Intel Realsense: nuove frontiere

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a cura di Skubalex

Qualche giorno fa Intel ha presentato al CES (Consumer Electronic Show) di Las Vegas qualcosa di potenzialmente interessante e innovativo: il Realsense. Secondo gli espositori, si tratta di un dispositivo racchiuso in una microcamera 3D posta sopra un computer che consentirà di “leggere” e analizzare l’ambiente esterno, e quindi anche la persona che userà il PC. La nuova tecnologia permetterà ai dispositivi di ascoltare e vedere quello che avviene offscreen, cosicché il pc possa capirci e interagire con noi in una maniera che non è mai stata così istantanea e senza mediazione. “Per decenni le persone hanno dovuto imparare nuovi linguaggi, tecniche e comandi per far fare ai dispositivi quello che volevano” ha detto Mooly Eden, senior vice president e general manager del Perceptual Computing Group: “vogliamo che le persone interagiscano naturalmente con le macchine. Control+Alt+Canc non è naturale, le tastiere non sono naturali. Sono naturali la voce e il riconoscimento facciale e gestuale. La nostra vision con Intel Real Sense Technology consiste nel cambiare, e far sì che i nostri device imparino e ci capiscano. Equipaggiandoli con tecnologie che simulano i sensi umani in un modo più naturale, le nostre esperienze quotidiane come l’imparare, il comunicare o il giocare sono radicalmente trasformate e si aprono nuove possibilità.” Intel concentrerà i suoi sforzi per creare una realtà completamente immersiva sui cinque sensi, anche se al momento gusto e olfatto non sono implementati in nessuna tecnologia.
Il Perceptual Computing ha come obiettivo quello di aderire completamente all’utenza, infatti Intel si sta impegnando nello sviluppo delle tecnologie indossabili annullando le barriere meccaniche  grazie alla NUI (Natural User Interaction) e allo sviluppo della tridimensionalità rendendo il dispositivo a contatto sempre più con la realtà. La maggiore capacità di ridimensionamento della tecnologia favorirà lo sviluppo di sistemi sempre più piccoli e sofisticati, pensati per percepire la realtà circostante; l’utilizzo del perceptual computing potrà essere esteso a tutto ciò che normalmente indossiamo come orologi, occhiali eccetera.
Dal punto di vista tecnico Realsense è una videocamera a colori FullHD 1080p dotata di un sensore di prossimità e sarà integrata nei dispositivi Acer, Asus, Dell, Fujitsu, HP, Lenovo e NEC a partire dalla seconda metà del 2014, quando si avrà piena compatibilità e si potrà sincronizzare Realsense con stampanti e software come Skype. Realsense ha la capacità di rilevare i movimenti delle dita, le espressioni facciali, le parole, grazie ad un riconoscitore vocale già integrato quale il Dragon Naturally Speaking di Nuance e la possibilità della videocamera di catturare lo sfondo; è inoltre interessante la possibilità di montare video distinguendo tra primo piano e sfondo e modificando filmati proprio come se si usasse un green-screen. 
Presentato come una grande novità, il Realsense sembra invece essere sostanzialmente un Kinect adattato al PC; dopo il grande flop del primo sensore di casa Microsoft aspettiamo di vedere le grandi capacità della versione 2.0, ma appare chiaro come per molti utenti la scelta di rinunciare al controller/tastiera mouse possa essere molto difficile e al momento per nulla accattivante.
Chi già vede realizzate le proiezioni touch dello schermo di Minority Report dovrà ricredersi, in realtà Realsense porterà il pc a fare ciò che uno smartphone è già in grado di fare implementando sostanzialmente il touchscreen e il riconoscimento vocale. Nel campo del gaming, Realsense non crea grandissimi cambiamenti per un pubblico “hardcore”, piuttosto facilita lo sviluppo di giochi arcade e adattabili al sensore di movimento implementato nel PC.

Per concludere, Realsense di Intel più che una innovazione rappresenta un aggiornamento necessario e forse obbligato del Pc rispetto ai sensori di movimento delle console e ai touchscreen degli smartphone. La tecnologia che segue e si rielabora in maniera quasi uguale riuscirà a convincere il grande pubblico? Speriamo almeno che l’ottimizzazione sia eccellente e non costringa l’azienda a sviluppare subito una versione 2.0, come avvenuto con il Kinect di Microsoft.