Recensione

Gradius III & IV

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a cura di Makinit

In un tempo in cui ci si esaltava ancora per i film a base di battaglie intergalattiche come Guerre Stellari o Star Trek, vi erano tanti titoli ispirati in maniera più o meno diretta alle famose pellicole. Ciò che accomunava questi giochi era la possibilità di intraprendere viaggi spaziali (rigorosamente verso destra) sparando a quanti più nemici si poteva o semplicemente tentando di sopravvivere al loro passaggio. Fra tantissimi titoli c’era però una serie che si ergeva da questa massa, il suo nome era Gradius, e grazie a Konami capirete il perché tale nome sia sinonimo di sparatutto spaziale con entrambe le “S” maiuscole.

Viaggio al centro dell’universoGradius nasce in versione arcade nel 1985 e ha visto numerosi seguiti e conversioni sulle console casalinghe. Quel leggendario primo episodio si distinse grazie all’innovativo metodo di potenziamenti dell’astronave. Tale metodo è tanto semplice quanto efficace. I potenziamenti sono segnalati lungo una sequenza lineare nella parte inferiore dello schermo: ogni qual volta si raccoglie un oggetto power-up viene automaticamente selezionato un possibile potenziamento e basta premere l’apposito tasto per attivarlo, oppure potete ignorare la situazione e raccogliere un altro power-up che vi farà avanzare lungo la sequenza permettendovi di acquisire un potenziamento diverso (e generalmente più utile) di quello segnalato in precedenza. Sostanzialmente la situazione è questa: più power-up prendete, più utile sarà il potenziamento che potrete guadagnare. Ad ogni power-up corrisponderà un avanzamento nella linea inferiore ma ogni qual volta attiverete il potenziamento desiderato, dovrete ripercorrere la sequenza lineare da capo. Questo meccanismo fa si che possiate attivare più potenziamenti contemporaneamente, realizzando così l’astronave utopica e perfetta. Se ad esempio avete sufficienti potenziamenti di velocità (i più facili da ottenere), potrete decidere di aspettare e prendere un altro oggetto power-up per scorrere lungo la sequenza lineare e arrivare così ad ottenere uno scudo di invincibilità temporanea, o le cosiddette “options”.Un’altra delle novità che resero nota questa serie era, appunto, il concetto di “options”, secondo il quale potevate chiamare in aiuto dei satelliti che attaccavano assieme a voi, raddoppiando o triplicando la vostra potenza di fuoco.

Il terzo e il quartoSpiegati i caratteri generali che accomunano tutti i capitoli della serie, non rimane che informarvi riguardo alla collezione vera e propria. Ciò che Konami ha pensato di proporci è una raccolta degli episodi III e IV. Ciascun gioco rappresenta l’apice qualitativo della serie nel periodo durante il quale è stato pubblicato, riuscendo così a rendere palpabile la sensazione di evoluzione continua. Gradius III è uscito nel 1989 in arcade e successivamente nel Super Nintendo. La sua principale novità era quella di poter combinare i diversi set di armi che vi venivano proposti prima di ogni missione. Gradius IV, uscito solo in arcade nel 1998, non offriva questa possibilità, ma in compenso proponeva un maggiore numero di set “prefabbricati”.Come avrete notato leggendo le date di rilascio dei due titoli, si tratta di giochi che sono divisi da un notevole lasso di tempo, rendendo ancora più evidenti le differenze grafiche, pur rimanendo sostanzialmente simili per concetto. Gradius IV, infatti, ha una grafica più appetibile per un palato moderno, grazie agli sprite più dettagliati, agli sfondi più variegati e alle migliori animazioni (alcune delle quali sfociano in un appena accennato 3D).Entrambi i giochi sono degli arcade-perfect, la versione di Gradius III non è quindi la scialba conversione del Super Nintendo. Purtroppo, arcade-perfect significa anche che i giochi soffrono problemi di cui soffrivano anche nei loro cabinati originali e il riferimento va principalmente agli occasionali rallentamenti.Altro difetto è la mancanza dei primi due episodi. E sorge spontaneo chiedersi come mai non siano stati inseriti dei giochi che pesano solo pochi MB. Si sarebbe certamente gradita una maggiore serietà professionale da parte di Konami, che avrebbe dovuto inserirli almeno per completezza.

Frustrazione stellareDopo aver inserito il disco ed aver assistito all’ottima introduzione in CG, potrete scegliere uno dei due episodi. Qualunque dei due scegliate, consiglio di munirvi di camomilla e tranquillante prima di iniziare a fare sul serio. La frustrazione che si riesce a raggiungere giocando entrambi i titoli è incredibile. La causa è principalmente la mancanza di “free play”: cioè non godrete di vite infinite e dovrete ricominciare da capo ogni qual volta perderete tutti i vostri crediti. Se questo può far felice i fan più sfegatati (e masochisti), per un comune mortale tutto ciò rischia di rovinare il suo divertimento. L’impressionante mole di nemici e proiettili che dovrete evitare richiede dei riflessi pressochè bionici che un normale essere umano non possiede. Giocare a Gradius è come fare uno sport per pochi eletti: vi sedete di fronte allo schermo e dovete mettere in conto che prima di riuscire a padroneggiare questo sport vi occorrerà tanto sudore e allenamento; alla fine, chi è realmente disposto ad un tale sacrificio? Ecco il motivo per il quale consiglio questo gioco solo ai veterani, a coloro che sono abituati a questa “attività agonistica”.

– Due storici sparatutto

– Ottimo sistema di power-up

– Emulazioni perfette dei due arcade…

– …portandosi dietro i loro difetti

– Difficoltà alle stelle

– Perché non inserire anche Gradius 1 e 2?

6.7

Una collezione tecnicamente ben fatta. Inserendo questo disco sulla vostra PS2 avrete a che fare con due emulazioni perfette dei suddetti giochi. Ma la difficoltà proibitiva riduce notevolmente il raggio di “appeal”, limitandolo solo ed esclusivamente ai veterani della serie. Inspiegabile inoltre la mancanza dei primi due episodi, la cui presenza avrebbe reso questa collezione ancora più completa e appagante.

Voto Recensione di Gradius III & IV - Recensione


6.7