Recensione

La Maledizione della Prima Luna

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a cura di Drako

No, non voglio annoiarvi con le classiche storie sui pirati, anche perché l’ultimo film della Disney “La Maledizione della prima Luna” (uscito nelle sale Italiane il 5 di settembre, giorno per altro del mio compleanno, ndr) ce le sta già ricordando.Il nuovo film di Gore Verbinski, interpretato da Johnny Depp, Geoffrey Rush, Orlando Bloom e molti altri, narra la storia del furbo ed affascinante Capitano Jack Sparrow e di Will Turner, che uniscono le forze contro Capitan Barbossa per motivi diversi: Sparrow per riappropriarsi della sua nave, la Black Pear, Will per salvare l’amica Elisabeth Swann, ma non sanno della maledizione che perseguita Barbarossa.Onestamente l’ultimo film prodotto da Jerry Bruckheimer centra poco con il gioco appena commercializzato dall’Ubisoft, infatti, tranne forse che per il titolo tutto il resto è completamente differente.

I cani del mare tornano in azione!Scusate se siamo stati un po’ bruschi e frettolosi nel dire che la pellicola ed il gioco non hanno nulla in comune, per essere precisi la storia narrata dal film della Disney e quella sviluppata dai russi della Akella sono completamente differenti.Infatti, Pirates of the Caribbean è in realtà “Sea Dogs II” e questo lo noteranno subito gli attuali possessori del precedente titolo (la struttura del gioco è praticamente uguale), inoltre in alcuni file .ini viene menzionato il vero nome del gioco e per ultimo lo si può anche notare da come, in alcuni dialoghi, il protagonista usa il termine “Sea Dogs”.Ma adesso bando alle ciance ed analizziamo “La Maledizione della Prima Luna” per quello che è, e non per quello che poteva essere, un gioco videoludico di stampo piratesco.

Chi sono e perchè son qui?Il nuovo Rpg dell’Akella, software house, creatrice anche del suo predecessore, non riprende la storia da dove l’abbiamo lasciata e tanto meno ci calerà nuovamente nei panni di Nicolas, ma in questo nuovo gioco il nostro eroe sarà Hawk … Nathaniel Hawk.La Maledizione della Prima Luna ci farà assumere il ruolo di un capitano indipendente, che si vedrà invischiato in epiche battaglie, il tutto ambientato nelle sperdutissime isole caraibiche del 17esimo secolo. Il nostro giovane capitano, grazie alla sua modesta nave, è riuscito a scappare all’invasione Francese ai danni di un’isola caraibica, appartenente all’impero britannico. Scegliendo di seguire la storia principale scopriremo che il motivo del conflitto è legato alla leggenda di un incredibile tesoro, nascosto nelle segrete profondità di un’isola dei Caraibi.La ricerca di questo tesoro sarà il nostro obiettivo principale, non sarà facile trovare la fatidica mappa, ma solamente con lei potremmo scoprire dove si cela il più famoso dei tesori, un rubino dai potentissimi poteri magici….

Onesto commerciante o temibile Pirata?Ora ci troviamo nel porto d’Oxbay (l’isola presto sarà attaccata da Francesi), colonia inglese ai margini delle isole Caraibiche, con lo scafo della nostra nave che fa acqua da tutte le parti e abbiamo la ciurma quasi dimezzata.Prima di tutto, spolveriamo la sciabola ed ungiamo bene la pistola perché saranno i nostri migliori amici all’inizio di questa avventura.Dopo aver personalizzato il nostro personaggio il gioco ci proietta subito in un semplice tutorial nel quale apprendiamo i primi rudimenti di gioco: come muoversi, aprire le casse, equipaggiare oggetti e soprattutto, il più importante, come tirare di scherma. Se proprio non riusciamo a farne a meno, potremmo esplodere qualche colpo con la nostra automatica, naturalmente stiamo scherzando in quel tempo esistevano solo pistole a colpo singolo.Giunti nel porto d’Oxbay, il nostro giornale di bordo ci avvisa che dobbiamo effettuare alcune missioni prima di riprendere il viaggio, a disposizione abbiamo solamente 2000 monete d’oro, e le cose da fare purtroppo non sono gratis.Niente paura, non avete mai sentito parlare del gioco d’azzardo? Beh a volte (salvando e ricaricando, per fortuna è solo un videogioco) è l’unico modo per ottenere soldi subito (si fa per dire) e senza troppo fatica.Durante il nostro pellegrinare, il gioco, ci permetterà d’interagire con tutto e tutti in special modo con i viandanti, mi raccomando da non sottovalutarli perché alcuni di loro ci potranno affidare missioni davvero interessanti.Saremmo liberi di decidere come passare il nostro prezioso tempo, sia sulla terra ferma, sia a bordo della nostra nave.Infatti, oltre ad esplorare le isole a piedi, mercanteggiare comprando e rivendendo merci, potremmo decidere, una volta salpate le ancore, la nostra direzione ed esplorare tutto l’esplorabile stando sempre bene attenti alle altre navi che solcano il mar dei carabi. Non tutte sono amiche e spesso s’incontrano dei brutti ceffi dai quali, specialmente all’inizio, è meglio stare alla larga.Fortunatamente nel nostro viaggio non saremmo soli, se lo vorremo potremmo assoldare, per pochi dobloni d’oro, diversi ufficiali, i quali oltre a farci aumentare le caratteristiche del nostro personaggio, ci accompagneranno durante l’esplorazione e sopratutto nel combattimento sulla terra ferma.Alla fine sarà solamente nostra la scelta di quello che vorremo fare da grandi: essere rispettabili commercianti o incalliti trafficanti, decidere se diventare spietati corsari o solamente sanguinari pirati.

Grafica e SonoroLa Maledizione della prima Luna è completamente realizzato in 3D, e sfrutta al massimo il motore grafico Storm Engine 2; le strutture, l’erba, i personaggi, la mappa e soprattutto il mare sono così realistici e ben realizzati che ci fanno dimenticare che stiamo video giocando, forse i personaggi non sono ricchi di particolari, ma cosa c’importa se possiamo ammirare una cosi bel tramonto.L’erba si piega al vento e sotto i nostri passi, le palle di cannone fischiano sopra le nostre teste e s’immergono nell’acqua con incredibile potenza, il sole e la luna si rispecchiano nel mare in tutta la loro magnificenza.Tutto sembra così realistico e vero, che alla fine l’unica nota stonata risulta essere proprio il motore grafico, infatti, abbiamo riscontrato grossi problemi di compatibilità con le schede video con tecnologia Kyro, quindi occhio alla scheda.Le musiche, e gli effetti sonori che ci accompagnano, sono tutte puntuali ed a tema caraibico, non abbiamo trovato nessuna assuefazione nel sentirle e tanto meno abbiamo abbassato l’audio per evitarle.

GiocabilitàL’interfaccia di gioco è semplice e facile da utilizzare, anche se in prima battuta ci potrà sembrare un po’ ostica, specialmente durante i combattimenti sia sulla terra ferma sia a bordo della nostra nave. Dopo qualche ora di gioco tuttavia ci faremo l’abitudine. Il mio consiglio è rimappare subito la configurazione dei tasti adattandoli al proprio stile di gioco.Come anticipato, l’interfaccia di gioco è semplice da usare, non avremmo nessun problema a comprare e vendere le merci, riparare le navi o aumentare la potenza dei nostri cannoni tutto sarà semplice ed intuitivo peccato, però, dover giocare con questa grafica. Niente a che vedere con Sea Dogs!Per chi ha giocato al primo titolo, ricorderà benissimo l’interfaccia usata per modificare le caratteristiche del proprio personaggio, il diario degli eventi e tutto il resto. Purtroppo in Pirates of Caribbean, anche se migliorata e semplificata, saremmo costretti a giocare con un’interfaccia troppo cartoonesca e cosi poco a tema.Per fortuna il motore grafico ci dà la possibilità di poter vivere la storia sia in prima sia in terza persona; gli scontri in mare sono davvero eccitanti e poter far fuoco cannoneggiando i nemici, stando sul ponte della propria nave, è un’esperienza non da poco.L’ultima pecca l’abbiamo riscontrata sull’assenza di un tutorial che illustri al giocatore come potersela cavare durante una battaglia navale, si sa la migliore esperienza si fa sul campo, ma all’inizio della storia abbiamo una nave piccola e mal equipaggiata.Per di più veniamo catapultati subito in scontri contro navi forti e con un IA ben programmata, solo dopo qualche ora di gioco e svariati salvataggi potremmo spuntarla, per fortuna non c’è limite alla nostra possibilità di salvare e ricaricare.Per ultimo, lo scrivo solo perché è stato richiesto, come in Morrowind (dove il crimine paga), anche qui possiamo entrare indisturbati nelle case altrui, peccato che la refurtiva si trova solo nei bauli, tutti gli altri oggetti sono solo belli da vedere.

LongevitàLa Maledizione della Prima Luna è un gioco dalla struttura molto aperta; possiamo decidere se seguire tutte le missioni affidate oppure praticare il commercio e la pirateria in assoluta libertà, infischiandocene di tutto il resto.Anche qui, come in Morrowind, non abbiamo limiti di tempo e saremmo solo noi a decidere cosa fare all’interno del gioco, anche se purtroppo avremmo qualche piccola limitazione, infatti a differenza dell’altro titolo della Bethesda, qui non possiamo uccidere i commercianti all’interno dei loro esercizi commerciali, per tutto il resto abbiamo carta bianca.Vi segnalo inoltre la remota possibilità, grazie al generatore casuale degli eventi, di poter incontrare/scontrare una nave fantasma con tanto di scheletri a bordo (purtroppo non ho avuto la fortuna d’incontrala) … forse dobbiamo ricrederci sulle similitudini con l’attuale film della Disney.

HARDWARE

Requisiti Minimi:Windows 98/ME/2000/XP, Direct X 8.1, Pentium III 800 o AMD 900 MHz, 128 Mb RAM, 8X CD-ROM, 1,5 Gb su HD, Scheda Video da 32Mb e Scheda Audio compatibili con DirectX 8.1Requisiti Consigliati:Pentium III o AMD da 1Gb, 256 Mb RAM, Scheda Video con 32Mb come minimo e con il supporto pixel shaders.

MULTIPLAYER

Non è prevista alcuna modalità multiplayer.

– Atmosfera Coinvolgente

– Effetti meteorologici realistici

– Eccitanti battaglie in alto mare

– Interfaccia di Gioco poco a tema

– Assente un tutorial sulla navigazione

7.2

Il titolo, come il suo predecessore, risulta essere un buon mix tra un gioco di ruolo ed uno d’avventura, possiamo benissimo tralasciare la caratteristica strategica perché alla fine la troviamo spesso e volentieri in entrambi i generi.

Abbiamo sottolineato per tutta la recensione che “La Maledizione della Prima Luna” ha molto in comune con Sea Dogs, per non dire che è suo il seguito, in modo da far capire a tutti i possibili acquirenti di non comprare il gioco solamente per il suo titolo, ma per i sui contenuti.

Concludo consigliando il gioco a tutti gli amanti dei RPG in prima persona open-ended, non si pentiranno dell’acquisto fatto, mentre per tutti quelli che cercano dei veri Gdr consiglio sempre Baldur’s Gate o il meno conosciuto, ma super carismatico Fallout.

Nella speranza che il Grog non sia annacquato buon vento in poppa!

Voto Recensione di La Maledizione della Prima Luna - Recensione


7.2