Recensione

Game Party

Avatar

a cura di Star Platinum

Ci risiamo. Ancora una volta gli sviluppatori sono convinti che per realizzare un buon prodotto sia sufficiente curare solo alcuni aspetti e per giunta in maniera superficiale per riuscire ad ottenere un gioco valido ed interessante. Eppure, come in più di un’occasione è stato dimostrato, il mercato videoludico è spietato e basta davvero poco per finire nel baratro dell’oblio, soprattutto quando gli elementi negativi appaiono fin da subito decisamente troppi per poter correre ai ripari. Eppure non tutti imparano dai propri errori…

Questione di stileIl successo di prodotti del calibro di Wii Play e Wii Sports, tecnicamente molto essenziali ma in grado di regalare numerose ore di divertimento in modo semplice e spensierato, ha spinto molte software house a privilegiare lo sviluppo di party game destinati a coinvolgere giocatori di diverso tipo, dall’esperto in cerca di una piacevole distrazione, fino ad arrivare all’adulto interessato a qualcosa di poco impegnativo, ma curioso verso un mondo tutto da scoprire. Se è pur vero che alcune recenti produzioni sono riuscite perfettamente a centrare questo obiettivo, allo stesso modo va rilevato come ce ne siano state altrettante che hanno fallito miseramente a causa di idee tutto sommato molto superficiali. Il titolo pensato e programmato dagli sviluppatori Midway (ormai sempre più in crisi di idee), tale Game Party potrebbe ingannare tutti coloro che incautamente tendono a considerarlo come una versione evoluta del prodotto Nintendo uscito al lancio europeo del Wii. In realtà l’unico aspetto che possiamo riscontrare e che non rappresenta certo un fattore positivo è infatti la forte delusione che accompagnerà il giocatore fin dai primi momenti, con pesanti ripercussioni a livello di divertimento. Avviando il gioco per la prima volta scoprirete subito che non è possibile utilizzare i propri Mii ma avrete la possibilità di scegliere tra numerosi personaggi (si parla di oltre centocinquanta tipi differenti) caratterizzati in modo diverso e tutto sommato apprezzabili, nonostante la mancanza dei vostri alter ego virtuali si faccia pesantemente sentire a livello di coinvolgimento, soprattutto nelle sfide tra amici che avrebbero potuto beneficiare di un divertimento senza dubbio superiore.

Sette volte noiosoDa un party game che si rispetti ci si aspetterebbe una buona varietà di modalità e soprattutto minigiochi, ma è proprio in questo aspetto che GP lascia molto perplessi. Le prove proposte dagli sviluppatori sono infatti soltanto sette e andranno da sfide basate sui riflessi e per certi versi abbinabili a giochi sportivi (freccette e hockey da tavolo, ad esempio) ad altre in cui sarà necessario utilizzare un po’ di materia grigia per proseguire attraverso una formula simile al famoso Trivial Pursuit. Se le gare d’abilità risultano di facile approccio e inizialmente divertenti, molto presto non convincono pienamente a causa di un sistema di controllo che, pur facendo affidamento sul Wii Remote, appare scomodo e impreciso nonostante una configurazione teoricamente semplice. Discorso a parte meritano le prove di ragionamento. Il titolo dovrebbe essere pensato per venire in contro a tutti i giocatori, anche quelli più giovani, tuttavia la mancata localizzazione in lingua italiana non sembra essere una scelta intelligente considerata da questo punto di vista. Le sessioni di gioco, sia che scegliate di cimentarvi da soli sia che vogliate partecipare insieme con altre tre persone, risultano quindi piuttosto monotone e gli stimoli verranno presto a mancare. Il fattore rigiocabilità e oltretutto condizionato da una difficoltà mal calibrata che potrebbe permettervi di completare tutto quanto nel giro di un’ora scarsa e senza alcuna modalità aggiuntiva da scoprire, la longevità scenderà inevitabilmente a zero prima che possiate rendervene conto. Gli unici extra sbloccabili riguardano solo nuovi personaggi/avatar da utilizzare ma onestamente ci sembra davvero troppo poco per poter esprimere un giudizio positivo.Dal punto di vista tecnico non si può certo parlare di una produzione allineata con gli standard attuali e anche se tale aspetto non rappresenta certamente quello da prendere maggiormente in considerazione per questo genere di giochi, d’altra parte è innegabile che il lavoro svolto dal team di sviluppo sia davvero insufficiente. Graficamente il gioco abbina una palette grafica tutto sommato apprezzabile ad animazioni e modelli poligonali rappresentati con uno stile volutamente caricaturale e simpatico, ma povero di carisma. Il design di ambienti e strutture poligonali è invece ridotto all’essenziale, con texture poco dettagliate. Il comparto sonoro è praticamente inesistente se si eccettua qualche sporadico effetto e poche musichette.Se gli sviluppatori avessero introdotto molti più minigiochi la situazione sarebbe stata sicuramente migliore almeno dal punto di vista del divertimento, ma a conti fatti con titoli del calibro di Mario Party 8 e Rayman 2 con cui rivaleggiare servono ben altre idee per spuntarla.

– Prezzo budget

– Giocabilità inesistente

– Solo sette minigiochi

– Sistema di controllo impreciso

4.0

Game Party è un prodotto che non vorremmo regalare nemmeno al nostro peggior nemico. Il gameplay si basa su sette minigiochi che inizialmente divertono ma ben presto si rivelano in tutta la loro povertà di idee e contenuti. Proporre un titolo del genere per Wii, console che più di ogni altra è in grado di offrire prodotti di elevato spessore per questo genere, appare un azzardo di cui è impossibile non pagarne il prezzo. In attesa di tempi migliori, lasciate perdere questo gioco concentrandovi sulle numerose alternative che il mercato mette a disposizione e non ve ne pentirete.

Voto Recensione di Game Party - Recensione


4