Recensione

GoD Factory: Wingmen

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a cura di Forla

Chi di voi non ha mai sognato di solcare le vuote onde dello spazio infinito a bordo di un mastodontico vascello corazzato? Nessun orizzonte a cui volgere lo sguardo, lo sciabordio delle onde sostituito dall’assordante silenzio del cosmo, niente vele gonfiate dal vento, solo la muta propulsione del motore. Che siate alla ricerca di pianeti da esplorare, rotte commerciali da seguire o navi da saccheggiare, la trinità dei titoli ad ambientazione spaziale che sta facendo tanto parlare di sé in questo periodo vi darà pane per i vostri denti, regalandovi ore ed ore di interminabili avventure.Oggi però parliamo di un’altro gioco che vi porrà ai comandi del vostro personale veicolo interstellare, scagliandovi senza troppi complimenti al centro di un conflitto a base di armi futuristiche, manovre rocambolesche e gioco di squadra. Stiamo parlando di GoD Factory: Wingmen, uno shooter multiplayer cooperativo/competitivo sviluppato da Nine Dots Studio, che si avvale di un sistema user friendly affiancato da meccaniche dalla notevole profondità. Siete pronti per il salto nell’iperspazio?

Fuoco a volontà… ma con criterio!Non appena avviato il gioco ci verrà chiesto di selezionare due modelli di navi tra quattro disponibili, ognuna con un’abilità attiva e delle caratteristiche base differenti. Le prescelte andranno a finire nel nostro hangar, dove potremo parcheggiarne comodamente altre dieci una volta accumulati abbastanza crediti da potercele permettere. Prima di buttarci nella mischia ci viene messo a disposizione un tutorial per prendere confidenza con i comandi e le meccaniche di base. La guida è di facile apprendimento e la gestione del velivolo immediata, non presentando elementi tipici dei titoli più di nicchia come i livelli energetici da amministrare o assetti specifici da impostare per la navigazione o l’atterraggio. Ci saranno solo tre barre a schermo dedicate al nostro veicolo, che rappresenteranno rispettivamente l’integrità del mezzo, la disponibilità del boost e la velocità di navigazione. Le armi equipaggiate saranno due, una principale e una secondaria, variabilmente a fuoco libero o azionabili a seguito del lock del bersaglio. La relativa semplicità dei controlli e dell’HUD però non deve ingannare: l’immediatezza con cui si impara a navigare e padroneggiare manovre come l’inversione a 180° o il drift garantiscono un gameplay diretto e divertente, ma affiancato da un sistema di customizzazione delle astronavi molto profondo. La struttura dei match vede due squadre, ognuna composta da quattro giocatori, affrontarsi con l’obiettivo di distruggere l’astronave madre avversaria. Ogni partecipante avrà a disposizione due vascelli a scelta tra il proprio roster, intercambiabili liberamente durante la partita semplicemente attraccando alla nave base. Questa fungerà da punto di partenza e potremo farvi ritorno ogni qualvolta avremo necessità di rifornirci di munizioni, riparare il nostro veicolo o semplicemente per difenderla dagli assalti dei nemici. Il grande incrociatore spaziale avrà ben sette punti nevralgici vulnerabili agli attacchi, ognuno con una funzionalità specifica. La distruzione di questi obiettivi avrà dei risvolti concreti e appropriati sulla partita, ad esempio abbattere il radar della nave nemica farà si che i nostri avversari ci localizzino con più difficoltà sulla minimappa, così come devastare il magazzino munizioni diminuirà l’ammontare di rifornimenti bellici ripristinati durante il docking. Le partite quindi non si ridurranno ad un’accozzaglia di caccia che fanno fuoco l’uno sull’altro, ma verrà preferito un approccio ragionato che favorisce il lavoro di squadra volto all’eliminazione di quelli che il team riterrà obiettivi prioritari.Ad ogni modo ognuna delle navi madre avrà un enorme cannone che farà fuoco verso l’avversaria ogni tre minuti. Nel caso in cui i giocatori si dedicassero solamente al deathmatch puro, al momento della contemporanea distruzione delle basi, vincerà la squadra con più kill all’attivo.Per i giocatori del medesimo team sarà inoltre possibile scambiarsi i velivoli e, nel caso in cui entrambi vengano distrutti, proseguire il match utilizzando dei droni: versioni molto depotenziate delle navette.

Custom è meglioAl termine di ogni partita guadagneremo dei crediti e le parti della nostra astronave riceveranno dei punti esperienza. Ebbene sì, ogni pezzo avrà un livello specifico e sarà migliorabile spendendo i nostro sudato denaro. Saranno disponibili vari componenti con la medesima funzione ma con caratteristiche differenti che ci permetteranno di personalizzare i nostri vascelli rendendoli conformi alle nostre esigenze: più veloci, più manovrabili, meglio corazzati, più aggressivi o difensivi e così via. Ovviamente anche le armi saranno upgradabili, alcune saranno specifiche per determinati vascelli, mentre altre potranno essere montate su uno qualunque di essi. A proposito delle bocche da fuoco, ognuna avrà un tipo di danno differente: dal classico perforante, al laser, proseguendo con i vari elementali ecc. Combinando tipologie di danno diverse sarà possibile inanellare vere e proprie combo che causeranno variazioni di status al malcapitato bersaglio. Questi avrà come unica possibilità di salvezza l’attivazione di un’abilità dal lungo periodo di cooldown in grado di rimuovere tutti gli effetti, sia positivi che negativi. Il livello di personalizzazione e la profondità del sistema di sostituzione dei pezzi è ammirevole e garantisce la possibilità per chiunque di costruirsi esattamente la nave che vuole, previo lo studio della miriade di dati presenti per ogni articolo disponibile nello shop. Oltre alle modifiche acquistabili sarà possibile dare un nome ai nostri vascelli, cambiarne il colore scegliendo tra una palette non proprio vastissima ed inserire una breve descrizione visibile ai compagni di squadra, in modo da dare un’idea del nostro ruolo all’interno del team.

Ma che bello il mio vascelloDal punto di vista grafico il titolo si presenta bene e seppur senza un numero di poligoni esagerato (si tratta sempre di un titolo online la cui necessità primaria è offrire un gameplay fluido e accessibile anche a basse configurazioni) regala un impatto visivo notevole. Il design delle navi è molto ispirato: le quattro tipologie si differenziano chiaramente tra loro ed ognuna ha una propria personalità. Si va dal caccia stellare di stampo classico a delle navi dall’aspetto umanoide che ricordano quasi degli Evangelion alati. La sostituzione delle parti non modificherà solo le statistiche ma avrà un riscontro visivo, mutando in maniera incisiva l’estetica del velivolo. Anche le armi da fuoco avranno il loro perché e vedere i nostri razzi inseguire e far detonare il bersaglio lockato o folgorare una nave nemica con una raggio elettrico ad alta tensione regalerà grandi soddisfazioni.Lo spazio navigabile non sarà propriamente vuoto, nella zona di battaglia campeggeranno relitti di varia natura, alcuni anonimi ed altri decisamente più originali, che dovremo star bene attenti a non urtare durante le nostre fughe disperate o attacchi più arditi.

La natura cooperativa del titolo evidenzia anche il suo più grande difetto: la necessità di una collaborazione efficiente tra i membri del team. In GoD Factory: Wingmen il gioco di squadra è importante quanto in un MOBA ma la sua natura frenetica ed action raramente lascia spazio ad indicazioni via chat testuale. Ottimale sarebbe giocare con una squadra affiatata mantenendo le comunicazioni vocali attive, cosa quasi impossibile durante una partita al volo. Il divertimento rimane assicurato e, anche in mancanza di compagni collaudati, il titolo resta godibile e divertente. Attualmente l’unica modalità disponibile è il 4vs4 sopra descritto, il che è un po’ poco e potrebbe minare la longevità globale del prodotto; non si esclude comunque un futuro inserimento di nuove tipologie di gioco. Da segnalare la completa compatibilità del titolo con Oculus Rift e ovviamente con periferica joystick.

– Sistema di controllo immediato ed appagante

– Ottima personalizzazione delle navi

– Comparto artistico ispirato

– Un’unica modalità

– Non sempre è possibile oraganizzare una cooperazione efficiente

8.0

GoD Factory: Wingmen è uno di quei titoli facili da imparare ma difficili da padroneggiare, in cui l’immediatezza dei comandi viene stemperata dalla complessità del sistema di creazione e modifica delle navi. Il gioco sarà gradito sia dagli amanti degli sparatutto che da coloro che fanno della costruzione della build la loro ragione di vita. L’ambientazione spaziale, unita ad un comparto artistico fortemente ispirato, ne fanno un piacere per gli occhi. Nella speranza di ulteriori modalità aggiuntive, il prodotto si attesta su un buon livello qualitativo ed è consigliato a tutti gli amanti dei competitivi online.

Voto Recensione di GoD Factory: Wingmen - Recensione


8