Anteprima

Giana Sisters: Twisted Dreams

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a cura di jewel

Circa venticinque anni fa, nel lontanissimo 1987, Super Mario Brothers per NES aveva già da tempo conquistato il cuore di chissà quanti giocatori. A dimostrarlo erano soprattutto le vendite e, come accade sempre all’arrivo di una moda dal successo strepitoso, molti altri sviluppatori di ogni dove tentarono di cavalcare l’onda generata dall’idraulico baffuto per accaparrarsi una fetta di mercato. Time Warp Production è il nome della software house tedesca che se ne uscì con The Great Giana Sisters, un platform che presentava in realtà fin troppe analogie con il titolo targato Nintendo, al punto che con un po’ di pressioni i creatori di Super Mario riuscirono a far sparire molte copie del presunto rip-off dagli scaffali dei negozi. Facendo un bel salto fino al 2009, quando fin troppa acqua era passata sotto i ponti, la casa di Kyoto permise a Spellbound Interactive di rilasciare su Nintendo DS una versione potenziata dal nome Giana Sisters DS, con livelli del tutto nuovi e naturalmente svariate migliorie grafiche e tecniche. Oggi, siamo qui per parlare del lavoro svolto dai ragazzi di Spellbound, ora Black Forest Games, per riportare in vita le sorelle Giana in occasione del loro venticinquesimo anniversario. Con l’aiuto di una campagna su Kickstarter, siamo ormai vicini all’arrivo di Giana Sister: Twisted Dreams su PC, un platform che a dirla tutta sembra condividere ben poco con i suoi antenati. Dopo un’attenta prova, ecco le nostre opinioni a riguardo. 

DualismiA livello di puro e semplice gameplay, Giana Sister: Twisted Dreams ricorda più che altro la versione portatile vista nel 2009. E’ un platform bidimensionale e si basa principalmente sulla possibilità di switchare in qualsiasi momento tra una versione bionda e candida di Giana e una controparte Punk dai capelli violacei. Naturalmente le differenze fra le due non si limitano all’aspetto fisico e ai vestiti che indossano, ma a cambiare sono i loro poteri, le loro abilità e addirittura lo scenario di gioco con colonna sonora annessa. Nella sua versione bionda, Giana è capace di saltare piroettando su se stessa, azione che all’atto pratico le permette di restare in aria più a lungo coprendo distanze maggiori. Nelle vesti punk, al contrario, la protagonista si trasforma in quella che sembra la versione femminile e umanoide di Sonic. Questo per dire che la principale abilità della ragazza consiste nel chiudersi a riccio e catapultarsi contro muri e nemici in modo estremamente frenetico, un comportamento molto più chiassoso che, però, si rivelerà indispensabile in ben più di una occasione. Le due parti devono intercambiarsi di continuo e, non a caso, il tempo che si impiega a switchare da una protagonista all’altra non supera il secondo. Per dirne una, spesso capitano situazioni in cui si è costretti a selezionare la Giana dai capelli dorati per oltrepassare un dirupo senza cadere nelle acque infestate dai piranha. A una situazione del genere potrebbe quindi seguirne un’altra in cui l’unico modo di proseguire è rimbalzare come in un flipper tra due muri estremamente vicini, troppo alti per poter essere superati in qualsiasi altro modo. Come ormai sarà stato chiaro, questo è il tipico caso in cui si deve passare alla configurazione punk. Si tratta di un sistema che richiede pratica prima di essere padroneggiato al massimo delle possibilità, ma state certi che darà le sue soddisfazioni.Switch a parte, il level design di Twisted Dreams si è ormai discostato tantissimo dalla formula Made in Nintendo da cui pescava l’originale, per avvicinarsi in realtà a uno stile che ricorda molto di più la mascotte blu di casa Sega. I due livelli che abbiamo testato, perlomeno, si sviluppavano in verticale quanto in orizzontale, mettendo quindi a disposizione un gran numero di ascensori, piattaforme e percorsi alternativi per raggiungere le strade da percorrere. C’è da dire che molto del platforming si porta dietro un agrodolce retrogusto di deja vu, ma pur non inventando nulla il gioco è risultato abbastanza piacevole da portare avanti. Segnaliamo inoltre che, per quanto vista finora, Twisted Dreams sembra voler approcciare la famigerata meccanica del Trial and Error. Di questo troveremo conferma solo più avanti, ma speriamo gli sviluppatori abbiano calibrato al meglio queste fasi in modo da non renderle eccessivamente frustranti.
Un sogno spaccato a metà
Dal punto di vista stilistico il gioco stupisce ancora grazie ai due differenti tipi di scenario cui si va incontro intercambiando le vesti della protagonista. Come vi avevamo accennato, basta premere un unico tasto per modificare fondali, caratteristiche dello scenario, colonna sonora e perfino l’aspetto dei nemici di turno (eliminabili il più delle volte saltando semplicemente sulla loro testa). Da una parte c’è la versione bionda e graziosa di Giana, immersa in un mondo lugubre, con alberi spogli e forme che ricordano vagamente Nightmare Before Christmas. Dall’altra c’è la dark/punk Giana, immersa per antitesi in scenari verdeggianti, dove il sole splende, gli uccelli cinguettano e il tutto assume le connotazioni di una piacevole gita in campagna. Le due versioni si legano e mescolano in una paradossale armonia cui è difficile resistere, un risultato veramente piacevole da guardare e ascoltare. Tenete sempre a mente che i passaggi tra questi due tipi di ambiente avvengono davvero in un batter d’occhio e, proprio per questo, dobbiamo ammettere che non sono stati rari piccoli rallentamenti nelle fasi più concitate. Allo stesso modo abbiamo riscontrato vari casi di compenetrazioni poligonali e piattaforme che d’un tratto scomparivano come per magia. Tuttavia questi non sono da segnalare (non ancora almeno) tra gli aspetti negativi di Twisted Dreams, in quanto la versione testata rimane una pre-beta ancora da perfezionare e rifinire in molti frangenti. Non mancheremo, comunque, di porre estrema attenzione sull’argomento in sede di review.

– Due stili diversi che si mescolano con assoluta naturalezza

– Ottimo uso delle meccaniche di twisting tra i due mondi

Quello di Giana Sister: Twisted Dreams si prospetta un gran bel ritorno. Il gioco, un platform bidimensionale dal sapore un po’ retro, punta tutto sulla possibilità di cambiare personaggio in qualsiasi momento, modificando le abilità a disposizione del giocatore. Tutto questo avviene in una frazione di secondo e alla pressione di un singolo tasto, comportando inoltre l’alternarsi di due scenari differenti: uno caratterizzato da toni scuri e scenari tetri ma accompagnato da musica piuttosto tranquilla, l’altro solare e splendente ma paradossalmente seguito da chitarre elettriche e distorsioni a volte al limite del metal. E’ un progetto sicuramente particolare e interessante, che non mancheremo di analizzare in maniera approfondita in occasione del rilascio.