Recensione

Kula World

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a cura di Spetz

Vi sarà capitato spesso di giocare ad un puzzle game e di provare quella sensazione strana di amore e odio verso un genere che se da un lato può creare dipendenza, dall’altro è in grado di generare frustrazione e malessere in chi si ostina a provare e riprovare lo stesso livello nel tentativo di procedere. Kula World appartiene a questo tipo di concept, e porta con sé una carica di difficoltà che, sebbene apparentemente limitata, ben presto si manifesta con una certa chiarezza.Sviluppato dal team svedese Game Design Sweden e giunto nei negozi nostrani nel corso del 1998, questo titolo si è distinto per la sua buona longevità, grazie ai 200 livelli affrontabili, ma anche per la sua carica enigmatica, sia nella colonna sonora che nella natura delle ambientazioni.

Una cura di fosforo sarebbe l’idealeIl soggetto del gioco non è in questo caso un personaggio fisico, come possono essere i piccoli Lemmings o la testona del vecchio e immortale Pac-Man, né mattoncini da posizionare in vari modi, ma una semplice palla, in Svedese “Kula” appunto. Questa sfera dovrà essere condotta attraverso ogni livello con l’obbiettivo di raccogliere svariati oggetti, tra cui soprattutto delle chiavi dorate, indispensabili per aprirne l’uscita prima che il tempo a propria disposizione, contato da una clessidra nella parte alta dello schermo, si esaurisca vanificando ogni sforzo.

Se i primi livelli sono all’insegna dell’ovvietà, ben presto è necessario concentrarsi e prestare la massima attenzione per riuscire a capire qual è il percorso adatto a concludere indenni il livello e passare oltre. La difficoltà aumenta in particolare con il progredire dei vari piani sui quali è possibile, anzi talvolta obbligatorio, muoversi. Le piattaforme, infatti, sono costituite da lunghi parallelepipedi, che possono essere percorsi su ogni loro faccia, a patto che si raggiunga la punta. In pratica è indispensabile giungere sulla base o sulla sommità di queste strutture, per poter poi decidere di cambiare la superficie da percorrere. Su ognuna sono presenti degli oggetti da raccogliere, oltre alla già citate chiavi. Si tratta di varie tipologie di frutti, tra cui mele, cocomeri, zuccche, banane e fragole, che devono essere collezionati dal giocatore. Nel momento in cui si raggiunge quota cinque, si sblocca un livello bonus che deve necessariamente essere concluso entro il tempo limite e senza mai cadere nel vuoto se si vuole racimolare qualche punto extra.

Anche nei livelli normali bisogna prestare attenzione a come sono disposte le piattaforme: infatti, spesso, non è sufficiente spostarsi su vari piani, ma è opportuno saltare da un punto ad un altro per proseguire il cammino. Proprio in questi frangenti può capitare di prendere male le misure e di cadere inesorabilmente nel vuoto. In questo caso, si perdono dei punti dallo score totale e si deve riprendere il livello dall’inizio. Lo stesso si può dire nel caso in cui finisca il tempo a nostra disposizione oppure nel caso la sfera termini su uno degli ostacoli disseminati per i livelli, come ad esempio delle punte acuminate, delle piattaforme scivolose o incandescenti. Le sessioni di gioco, comunque, non si dimostrano di breve durata, dal momento che la partita termina solo nel momento in cui il punteggio che avete realizzato fino a quel momento arriva a zero. Ci sono quindi i margini per potersi salvare anche in extremis e passare al livello successivo. Il rischio maggiore è quello di perdersi quando si affronta un livello ulteriore del quale ancora non si conosce la soluzione e, con pochi punti a disposizione, diventa ben più complicato arrivare all’uscita indenni.

Semplicità e complessità si fondonoKula World è un Puzzle Game molto stimolante per la sua stratificazione, che richiede un grande sforzo mnemonico a causa dei continui cambi di livello, e quindi anche di visuale, che possono disorientare il giocatore, costringerlo a tornare indietro per capire dove si è andato a cacciare, oppure tentare mosse avventate nella speranza che sia la soluzione idonea. In certi frangenti, è come se ci trovassimo di fronte ad una reinterpretazione in chiave videoludica del cubo di Rubik, il celebre rompicapo in cui si devono riordinare tutti i blocchi del solido fino ad ottenere un colore unico su ogni sua faccia. Le forme lungo le quali ci muoviamo non sono collocate su uno sfondo neutro, ma all’interno di un’ambientazione specifica, che aumenta la carica enigmatica del gioco, dando proprio l’idea che ci sia un rompicapo che può essere risolto solamente attraverso il ragionamento. All’inizio, per esempio, avremo un’ampia veduta desertica, con delle piramidi ben visibili a dare il tocco finale.

Oltre alla modalità Arcade classica, ci si può destreggiare con il Time Trial, la reinterpretazione dei normali livelli, in prospettiva a tempo. Per ognuno, infatti, ci sarà una durata prestabilita contrassegnata in giallo, ed un numero di secondi in grigio, che rappresentano la riserva accumulata nei livelli precedenti. Ovviamente, maggiore sarà la riserva a disposizione e maggiori saranno le possibilità di proseguire.

Dal punto di vista tecnico siamo all’insegna dell’essenzialità ma l’ambientazione, nonostante siano passati parecchi anni, è ancora molto colorata ed intrigante. La sfera cambia più volte di colore mentre si procede e anche i mattoni che compongono i vari livelli, si differenziano tra loro in modo piuttosto evidente. E’ consigliabile comunque mantenere le dimensioni originali dello schermo, poiché ricorrendo alla funzione “schermo intero” è più facile che l’immagine, leggermente sgranata, e visti i numerosi cambi di direzione, provochi talvolta qualche capogiro.Anche il comparto audio è alquanto semplice ma composto da una serie di tracce intriganti, che si accompagnano molto bene all’essenza di fondo del gioco, dandole ulteriore spessore e profondità.

– 200 livelli di gioco

– Concept ancora interessante e avvincente

– Musiche ad effetto

– Livello di sfida piuttosto elevato

– Non adatto per chi ha poca pazienza

7.5

Nonostante il peso degli anni, grazie ad un concept che ha riscosso successo all’epoca dell’uscita e che è ancora capace di divertire, Kula World si dimostra interessante ed in grado di garantire una buona longevità. I 200 livelli sono una grande sfida ed è veramente difficile cercare di portare a termine l’esperienza, specie quando gli ostacoli iniziano a farsi più complessi. L’acquisto è consigliato a tutti gli amanti dei puzzle game che non hanno avuto occasione di giocarlo in passato e chiunque desiderasse mettersi alla prova con un titolo complesso, ma allo stesso tempo estremamente stimolante.

Voto Recensione di Kula World - Recensione


7.5