Recensione

Epistory - Typing Chronicles

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a cura di FraFont

Il passato dei Typing game è abbastanza oscuro. Molti di noi magari ricordano di essersi imbattuti in questo genere di gioco ma solo in pochi saranno stati catturati dalla sua semplice meccanica. Questo filone si rivolge da sempre ad una nicchia ristretta di appassionati e raramente si concretizza in un gioco consistente e solido; molte volte si trovano, infatti, sotto forma di flash-game online e sono ottimi in quei momenti morti in cui cerchiamo alcuni minuti di svago. Questi titoli, unici e particolari, pongono il giocatore amante della dattilografia davanti ad una sfida spesso davvero impegnativa: il gioco consiste quasi sempre nello scrivere più velocemente possibile una serie di parole visualizzate a schermo prima che il tempo scada. In molti si considerano “veloci” nella scrittura ma pochissimi adottano una posizione corretta delle mani sulla tastiera ed è per questa ragione che in alcuni di questi titoli solo i migliori riescono a salire nelle classifiche incredibili del web. Il 30 marzo Epistory – Typing Chronicles è arrivato su Steam, sviluppato da Fishing Cactus, con l’intento di riesumare questo genere, proporre una visione differente delle meccaniche di gioco e aggiungendo un twist creativo di tutto rispetto. Andiamo a vedere quali sono i suoi cavalli di battaglia.

Un punto di vista differente
Epistory sfrutta le tipiche meccaniche di un typing game ma le orienta in una chiave del tutto differente. Il gioco, infatti, propone un’eroina a cavallo di una volpe, l’unica speranza del mondo contro l’invasione di un potente nemico. La nostra protagonista potrà esplorare uno scenario fatto di magia e mistero, fronteggiando ogni minaccia e scoprendo ogni passaggio nascosto. Il giocatore potrà muoversi con WASD per esplorare e quando più lo desidera potrà attivare una modalità speciale che lo immobilizzerà nella posizione in cui si trova: la typing mode. In questa modalità potremo influenzare il mondo circostante, scrivendo sulla tastiera il nome corrispondente dell’oggetto con cui vorremo interagire. Attenzione però, non si tratta di una meccanica alla Scribblenauts, dove bisogna scrivere ogni cosa che ci passa per la testa per dialogare con lo scenario. Le parole da digitare saranno visualizzate a schermo e finché saranno posizionate su oggetti statici come cancelli, alberi, rocce, passaggi ostruiti, non avremo nessuna fretta e la sfida sarà focalizzata sulla risoluzione di alcuni puzzle ed enigmi relativamente semplici. La vera sfida legata alla velocità di scrittura comincia quando durante l’esplorazione incontreremo dei nemici. Questi cominceranno ad inseguirci e noi, stando fermi, dovremo essere abbastanza rapidi da scrivere le parole corrispondenti per eliminarli. La sfida si farà ancora più grande quando arriveremo in punti del gioco dove lo scontro sarà inevitabile: in certi momenti dovremo posizionarci sopra una piattaforma specifica e sopravvivere a diverse ondate di nemici, scegliendo con cura quale eliminare per primo. Qui entra in campo un discreto elemento strategico: bisognerà pensare in fretta, vedere quali mostri sono più veloci e calcolare la lunghezza delle parole da scrivere per riuscire a scegliere quale nemico conviene eliminare per primo, altrimenti verremo raggiunti e sopraffatti in un batter d’occhio. Una particolare nota positiva va alla scelta delle parole da digitare, mai causali e sempre relative all’oggetto in questione. Per esempio i nemici porteranno con loro parole come “fear, hate, kill, danger” mentre gli oggetti legati alla natura e all’ambiente potrebbero avere parole come “rest, grow, flow” e altri. Questo piccolo decoro stilistico aggiunge davvero un sapore diverso all’intera avventura, facendoci immergere sempre più nell’atmosfera.

Un gioco ricco di spunti
Fishing Cactus però non si ferma qui e osa ancora di più introducendo alcuni elementi tipici di altri generi, riadattati e scalati su misura per questa piccola avventura. Attraverso un menù secondario, raccogliendo punti esperienza durante i nostri viaggi, avremo accesso ad un piccolo albero delle abilità del tutto personalizzabile. L’albero offre diverse migliorie che ci renderanno la vita più facile in molte situazione: corsa più veloce, teletrasporto in alcuni punti di controllo, rallentamento dei nemici e altri ancora. Ognuna di queste skill avrà diversi gradi e starà a noi decidere quale potenziare per prima. Queste skill però non influenzeranno moltissimo la vostra partita, vi aiuteranno ma non saranno estremamente fondamentali. In aggiunta a questa piccola ma apprezzabile caratteristica vi è un elemento decisamente più importante, ossia la possibilità di giostrarsi tra alcuni poteri che influenzeranno il modo in cui interagiamo con i nemici e con l’ambiente. Primo fra tutti otterremo il potere del Fuoco, che renderà più veloce l’eliminazione dei nemici. Il gioco si complica notevolmente quando acquisiamo già il secondo potere. Sarà possibile alternare i due modificatori scrivendo le parole corrispondenti (Fire, Ice, ecc..) in qualunque momento, ma la velocità e la capacità decisionale saranno cruciali quando ci troveremo davanti a nemici che possono essere colpiti solo da una di queste modalità. Dovremo infatti avere la prontezza di attivare il potere giusto, eliminare il nemico, e riattivarne un altro per continuare a fronteggiare le schiere di nemici che avanzano. Questa meccanica aggiunge spunti interessanti e offre un’esperienza di gioco molto più completa e soddisfacente. Con l’acquisizione di nuovi poteri avremo anche accesso ad aree della mappa che prima erano interdette, per esempio potremo bruciare un arbusto che ostruiva il passaggio oppure congelare una parte di un fiume per camminarci sopra e raggiungere l’altra sponda. 

Un mondo fatto di carta
La direzione artistica del titolo è intrigante e abbraccia perfettamente l’atmosfera di gioco. Ci troviamo in un universo fatto di carta, dove una voce narrante ci accompagna con l’ausilio di alcune scritte che compaiono sul terreno e che descrivono le nostre azioni o i sentimenti della protagonista. Il mondo si espande man mano che scopriamo nuove zone e si dispiega proprio come un foglio di carta. La grafica da questo punto di vista è molto curata e ci pone davanti ad ambientazioni pensate e dettagliate, seppur nella loro semplicità apparente. Tutto l’ambiente è molto zen, calmo e tranquillo, in contrasto con quei momenti di sfida dove la quiete viene spezzata dall’invasione dei nemici. Il comparto sonoro è molto curato e l’atmosfera musicale ci accompagna piacevolmente durante il nostro viaggio. Esplorare gli scenari di Epistory è davvero un piacere ma si sente un po’ la mancanza di una struttura narrativa di fondo, non sempre necessaria ma che in alcuni casi sarebbe molto gradita. La trama infatti non è molto marcata e per quanto la voce narrante sia poetica non riesce a catturare l’attenzione con una storyline all’altezza del contesto. Questo è davvero un peccato perché una narrazione accattivante e coinvolgente sarebbe stata l’elemento che avrebbe concesso al titolo di fare quel salto in più, chiudendo il cerchio. 

– Innovazione in un genere di nicchia

– Meccaniche nuove ed intriganti

– Direzione artistica curata

– Una trama debole

7.5

Epistory – Typing Chronicles è un gioco davvero apprezzabile che porta il genere di nicchia dei Typing Games ad un livello superiore grazie a particolari scelte di game design sullo scenario e sul personaggio, in aggiunta a meccaniche di esplorazione piacevoli e intriganti. Il mondo di gioco ci accoglie in un’atmosfera zen e rilassante che viene interrotta e spezzata dall’invasione di nemici agguerriti, creando un ottimo constrasto. Tutto il comparto artistico è rifinito e curato, dalla realizzazione di un mondo interamente fatto di carta ad un comparto sonoro e musicale di tutto rispetto. Il titolo pecca solo in una trama un po’ assente che avrebbe potuto chiudere il cerchio, regalando al giocatore un esperienza davvero indimenticabile. Se siete amanti dei Typing Games o volete approcciarvi a questo particolare genere, il gioco è comunque davvero consigliato!

Voto Recensione di Epistory - Typing Chronicles - Recensione


7.5