Recensione

F24: Stealth Fighter

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a cura di Star Platinum

Fin dai primi anni ottanta, il bello dei simulatori di volo –o sparatutto mascherati da tali- è sempre consistito in una visuale in soggettiva d’impatto, che fosse in grado di rendere avvincente ogni scontro, possibilmente potendo beneficiare di un frame rate fluido e di effetti di zoom in grado di dare sensazione di velocità, fattore ad oggi ancora estremamente importante per questo genere di giochi. Riuscirà Eidos Interactive a riproporre con lo stesso successo di una volta un gioco altrettanto valido in un periodo così movimentato nel panorama videoludico?

Hot ShotsSe avete letto direttamente il voto riassuntivo saprete sicuramente la risposta alla domanda di cui sopra, tuttavia un numero non può mai dirsi indicativo per spiegare un concetto e quindi sarà bene che continuate a leggere l’articolo per sapere qualche utile informazione riguardo a questo F-24 Stealth Fighter. Come potrete intuire dal nome, il gioco consiste in un mix tra uno sparatutto ed un simulatore di volo, che non sarà ambientato all’interno di uno scenario del passato e cronologicamente esistito, ma si baserà su una storia fortunatamente totalmente inventata. Impersonando i panni di un semisconosciuto pilota aeronautico, sarete informarti che un noto paese mediorientale ha avviato lo sviluppo di armi attuando procedure militari al limite della zona di sicurezza internazionale, destinate ad interferire con la cosiddetta No Fly Zone. Toccherà quindi a voi, dopo essere stati informati dettagliatamente sulla missione, salire a bordo del vostro F24 e partire alla ricerca del nemico che incautamente ha deciso d’infrangere le regole di pacifica convivenza internazionale. Sicuramente non è una premessa molto originale, ma d’altra parte un pretesto per entrare in guerra doveva essere trovato, anche se per quanto sia frutto di fantasia con i tempi che corrono su certe cose sarebbe meglio non scherzare affatto. Nonostante il DS sia una piattaforma nata e concepita per sfruttare al meglio i più disparati utilizzi possibili del Touch Screen, ancora c’è chi si ostina a proporre generi che non sembrano minimante tener conto della necessità di offrire un prodotto nuovo, ma al contrario contribuiscono ad infoltire il mercato con cloni e sottocloni di giochi del passato più o meno famosi, senza per questo riuscire ad ottenere un briciolo di originalità, ma soprattutto limitando molto anche l’aspetto tecnico.

Bombe poco intelligentiNonostante il buon numero di velivoli ed armi a disposizione, oltre alla possibilità di poter giocare fino in quattro grazie alla modalità Wireless (disponendo però di altrettante schede!), le missioni che compongono l’avventura principale si riveleranno presto assolutamente inadeguate a rappresentare il giusto grado di sfida e ad invogliarvi nel proseguire. Il primo problema è costituito da un livello d’intelligenza artificiale a tratti ridicolo, che vi costringerà ad adottare sempre le stesse strategie d’attacco e che ben presto rivelerà tutti i limiti di un gameplay assolutamente datato e privo di miglioramenti, ma che anzi farà rimpiangere i vecchi sparatutto per console a 16-bit, che in quanto a giocabilità pura avrebbero davvero un’enormità da insegnare a questo titolo. Stesso discorso per la realizzazione tecnica, che tocca uno dei punti più bassi della storia ludica del Nintendo DS. La grafica è scarna e priva di attrattiva, con sprites privi di dettaglio e mal riprodotti su schermo. Le uniche cose a salvarsi sono l’abitacolo e alcune schermate di presentazione, ma francamente pare un po’ troppo poco per poter esprimere un giudizio positivo. Il sonoro è rappresentato da una serie di effetti sonori che sembrano essere stati da un frullatore rotto e da una musica di sottofondo che se non fosse per qualche leggera variazione sembrerebbe identica a quella del mitico Top Gun. A livello di longevità, a causa dei problemi sopra esposti non ci si può aspettare nulla di buono da un titolo che ha preferito riproporsi tale e quale al passato anziché cercare con qualche piccolo sforzo di rinnovare una struttura almeno sulla carta interessante e godibile. Peccato perché di sparatutto decenti in circolazione se ne vedono davvero pochi, ma a conti fatti l’esperimento può dirsi totalmente fallito e senza alibi alcuno, se non l’incapacità dei programmatori e la loro scarsa voglia di migliorare proponendo qualcosa di veramente originale che potesse sfruttare le caratteristiche della console per cui era stato pensato.

Lezioni di voloIl primo impatto con il gioco appare ben più che ingannevole, in quanto un aspetto inizialmente interessante, nonostante con il trascorrere dei minuti si rivelerà molto limitato ed essenziale, è rappresentato dalla possibilità di poter interagire con la strumentazione di bordo utilizzando lo Stylus per variare le possibili configurazioni e comandi situati all’interno della cabina di pilotaggio del velivolo, riprodotta in modo quasi sufficiente. Mentre agirete sarà importante però non distrarsi, poiché sarà lo schermo superiore quello da tener sempre d’occhio e dove si svolgerà l’azione vera e propria, con combattimenti, esplosioni e nemici che cercheranno in tutti i modi di farvi precipitare proprio quando eravate appena riusciti a prendere la mira. Non ci vorrà molto però per comprendere i veri limiti di una struttura che per quanto mascherata non rappresenta altro che una conversione da GBA, dove già in tempi non sospetti non aveva certo brillato per coinvolgimento. Gli stessi mezzi contro cui dovrete confrontarvi non rappresentano quindi gli ultimi ritrovati della tecnologia, ma appariranno privi di dettagli e molto poco attraenti dal punto di vista delle texture, confermando quindi che nel passaggio da una console all’altra molti aspetti sono stati curati in modo molto marginale. Il sistema di puntamento non appare mai in grado di fornire una sensazione di “collisione” reale sia per il fatto che i movimenti dei nemici su schermo sembrano troppo prevedibili e lineari per risultare veri e sia perché non vi sarà alcun modo di vedere i risultati dei vostri colpi andati a segno, in quanto allo scoccare di ogni momento importante una mal realizzata sequenza animata interromperà l’azione proponendo allo sfinimento sempre la stessa identica scena di esplosione, qualsiasi sia stato il nemico colpito o l’attacco sferrato. Per un titolo che già in partenza non si proponeva come esempio di realismo tutto ciò rappresenta un altro piccolo passo verso il baratro dell’oblio.

– Molti aerei da controllare

– Divertente…

– Discreta longevità

– Tecnicamente mediocre

– …per i primi dieci secondi

– Rivogliamo After Burner!

4.0

Annunciato come un gioco in grado di far riprovare la magia dei classici sparatutto arcade e dimenticato ancor prima di aver potuto lasciare una tangibile traccia della propria presenza, F-24 Stealth Fighter rappresenta un titolo largamente insufficiente e con pesanti limiti. I presupposti per sviluppare un titolo quantomeno apprezzabile sotto il punto di vista del divertimento c’erano tutti, peccato solo che il tutto sia stato rovinato dalla presenza di un gameplay davvero troppo povero di idee e dotato di una realizzazione tecnica decisamente sotto la media dei giochi usciti per DS negli ultimi mesi. L’idea di base è interessante ma appena abbozzata e priva di qualsiasi spunto che possa spingere a proseguire per più di qualche minuto senza il rischio di annoiarsi. A questi difetti si aggiunge un sistema di controllo che non è esattamente lo stato dell’arte in quanto a precisione, pertanto il prodotto non è assolutamente da prendere in considerazione nemmeno se siete alla ricerca di qualcosa di poco impegnativo, che a conti fatti potreste trovare orientando altrove le vostre energie e i vostri risparmi. In giro c’è molto di meglio fortunatamente.

Voto Recensione di F24: Stealth Fighter - Recensione


4