capire dove si può passare oppure no grazie a una luminescenza giallognola presente nei contorni degli ingressi, ma anche nei launchpad sparsi per la mappa. In questo modo è impossibile bloccarsi perché, magari, si valuta male la propria grandezza rispetto allo scenario, e il gioco scorre sempre fluido. Inoltre, il giocatore che arriva allo stadio evolutivo massimo di Omega, viene subito segnalato a tutti gli altri giocatori. In questo modo si impedisce che il giocatore in testa continui a scorrazzare indisturbato per la mappa, e inoltre si viene spinti ad una collaborazione spontanea per abbatterlo il prima possibile, oppure i giocatori più sciacalli possono approfittare del panico generale per infierire sui più deboli e guadagnare punti facili.Infine, sparsi per la mappa ci sono dei particolari cubetti gialli che, una volta raccolti, garantiscono un power up detto “Hack” al giocatore. Tra questi ci sono la possibilità di curarsi, di applicare uno scudo su sé stessi, infliggere maggiore danni, ma anche la possibilità di rubare massa ai giocatori colpiti. Usati al momento giusto, garantiscono imprevedibilità al gioco e possono ribaltare alcune situazioni di stallo.

Neon e lucineAtomega, insomma, funziona alla grande, anche grazie alla sua estetica, che ricorda una versione edulcorata di Tron. Tutto il mondo è costruito a cubetti, dai modelli evolutivi dei personaggi agli scenari, dove la pixel art ormai abusatissima viene sostituita da un’estetica futuristica dai colori accesi. Nonostante le apparenze, la palette cromatica impiegata in Atomega è ottima, soprattutto quando, con l’avanzare dei livelli, i giocatori possono personalizzare il proprio avatar con colori alternativi e texture per i cubetti di cui è composto, generando così un tripudio di colori molto piacevole.Tuttavia, pur prestandosi perfettamente all’idea di “partita veloce”, in Atomega è presente una sola mappa ed una sola modalità di gioco. Difficile pretendere di più da un titolo con una tale price policy, ma resta il fatto che l’azione di gioco offre tutto il suo potenziale già dopo poche partite. In ogni caso il divertimento è innegabile, perché si può cambiare approccio ogni volta magari preferendo l’ottenimento della massa delegando gli scontri agli avversari in un secondo momento, oppure ci si può focalizzare sulla caccia agli altri Exoform i quali, una volta abbattuti o teletrasportati, lasciano a terra un quantitativo di massa pari esponenzialmente alle sue dimensioni.Durante la prova ho potuto giocare con massimo cinque persone, nonostante il gioco ne preveda fino ad otto. La criticità più importante in questo senso è che, in una partita con meno del massimo consentito di giocatori, chi si nasconde si può ritrovare ad avere in fretta una forma estremamente più evoluta degli altri, generando uno squilibrio difficile (ma non impossibile anche grazie agli Hack di cui sopra) da recuperare. La situazione non è tragica perché basterebbe bersagliare il giocatore in vantaggio, costringendolo così ad un Teleport che lo porterebbe allo stadio evolutivo inferiore.

Gameplay convincente e ben studiato

Estetica piacevole

Prezzo ottimo

Una sola mappa e modalità di gioco

Non adatto a sessioni troppo lunghe e ripetute

8.0

Atomega è stato una bella sorpresa. Una piccola produzione di Ubisoft Reflections che nasconde un grande design e belle idee. Divertente, ben studiato nelle dinamiche di gameplay, immediato ed adatto a chiunque, con una profondità inaspettata che si scopre partita dopo partita. Certo, c’è solo una mappa ed una modalità di gioco (almeno per ora), ma per il prezzo a cui viene proposto si tratta di un’offerta perfettamente bilanciata, ideale per una serie di partite ogni tanto nei momenti morti della giornata.

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8