Recensione

Harvest Moon - A Wonderful Life

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a cura di Fabfab

Salve a tutti, mi chiamo Fabfab e forse molti di voi già mi conosceranno per le stupidaggini che spesso mi trovo a scrivere su questo sito e sul suo forum: dando ascolto a quanti tra voi affermano da tempo che le mie sono braccia rubate all’agricoltura, ho deciso di andare a zappare la terra della valle di Forget-me-not. Vi va di venire con me?

La fattoria di Nonna PaperaLa mia è una storia molto triste: mio padre aveva sempre desiderato fare il contadino, al punto da mettersi in società col suo amico Takakura per acquistare una fattoria: peccato che non sia vissuto abbastanza per godersela (sempre che lavorare come una bestia tutti i santi giorni possa significare “godersela”), cosicché ora tocca a me portare avanti il suo sogno.La fattoria è situata nell’amena valle di Forget-me-not (Non ti scordar di me), dove sorge anche un minuscolo paesino ed il tempo sembra essersi fermato; la comunità non conta più di una trentina di persone, ma ce n’è per tutti i gusti, dal dottore senza un occhio che gira in mutande allo scemo del villaggio tutta barba e pulci, dal maniaco della forma fisica alla coppia di vecchietti fuggiti dalla città per trascorrere in tranquillità la vecchiaia. Non mancano poi individui decisamente particolari come lo scienziato pazzo, il punk, il poeta fricchettone o uno strano trio di gnomi che vive in una quercia: si tratta comunque di persone gentili e socievoli, con le quali è piacevole fare una chiacchierata anche se, a lungo andare, si finisce sempre col parlare sempre delle stesse cose. Dimenticavo, quel pazzo di papà aveva pensato bene di andare a fare il contadino all’estero invece che nel basso Piemonte, come nella tradizione di famiglia: qui a Forget-me-not parlano tutti inglese! Niente di complicato, intendiamoci, ma mi ci sono voluti alcuni giorni per imparare i vari termini “campagnoli” che usano da queste parti: d’altronde, fino ad ora, non mi era mai capitato di dover dare sfoggio delle mie conoscenze linguistiche per discutere di zappe ed ortaggi.D’altronde non è che abbia poi molto tempo per socializzare: la fattoria è in pessime condizioni e i pochi soldi dell’eredità non mi aiuteranno a campare che per pochi giorni! Per fortuna che abbiamo una mucca, il suo latte rappresenterà la principale fonte di approvvigionamento per i primi tempi: la bovina (l’ho battezzata Marta), un cane randagio (Bilbo), il poco espansivo Takakura (che comunque parla più di quanto lavori) ed una serie di attrezzi male in arnese sono tutto ciò su cui posso contare non appena stabilitomi nella nuova casa.Per prima cosa dovrò comprare alcune sementi dalla fattoria vicina, avendo l’accortezza di scegliere ortaggi di stagione: quindi, per seminarli, mi tocca disossare uno dei tre campi a disposizione, un lavoro lungo e faticoso considerata la preistorica zappa di cui dispongo. Una volta piantati dovrò ricordarmi di bagnarli almeno una volta al giorno, meglio due, se voglio che crescano e fruttifichino.D’altronde piante ed ortaggi non crescono tanto in fretta, ci vorranno parecchi giorni prima di poter cogliere i primi frutti del mio duro lavoro e per sopravvivere dovrò affidarmi alla cara Marta: il latte può essere munto due volte al giorno e la sua qualità varia a seconda di quanto felice è la mia mucca. Pertanto devo ricordarmi di non lasciare mai vuota la mangiatoia, di portare Marta al pascolo all’aperto ogni volta che il tempo lo permetta (lasciare gli animali sotto l’acqua non è il massimo per la loro salute) e di non farle mancare le dovute coccole.Un occhio di riguardo, poi, va sempre riservato al cielo: d’accordo, ci sono anche le previsioni del tempo alla televisione (ci sono davvero), ma non sempre ci azzeccano e sapere che tempo farà è sempre molto importante. Una giornata di pioggia significa non dover bagnare i campi, ma anche tenere il bestiame al riparo nella stalla; una giornata soleggiata, invece, farebbe la gioia dei miei animali, ma le piante potrebbero seccarsi se non le bagno. Oltre al tempo, passano e variano anche le stagioni ed è molto importante piantare i semi giusti nel periodo giusto.

La donna del mio cuorNel poco tempo libero che mi resta mi piace girare per Forget-me-not Valley: la valle è piccola e raccolta e declina dolcemente verso il mare, attraversata da un fiumiciattolo e circondata da alte montagne. Ci sono poche casette sovrastate dalla villa della vecchia Romana, ma non mancano un bar ed un piccolo alberghetto, un laboratorio scientifico, il mercato, un sito archeologico ed un piccolo porticciolo.A dire il vero il mio girovagare è dovuto soprattutto al fatto che per la valle si aggirano alcune tipe niente male! Innanzitutto c’è Celia, una dolcissima ragazza acqua e sapone che lavora nell’altra fattoria della valle; poi c’è Muffy, la cameriera del Blue Bar, decisamente più sofisticata ma con un debole per gli uomini che lavorano sodo. La più misteriosa è Nami, una forestiera che abita nell’alberghetto del paese da circa un anno: intelligente ma introversa, per ora è quella che più intriga il mio lato romantico. Conquistare la donna destinata a diventare la mia futura compagna di fatiche (e a figliare il sospirato erede) alla fattoria richiederà un attento studio dei gusti e delle abitudini delle tre pulzelle. Celia staziona quasi sempre alla fattoria e la sua modestia la porta ad apprezzare il dono anche di un semplice fiore. Posso parlare con Muffy solo quando non è al lavoro al bar e per quanto apprezzi i fiori, credo che non disdegni neppure doni di un certo valore. Nami è una vera vagabonda ed è davvero difficile da intercettare in camera o scoprire dove sia andata a passeggiare, meno male che recentemente Takakura mi ha regalato un cavallo, in groppa al quale posso muovermi più velocemente: inoltre odia i fiori mentre sembra apprezzare gli antichi artefatti che posso trovare andando a dare una mano agli scavi archeologici. Ma il mio segreto è che in realtà sono al corrente di dove le tre ragazze tengono il loro diario segreto, il che mi permette di sapere quando potrò fare la mia dichiarazione…D’altronde non posso nemmeno fissarmi a far loro la corte ignorando tutti gli altri: ogni abitante ha una storia da raccontare e se sarò abbastanza generoso con lui, di certo ricambierà in qualche modo il favore!Per il resto, con i proventi derivati dalla vendita dei miei primi prodotti (posso affidarli a Takakura perché vada a venderli in paese, oppure andare io stesso o ancora mettere su un banchetto in mezzo alla strada ed aspettare i clienti) potrò comprare più sementi ed un’attrezzatura superiore che mi permetteranno di ridurre i tempi ed aumentare la produzione: rispetto ai primi anni di magra, la situazione andrà via via migliorando.Un altro settore da non sottovalutare (anzi, personalmente lo prediligo rispetto all’agricoltura) è l’allevamento. Inizialmente disponevo solo di una mucca e di un (improduttivo) cagnolino: per il secondo bovino ho dovuto aspettare parecchio (sono piuttosto costosi), ma ben presto potevo già permettermi le più economiche galline che con le loro uova contribuiscono non poco alla produzione giornaliera. Il bello degli animali, infatti, è che praticamente ogni giorno producono qualcosa, quindi sono una fonte di reddito costante oltre che un’importante risorsa per il sostentamento: naturalmente non sono oggetti, quindi è necessario volergli bene e dimostrargli il nostro affetto, senza dimenticarli sotto la pioggia e somministrandogli la medicina in caso di malattia. Vi assicuro che se gli animali sono felici lo sono anch’io, e lo sarò ancora di più quando potrò finalmente accrescere il numero con più mucche e polli, ma anche pecore, gatti od anatre…

Linea allo studioAbbandono le mie vesti di contadino e rientro in quelle di recensore per terminare l’articolo.Harvest Moon – A Wonderful Life è un simulatore di fattoria, ma del tipo come sanno fare solo i giapponesi, con personaggi super deformed e molta ironia: questo è il suo pregio e questo il suo limite.Il gioco dura trent’anni virtuali, suddivisi in sei capitoli, e lascia una relativa libertà di iniziativa al giocatore, salvo che per alcuni passaggi obbligatori (tipo il matrimonio, che non potrete evitare in alcun modo, o le varie cut scenes che si attivano in automatico): la fattoria potrete condurla come più vi aggrada, lavorando come pazzi per ottenere in fretta alti profitti ed una maggiore efficienza produttiva, oppure prendendovela comoda, ricavando l’indispensabile per sopravvivere e mettere un gruzzoletto da parte, per dedicare più tempo a girare per la valle, chiacchierare, pescare, inventare nuovi piatti, scavare o quant’altro. D’altronde la libertà non sarà mai totale perché in quanto tenutari di una fattoria, ci sono sempre scadenze precise da rispettare: bagnare i campi, mungere le mucche, raccogliere le uova, tagliare l’erba, ordinare i rifornimenti, correre a casa se scoppia un temporale ed il bestiame è al pascolo (pena il dover spendere una fortuna in medicine)…Le soddisfazioni non mancano, il primo raccolto non si scorda mai così come il primo pulcino o vitellino; appena svegli prenderete l’abitudine di scrutare il cielo per capire che tempo si prospetta, accumulerete soldi per comprarvi l’indispensabile ed il superfluo, farete amicizia con tutti e la vostra generosità verrà puntualmente ripagata con oggetti altrimenti preclusi (come la ricetta del curry con il quale ho finalmente conquistato Nami…).Rispetto ad “Animal Crossing” c’è meno libertà (non potrete limitarvi a sopravvivere e “cazzeggiare” alla grande, c’è un’attività da portare avanti) ma il coinvolgimento che ne consegue è molto simile e si può giocare per ore ed ore senza rendersene nemmeno conto: d’altronde, proprio come per il titolo Nintendo, se non si entra nell’ottica di un prodotto dagli obiettivi piuttosto sfumati, che si gioca soprattutto per il gusto di divertirsi e rilassarsi una volta tanto senza sparatorie, guerre e violenze varie, potrebbe apparire di una noia mortale!Tecnicamente siamo di fronte ad un prodotto piacevole ma nulla più: Harvest Moon propone un mondo bucolico interamente tridimensionale, immerso nel verde della natura ma caratterizzato da textures a bassa risoluzione ed una generale povertà di dettagli. I personaggi sono dotati di ombre dinamiche, gli effetti luce sono piuttosto buoni e l’acqua è a dir poco eccezionale, ma a questo si contrappongono cadute di tono come, ad esempio, i “pesci invisibili”: l’acqua del fiume è a dir poco cristallina ma il pesce che abbocca alla vostra lenza rimane invisibile fino a quando non riuscirete a tirarlo a riva…Questo non toglie che il gioco sia in grado di offrire momenti davvero magici, come albe luminose e tramonti infuocati, notti stellate sotto le quali fare la nostra dichiarazione d’amore…I personaggi sono volutamente buffi e spesso eccessivi nell’aspetto, forse un po’ giocattolosi ma comunque ben caratterizzati, adorabili e dotati anche di un minimo di espressività facciale: i loro movimenti sono invece ridotti al minimo e piuttosto legnosi.Il gioco non è stato ottimizzato per i 60hz, quindi è più lento del dovuto (ma la cosa non pesa più di tanto, visto che non si tratta esattamente di un gioco d’azione) ed denota due (piccole) bande nere orizzontali che restringono l’immagine senza dare tuttavia troppo fastidio.L’audio ambientale è molto carino e riproduce in maniera convincente i suoni naturali dell’aperta campagna: oscillanti tra l’anonimo e l’irritante, invece, le varie musichette che accompagnano le diverse situazioni, mentre i dialoghi non sono stati doppiati ma sono presenti solo in forma scritta.La giocabilità è immediata, in alto a destra sullo schermo sono presenti i 4 pulsanti frontali del pad (A, B, X, Y) e le azioni eventualmente esperibili appaiono sempre in associazione ad uno di essi: paradossalmente, però, i controlli sono troppo sensibili, in particolare lo stick di sinistra che regola i movimenti e fin troppo spesso succede che una leggera pressione sposti il vostro personaggio, spingendovi a mungere una mucca alla quale volevate invece farle una carezza sulla testa oppure a bagnare una porzione di terreno incolta, sempre perché non siete riusciti a fermarvi in tempo ed il personaggio è andato oltre il voluto. Quando le cose da fare sono molte ed il tempo è poco, questa necessità di calibrare ogni movimento potrebbe risultare un poco irritante.Disponendo, infine, anche di una copia di “Harvest Moon – Friends of Mineral Town” potrete collegare il vostro GBA con inserita la cartuccia del gioco al GC: in tal modo si renderanno disponibili alcuni oggetti segreti e potrete ascoltare dei pettegolezzi sugli abitanti di Mineral Town perché i vostri concittadini (ma non voi) potranno recarcisi in visita. Un’idea carina, ma in fin dei conti del tutto trascurabile: la connettività che vorremmo tra le due console Nintendo è di tutt’altro tipo…

– Longevo e divertente

– Discreta libertà d’azione

– La simulazione della vita di campagna è davvero convincente

– Mancata localizzazione in italiano

– Comparto tecnico migliorabile

– Difficoltà nel destreggiarsi tra le mille cose da fare

8.0

I titoli come Harvest Moon – A Wonderful Life sono merce preziosa di questi tempi, specie sulle console, dove i prodotti che “tirano” sono di tutt’altro genere: è vero che la formula del gioco è ormai la stessa da anni ed in effetti chi ha già giocato a qualcuno dei precedenti episodi non troverà significative novità (anzi, si può dire che la versione per GC è stata semplificata rispetto, ad esempio, a quella per GBA), ma la magia resta.

A differenza che in “Animal Crossing” di Nintendo c’è un obiettivo da raggiungere (portare avanti la fattoria), ma il modo in cui conseguirlo è lasciato nelle mani del giocatore, così come la gestione della fattoria e della propria vita sociale.

In definitiva un titolo rilassante, divertente, con molte trovate e una buona giocabilità: forse è un po’ difficile in partenza, quando avete pochi soldi, pochi animali e nessuna semente, ma quando la fattoria comincia ad ingranare (e voi vi sarete sposati) le cose cominciano a farsi davvero divertenti! Naturalmente non è un gioco per tutti, i meno contemplativi probabilmente si annoierebbero in fretta, i più esigenti potrebbero obiettare che alla fine dei conti le cose da fare non sono poi molte: tutti gli altri giocheranno per ore ed ore divertendosi come pazzi e gioendo per ogni pomodoro cresciuto nel proprio orticello…

Voto Recensione di Harvest Moon - A Wonderful Life - Recensione


8