Anteprima

Dead Space Extraction

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a cura di andymonza

Entrando nella sala dedicata a Dead Space Extraction all’interno dello EU Showcase 2009 organizzato a Londra da Electronic Arts, l’impressione iniziale poteva essere quella di essere finiti per sbaglio in un revival dei rave anni ’90, soprattutto grazie ai tubi di gomma pieni di liquido fluorescente che venivano offerti a tutti i partecipanti; e non si trattava di un semplice vezzo, poiché quelle stesse fonti di luce, così affascinanti quando in discoteca costituivano l’ultimo grido, nell’economia del nuovo horror in esclusiva per Wii sono uno strumento fondamentale per la vostra sopravvivenza.

Una luce in mezzo al buioIl gloworm (letteralmente: verme fluorescente) è un tubo luminescente che si attiva semplicemente scuotendo il Wiimote, tingendo di una flebile luce verdastra i molti ambienti quasi completamente bui che ci troveremo ad attraversare in questo on-rail shooter. Ed il rovescio della medaglia? Ovvio, per qualche istante non si potrà sparare, permettendo a ciò che fino ad un attimo prima giaceva nell’oscurità di farsi avanti all’improvviso.Durante una demo presente al medesimo Eu Showcase, quella di Grand Slam Tennis, ricordo il consiglio del producer del gioco: “Ricordati di stringere il laccio,” – cosa che in effetti il sottoscritto si dimentica spesso di fare – “oggi abbiamo assistito ad un bel numero di lanci di Wiimote”. Consiglio valido in effetti, ma inaspettatamente ancora più adatto nel caso di Dead Space Extraction, che mantiene intatta l’atmosfera del titolo apprezzato questo inverno su next-gen, salti sulla sedia compresi. Questo nuovo titolo porterà i giocatori nella colonia di minatori nota come Aegis VII, solo qualche settimana prima dell’attracco della nave di Isaac Clarke presso la USS Ishimura; lo scopo di questo espediente narrativo è evidente: raccontare tutti i retroscena che hanno portato ai terribili eventi dell’originale Dead Space. Alla natura di prequel si affianca una formula di gameplay che lascia al giocatore il solo compito di sparare e guardarsi intorno (e, come vedremo, di scegliere talvolta quale strada percorrere) mentre il movimento è completamente automatizzato.

Deadmote e SpacechuckIl set di controlli, per quanto limitato, è stato sviluppato per ottenere il massimo dall’accoppiata Wiimote e Nunchuck: si pensi ad esempio alla scelta delle armi, effettuabile con la semplice rotazione del telecomando sull’asse orizzontale, o alla sopracitata attivazione del gloworm; il movimento dello sguardo è invece affidato allo stick del Nunchuck, così come le mosse corpo a corpo tramite scuotimento.Familiarizzare con questi comandi non sarà affatto difficile, dopodiché tutto quello che dovrete fare sarà sedervi comodi, “rilassarvi” (sempre che ci riusciate), e farvi guidare in quella che di fatto è molto più un’avventura che un semplice sparatutto. Tutte le delizie che Dead Space in versione next-gen proponeva sono proprio lì, a portata di sguardo: mostruosi alieni deformi ansiosi di farvi a pezzi? Presenti. Festini a base di smembramento? Presenti. Sonoro da incubo? Presente. Gravità zero? Presente. Telecinesi e Stasi, la prima in grado di trasformare in armi improprie semplici oggetti sparsi per i livelli (o pezzi di alieni smembrati, perché no?) e di rimuovere barricate, la seconda utilizzabile per rallentare gli abomini più irrequieti, tornano in grande stile, aggiungendo notevole profondità alle meccaniche da tradizionale sparatutto su binari.A fare ritorno è anche l’apprezzatissimo arsenale, con qualche piccola aggiunta che non vi sveleremo, lasciandovi tutto…l’elettrizzante gusto della sorpresa.Interessante è inoltre l’introduzione dei bivi, di cui abbiamo avuto una testimonianza diretta: durante la demo mostrata, il giocatore era posto di fronte alla scelta se seguire i suoi compagni nell’attraversamento di un corridoio, oppure aprire un portello al piano superiore; la scelta della seconda opzione si è rivelata piuttosto infelice, dato che il cunicolo soprastante si è rivelato un inferno di Necromorfi decisamente affamati, mentre al piano di sotto i compagni si godevano una tranquilla passeggiata. Se tuttavia si fosse scelto il percorso inferiore, altre sorprese avrebbero atteso in agguato. Al di là delle indubbie capacità di iettatore del protagonista, questo espediente getta luce su un evidente elemento rigiocabilità, che consentirà di affrontare l’avventura più volte per godersi tutti i terrificanti incontri. Ancor più affascinante è il fatto che le conseguenze di certe scelte di percorso non saranno immediate, ma andranno ad influire su eventi un po’ più in là nella trama.Interessante ulteriore lato della giocabilità è l’aggiunta di una cooperativa per due giocatori, con drop-in immediato alla semplice pressione di un tasto: più che una vera esperienza per due, essa incaricherà il compagno di assistere il giocatore principale controllando ora la telecamera, ora poteri secondari come la stasi; occorrerà comunque un hands-on per farsi un’idea più precisa di come si svilupperà questa opzione.

Wii, che paura!Per quanto ampiamente ancora in fase di lavorazione, il comparto tecnico di Dead Space Extraction si difende bene; l’adattamento alle ridotte capacità del Wii si nota, ma a farsi apprezzare c’è una mole poligonale discreta ed un comparto texture già a questo stadio accettabile, che senza dubbio verrà ripulito a dovere nei mesi a venire.Il motion capture ampiamente utilizzato regala animazioni molto convincenti, ma i punti di forza sono senza dubbio il comparto luci e quello particellare, già decisamente maturi.Non manca l’implementazione della fisica, che permetterà di sbizzarrirsi con la Telecinesi.Il comparto audio riporta tutte le ottime caratteristiche del predecessore: effetti da brivido ed un doppiaggio di grande qualità, che aumentano ulteriormente la caratura del prodotto.

Dead Space Extraction è indubbiamente un titolo atipico rispetto al generico mercato Wii. Qualche malalingua nei corridoi dell’EU Showcase sosteneva che non tutti avrebbero gradito se il loro tapis roulant o la loro cyclette preferita si fossero ribellati e avessero cominciato a dar loro la caccia per casa, però indubbiamente qualcuno lo avrebbe trovato un diversivo interessante. Al di là del (relativo) nonsense, la realtà è che diversi precedenti tentativi di portare l’hardcore gaming su Wii hanno raccolto gran plausi dalla critica e poco altro. Di certo, lo sforzo da parte degli sviluppatori c’è tutto, e il titolo si presenta ricco di elementi interessanti, non ultima l’impostazione on rail, che per quanto inaspettata è probabilmente la scelta migliore per proporre nuovamente l’esperienza Dead Space sfruttando un nuovo punto di vista. I mesi che ci separano da un imprecisato giorno di quest’autunno sono ancora sufficienti a scoprire nuovi retroscena, che non vediamo l’ora di svelarvi, nella speranza che questo titolo sia in grado di coronare lo buone aspettative finora costruite.