Recensione

Il regno di Ga'Hoole: La leggenda dei guardiani

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a cura di Fabfab

Il regno di Ga’Hoole – La leggenda dei guardiani é l’ennesimo tentativo da parte di una grande major cinematografica di trovare un erede alla saga di Harry Potter; questa volta il colosso coinvolto è proprio la Warner Bros, la stessa dei film del maghetto, che ha pescato da una saga fantasy composta di ben 15 libri, scritti tra il 2003 e il 2008 da Kathryn Lasky. L’originalità del prodotto risiede nel fatto che i protagonisti della storia sono gufi ed altri volatili assortiti…

Gufi in guerraProtagonista della saga è il barbagianni Soren, rapito in tenera età da una confraternita di gufi malvagi, i Puri, con lo scopo di fargli il lavaggio del cervello e trasformarlo in un soldato fedele alla loro fazione. Soren riesce però a resistere ed a fuggire, finendo per aggregarsi ai mitici difensori di Ga’Hoole, avversari dei Puri. Questo breve riassunto è importante per capire che la trama del gioco qui analizzato non si preoccupa di riproporre le medesime vicende viste al cinema, preferendo un approccio differente. Protagonista del titolo dei Krome Studios è infatti un giovane gufo di nome Shard, inventato per l’occasione dagli sviluppatori, anche lui rimasto orfano per colpa dei Puri e per questo cresciuto ed addestrato dai guardiani di Ga’Hoole, nelle cui schiere ora milita come giovane apprendista. Quando però si palesa la minaccia dei Puri, il buon Shard non riesce a rimanere con le mani in mano, come i suoi superiori gli consigliano, ma affiancato da alcuni alleati si getta nella mischia, per sventare i malefici propositi degli avversari. Gli appassionati dei libri e del film dovranno accontentarsi di semplici cameo di alcuni dei protagonisti, o di volare sopra la riproduzione digitale di alcune delle terre presenti nell’originale. Chi invece non sia addentro alla saga capirà ben poco, dato che la narrazione è frammentaria e non spiega nulla del mondo o dei personaggi, presumendo evidentemente che il giocatore sappia già tutto.

A volo di gufoOvviamente un titolo ispirato ad un film con dei pennuti come protagonisti non poteva che svolgersi in volo, ed infatti per tutto il corso dell’avventura non poseremo un solo istante gli artigli a terra. La prima cosa da fare è scegliere la razza di Shard tra le quattro disponibili: gufo maculato, barbagianni, assiolo o strix nebulosa. Oltre che per l’aspetto, le varie razze si distinguono per il diverso bilanciamento delle statistiche base, vale a dire velocità di volo, forza d’attacco e salute. Una volta selezionato l’aspetto di Shard, il gioco ci mette direttamente nei suoi panni, indossati i quali affronteremo 27 diverse missioni in cinque diversi scenari, questi ripresi dal film. Purtroppo le azioni da compiere in missione sono sempre le stesse, miscelate più o meno sapientemente attraverso ogni livello. Si passa dal semplice combattimento, in cui lo scopo è abbattere tutti i nemici, alle missioni di bombardamento, in cui recuperare braci ardenti e distruggere strutture ostili, alle missioni di inseguimento in volo, ed infine alle missioni di salvataggio, in cui recuperare i gufetti rapiti e portarli in un luogo sicuro, mentre gli avversari tentano di fermarci. Alla fine di ognuna delle aree ci attenderà inoltre un classico boss di fine livello, che richiede un minimo di studio e strategia da parte del giocatore per venir superato. Il sistema di volo è basilare, con lo stick sinistro si determina la direzione, col pulsante R2 si vola; mentre ci si libra è possibile effettuare alcune manovre elementari, come le schivate laterali (per evitare nemici o pericoli), gli avvitamenti e le picchiate per acquisire velocità. Le opzioni di combattimento sono delegate agli altri tasti del pad: c’è l’attacco base, la presa con lancio dell’avversario (possibilmente da mandare a schiantarsi contro una parete) e la carica in volo, perfetta per infrangere le armature. Premendo più tasti durante lo stesso attacco è possibile dare vita a devastanti combinazioni. Essenziale durante lo scontro è infine il pulsante L1, con il quale agganciare nemici od obiettivi. Dopo un minimo di pratica è possibile combattere in volo senza problemi, nonostante a volte risulti facile perdere l’orientamento ed andare a sbattere contro elementi dello scenario, senza tuttavia che la cosa porti ad eccessiva frustrazione. Quando la situazione si fa troppo affollata, è possibile ordinare ad uno dei compagni che in genere ci affiancano di prendersi cura di un nemico al posto nostro. Al di là delle statistiche determinate dalla razza scelta per Shard, sarà comunque possibile potenziare ulteriormente il protagonista grazie all’acquisto di svariate armature, che si sbloccheranno col procedere delle missioni. Per comprarle sarà necessario raccogliere le monete che fluttuano all’interno dei livelli, richiedendo al giocatore di dedicare un minimo di tempo anche all’esplorazione, anche se la maggior parte del denaro la si raccoglie in maniera del tutto casuale, finendoci addosso durante le manovre aeree.Per il resto i livelli sono del tutto non interattivi, e anche quando la missione non ci impone di risolvere il tutto alla svelta non c’è in generale molto da fare, ed esplorare gli scenari brulli e spogli regala ben poca soddisfazione. Unica eccezione, le missioni bonus che si sbloccano una volta completata la storia di una delle cinque aree di gioco: in questi livelli oltre a quattro diversi tipi di sfida (che ripropongono le stesse azioni già fatte nei livelli normali), sono nascoste delle pergamene la cui raccolta permette di incamerare nuove informazioni sul mondo di gioco.

Gufi obsoletiTecnicamente il titolo risente della sua origine multiformato (viene infatti anche distribuito su Wii), con un comparto video che non sfrutta per nulla la potenza della PS3: i livelli sono poco dettagliati, la linea dell’orizzonte sfuma in un nebuloso nulla e gli stessi protagonisti del gioco, gufi ed altri volatili (aquile, corvi, pipistrelli…) alla fine si confondono tutti gli uni con gli altri. Nel complesso la resa non è male, considerando anche che il titolo è rivolto evidentemente ad un’utenza molto giovane. Molto piacevoli, anche se poco spettacolari e statiche, le scene di intermezzo “disegnate”, decisamente meno belle quelle realizzate col motore di gioco. Il doppiaggio italiano è discreto, addirittura migliore rispetto a quello di tanti altri titoli ben più blasonati, mentre la colonna sonora accompagna le nostre peripezie volanti senza lasciare il segno. La longevità è bassa: il gioco è semplice e le missioni a disposizione appena 27, tutte molto brevi. Inoltre ben prima di arrivare in fondo subentra una certa noia per la ripetitività degli obbiettivi. Solo i più ostinati e determinati a sbloccare tutti i trofei lo riaffronteranno per collezionare tutto.

– I gufi hanno il loro fascino

– Giocabilità immediata e divertente

– Ripetitivo

– Breve

– Comparto tecnico datato

5.5

Il regno di Ga’Hoole – La leggenda dei guardiani è un titolo pensato esclusivamente per i fan della saga di giovane età: il gioco risulta inizialmente abbastanza divertente, anche se la ripetitività di fondo tende prima o poi a manifestarsi, nonostante la brevità dell’esperienza. La trama presuppone una conoscenza pregressa e non aiuta il giocatore novizio del mondo di Ga’Hoole, mentre il comparto tecnico mediocre e la facilità del titolo sconsigliano l’acquisto ai videogiocatori più esigenti.

Voto Recensione di Il regno di Ga'Hoole: La leggenda dei guardiani - Recensione


5.5