Anteprima

Endless Space 2

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

I monopoli non sono in genere dei fatti positivi, a meno che la questione non abbia a che fare con SEGA e la sua presenza sempre più ingombrante nel mondo degli strategici. Dopo essersi assicurata i servigi di Creative Assembly – e del franchise Total War – e di Relic Entertainment – con i suoi Company of Heroes e tutti i titoli legati al brand di Warhammer 40,000 – il publisher ha acquistato anche Amplitude Studios, software house alle spalle dei vari Endless Space, Endless Legends e Dungeon of the Endless. Il primo progetto dopo l’avvenuta acquisizione è Endless Space 2, sequel/remake dell’apprezzato strategico 4X ad ambientazione fantascientifica che, se già nella sua prima incarnazione aveva convinto quasi del tutto critica e pubblico, ha ora dalla sua risorse degne di un vero tripla A, ma anche una serie di aspettative degne della sua nuova natura. Con qualche giorno di anticipo rispetto all’approdo su Steam in formato Early Access del 6 ottobre, abbiamo avuto modo di far la conoscenza con Endless Space 2 e, lo diciamo fin da subito, l’ala protettiva di SEGA pare aver giovato al nuovo lavoro di Amplitude.
Non siamo soli nello spazio
Forse non tutti conoscono la saga dei vari Endless, né la declinazione sci-fi di Endless Space e quindi occorre spiegare brevemente di cosa si tratti. Il gioco rientra a pieno titolo nel degli strategici 4X a turni, con chiare derivazioni provenienti dal capostipite Master of Orion – anche per via dell’ambientazione spaziale –  che sono state evolute e migliorate dal recente Stellaris. I ragazzi di Amplitude hanno preferito rimanere fedeli alla linea e hanno optato anche per questa seconda incarnazione per un sistema di gioco a turni, ma questa è forse una delle poche cose che ancora Endless Space 2 ad un passato dal quale cerca di smarcarsi piuttosto chiaramente. Già in questa versione Alpha, appare chiaro come il titolo cerchi innanzitutto di raccontare una storia, non limitandosi esclusivamente ad un generico background narrativo che va dissolvendosi sin dai primi turni di gioco, come accadeva nel primo capitolo. Lo spessore delle vicende di Endless Space 2 emerge chiaramente dai filmati di presentazione che accompagnano le fazioni presenti nel gioco, ognuna delle quali ha una lore unica e che ha permesso al team di sviluppo di creare linee narrative differenziate che vanno dipanandosi click dopo click attraverso un sistema di quest che non si limita al solo: “Vai nel settore X ed esplora questo corpo celeste”. Parlando di fazioni, in questo codice, così come in quello che verrà pubblicato a breve su Steam, erano presenti solo quattro delle otto razze che popoleranno la versione definitiva di Endless Space 2: i Sophon, una popolazione di robot senzienti interamente dedicata alla scienza e alla ricerca; i Craven, esseri metà insetti e metà macchine, ma più che altro strumenti dediti alla distruzione, il cui unico scopo è sterminare qualsiasi forma di vita che si frapponga fra essi ed il prossimo pianeta da conquistare, i Lumeris, una società votata all’economia, ai commerci e all’accumulo di ricchezza, con qualsiasi mezzo; infine i Vodyani, autodefinitisi come semi-divinità, i quali sono forse la razza più inquietante che popola la galassia di Endelss Space 2. Cosa più importante, queste profonde differenze non rimangono esclusivamente sulla carta, ma separano gli stili di gioco delle varie razze in maniera sostanziale, evitando così di ritrovarsi partita dopo partita in un ciclo di ininterrotto more of the same. Attualmente non si hanno invece ulteriori notizie sulle popolazioni che completeranno il roster, ma Aplitude Studios ha già affermato che troveranno spazio sia dei graditi ritorni sia delle fazioni inedite. Come nel passato, fanno inoltre il loro ritorno anche le fazioni minori che, proprio come quelle presenti in Civilization VI non gareggiano per la vittoria finale, ma che interagendo con esse possono diventare preziosi alleate, finanche ad essere integrate nell’impero.
Cosa c’è di nuovo 
Il primo Endless Space aveva dalla sua le solide basi di uno strategico 4X, dove a farla da padrone vi erano l’esplorazione dello spazio, la colonizzazione e la gestione dei pianeti, nonché l’immancabile sistema diplomatico con cui intessere trattative al tavolino con le altre razze. Aplitude Studios non si era limitata però a sfruttare quanto già proposto da altri ed ha voluto inserire anche un lato politico al suo titolo, in grado di dare maggiore profondità al governo della razza; proprio quest’ultimo punto assieme alle schermate ed interfacce spesso poco chiare ed immediate erano state le due principali debolezze del passato capitolo e non per nulla sono infatti i due aspetti su cui il team di sviluppo si è maggiormente concentrato. Partiamo dalle interfacce. Esse hanno subito un evidente restyling, non solo volto ad una più facile lettura ed interpretazione, indispensabili per rendere più digeribile uno strategico complesso e sfaccettato, ma anche in direzione di un impatto grafico degno di un vero tripla A. Con il solo utilizzo della rotella del mouse si decide così se indagare il dettaglio più piccolo di un singolo pianeta oppure se avere la visione di tutta la galassia. Inoltre, anche grazie alla presenza di costanti avvisi, tenere sotto controllo lo sviluppo della fazione è un’operazione ora molto più semplice, che non richiede di divincolarsi fra pop-up e menù dalla difficile interpretazione. Segnaliamo però come Endless Space 2 sia privo della lingua italiana, almeno in questa versione anticipata. La politica è stata anch’essa completamente ripensata e differenziata a seconda delle fazioni, esse stesse divise al loro interno da più fazioni, che si contendono il potere con qualsiasi mezzo: a voi la scelta su quale corrente sostenere e di quali effetti avvantaggiarvi. In questo primo contatto, la diplomazia è invece apparsa ancora lacunosa, con una manciata scarsa di opzioni che regolano i rapporti fra le razze. Nulla a che vedere con quanto proposto da Stellaris o dai suoi cugini made in Paradox, ma per lo meno l’IA è parsa ora più coerente con il background delle fazioni, che ora si comportano seguendo logiche più chiare rispetto al primo Endless Space. Ritornano poi altri elementi chiavi  ora rivisti, come un albero delle tecnologie diviso in sei ere, ognuna delle quali propone quattro aree di sviluppo, le quali vanno anche ad influenzare non solo i nuovi edifici da impiantare su una colonia o le caratteristiche delle navi spaziali, ma anche la società stessa della fazione, favorendo così ad esempio l’apparizione di un nuovo partito, come quello degli ecologisti se si punta ad un progresso diretto verso il verde e la sostenibilità ambientale. Le sfaccettature non mancano di certo in Endless Space 2 e per rendere il piatto ancora più ricco ritornano sia la personalizzazione delle navicelle, da potenziare e modificare a seconda delle esigenze e delle tecnologie sbloccate, sia la gestione degli eroi, i quali crescono di livello turno dopo turno e possono essere legati sia alle flotte spaziali sia alle colonie, dando loro preziosi boost.
Il lato tecnico  
Accanto a queste novità, ritrovano poi il loro posto gli elementi più canonici del genere, riscontrabili sin dalla preparazione della campagna sandbox. Questa fase è però ancora molto limitata nell’Early Access, sia nella scelta delle fazioni che nella strutturazione della mappa di gioco. La possibilità di creare una razza ad hoc è sì una delle introduzioni che troveranno spazio più in là, ma per ora non si hanno molte informazioni su quali e quanti saranno i tratti con cui plasmare e personalizzare la fazione. Una volta impostate le poche opzioni per ora disponibili, quello che appare sullo schermo è un Endless Space 2 tirato a lucido dal punto di vista grafico ed è forse la realizzazione tecnica il luogo dove si riscontrano i maggiori benefici tratti dal legame con SEGA. Che sia la semplice esplorazione dei pianeti, che siano gli artwork degli eroi o anche le battaglie tra le navicelle, Endless Space 2 propone un livello di dettaglio decisamente appagante, con un colpo d’occhio raramente visto in un altro strategico, e fa niente se sono ancora presenti delle piccole imperfezioni dovute ad un codice ancora lontano dalla sua forma definitiva. Nonostante le sue indiscutibili qualità, Endless Space pagava un impatto visivo molto freddo ed asettico, con delle interfacce spigolose che parevano essere uscite dagli anni ‘80. Con Endless Space 2 la situazione è del tutto mutata ed anche solo navigare fra i pannelli della ricerca o della diplomazia ha un feeling molto più coinvolgente, moderno e gradevole alla vista. Il giudizio definitivo sulla direzione intrapresa da Amplitude Studios dopo l’accordo con SEGA e soprattutto su Endless Space 2 è necessariamente sospeso fino alla data di pubblicazione delle versione finale, ma le prime impressioni dicono che il nuovo e ambizioso progetto saprà ritagliarsi uno spazio nel cuore degli appassionati di strategici 4X. 

– Graficamente notevole

– Molte delle lacune del primo Endless Space sono state colmate

– Un focus sulla narrativa atipico per un 4X

Le capacità di Amplitude Studios sono note a chiunque abbia avuto per le mani Endless Space o Endless Legend, ma è forse con l’arrivo di un publisher come SEGA che il team è pronto a compiere il passo decisivo, quello che lo proietta nel gotha degli sviluppatori di strategici. Endless Space 2 perde infatti quell’aura di home made e, oltre a proporre un lato tecnico da fare invidia a molti suoi simili, si presenta con una serie di migliorie rispetto al primo capitolo, che impreziosiscono ancor di più un gameplay profondo, coinvolgente ed appagante. In attesa della release definitiva, con questo Early Access il titolo avrà tempo di perfezionarsi e raffinarsi, anche grazie al Games2gether, programma con il quale gli utenti comunicano le loro idee e danno suggerimenti ad Amplitude Studios.