Anteprima

F1 2016

Avatar

a cura di Gottlieb

Pronti ad approfittare della pausa del campionato mondiale di F1, Codemaster torna a posare gli pneumatici delle monoposto più veloci al mondo sull’asfalto dei circuiti. In attesa dell’uscita finale, che sarà tra poco più di due settimane, siamo stati negli studi di Koch Media, distributore italiano del titolo, per provare F1 2016, supportati da una postazione dell’immancabile Thrustmaster: pedaliera, cambio e chiaramente un volante che emula quello delle monoposto dei nostri piloti, per un’esperienza completamente immersiva, con una replica del Ferrari Formula 1 Ferrari 2011 realizzata su licenza e abbinato al T500 RS.

L’ora di fare carrieraLa nostra prova, a onor del vero, non è durata moltissimo, pertanto nella mezz’ora che abbiamo avuto a disposizione per testare F1 2016, che in ogni caso tra due settimane verrà analizzato in maniera più capillare nella nostra recensione, abbiamo avuto modo di concentrarci su quella che è sicuramente la spina dorsale della nostra avventura, ossia la carriera. Un ritorno fondamentale per il brand, che finalmente ci permette di tornare a rivivere l’emozione del paddock e di competere con quelli che sono i piloti che ogni due weekend circa vediamo correre sui nostri schermi. La modalità è riuscita a districarsi in numerose derivazioni, dando vita a un connubio perfetto tra “esperienza di pista e di garage”, calandoci anche nei panni del neofita ingegnere, pronto ad apportare migliorie, tramite la ricerca, a quella che è la vostra monoposto. 

Partiamo, però, per gradi, evidenziando che innanzitutto avrete la possibilità di creare il vostro personale avatar, scegliendo tra alcuni set pre-impostati che comprendono anche il casco da indossare, la nazionalità e chiaramente il vostro nome e l’abbreviazione che andrà su schermo, come avviene anche nelle vere dirette della Formula 1. Quello che un po’ fa storcere il naso è sicuramente la possibilità, poi, di poter scegliere uno qualsiasi dei team per il quale gareggiare: non importa che voi siate dei neofiti, potrete anche vestire immediatamente i panni di compagno di scuderia di Vettel o di Hamilton. Va da sé che la scalata è molto più convincente se decidete di partire dal basso, come abbiamo provato a fare noi durante la nostra prova, guidando una vettura che, con tutto il rispetto per il nostro compagno Magnussen, non è proprio tra le migliori. 
Aiutati dai punti ricerca ci è stato possibile iniziare ad apportare alcune migliorie, tra cui un potenziamento del motore, della scarica a terra, dell’efficienza del carburante e così via: il menù degli upgrade ci è sembrato molto funzionale e facile da intuire, supportati da spiegazioni che ci hanno aiutato a capire cosa conveniva migliorare prima e cosa, invece, lasciare per dopo. Inoltre l’elenco delle performance delle scuderie avversarie ci ha anche permesso di capire quanto gap da colmare restasse alla nostra monoposto per poter diventare la migliore su pista. L’ottenimento dei punti ricerca, poi, è collegato a quella che è la fase di test della nostra monoposto nei giorni che precedono la gara, spalmati su un weekend intero, che può essere scelto tra quello lungo, quindi completo, e quello corto, che ci porterà ad avere anche un impegno inferiore per via dei giri dimezzati in sede di gara. 

Grip e asfaltoTralasciando tutti gli aspetti velatamente manageriali di F1 2016, che saranno poi approfonditi in sede di recensione e con il codice finale tra le nostre mani, arriviamo al cuore pulsante della nostra esperienza, che è stata la guida su strada. Al nostro arrivo era già noto che l’EGO Engine presentasse un’evoluzione rispetto alle sue ultime uscite sul mercato, pertanto sapevamo di poter trovare dinanzi a noi dei modelli più definiti e dei poligoni più dettagliati, più puliti. Positiva anche la resa dei circuiti, anche se siamo riusciti a provarne soltanto due, tra cui Baku, che rappresenta la vera novità di quest’anno sia per quanto riguarda la controparte videoludica, sia per l’aspetto vero della F1. La fluidità è decisamente a ottimi livelli, così come la guida, che non ci ha messo eccessivamente in difficoltà e riesce a essere alla portata di tutti: nelle opzioni, infatti, avrete modo di customizzare tutto ciò di cui avrete bisogno, puntando a un realismo sfrenato o magari a qualcosa di più moderato. L’aspetto simulativo è legato anche all’intervento della Safety Car, per esempio, o anche al giro di formazione, l’ingresso ai box gestito in maniera del tutto manuale anche dopo il giro di qualifica, e così via: tutti aspetti che vanno a eliminare, quindi, gli intermezzi di gameplay che stonavano con la ricerca della simulazione finale da parte degli sviluppatori. Va da sé che dal punto di vista della guida non dobbiamo aspettarci qualcosa di incredibilmente votato alla simulazione come può essere Dirt Rally, per rimanere nello stesso ambiente di prova, o ancora peggio Assetto Corsa, che sta per arrivare, tra l’altro, nella sua versione per console. 

F1 2016, però, non è nemmeno un arcade, bensì una buona esperienza a metà strada tra le due realtà: non abbiamo avuto modo di testare la risposta del pad, ma con il volante tra le mani siamo riusciti ad avere una buona esperienza, con le difficoltà del caso avendo tra i piedi e tra le mani una monoposto decisamente potente. C’è stato poco spazio anche per studiare l’usura delle gomme, così come per capire quanto l ‘IA sia elevata e pronta per una gara, ma la base dalla quale siamo partiti ci ha permesso di avere buone speranze per il prodotto finale.

– Modalità carriera ricca di contenuti

– Difficoltà accessibile a tutti

– Graficamente migliorato

F1 2016 sembra aver compreso in maniera adeguata quelle che erano le lacune del suo predecessore, che si era presentato sul mercato con le modalità ridotte all’osso e con qualche incertezza grafica. Il debutto sulle console di current gen è oramai acqua passata e l’esperienza di Codemaster può tornare a dire la sua nel mercato odierno: con una modalità carriera corposa e una piacevole resa di quelle che sono le gare, sia dal punto di vista della visibilità che della giocabilità, potremmo presto tornare a vestire i panni del pilota provetto per tentare la scalata alle posizioni iridate. L’attesa è per altre due settimane, poi il semaforo si spegnerà, finalmente.