Recensione

Conker: Live & Reloaded

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a cura di Tsubasa

Che Conker fosse un gioco fuori dalle righe lo si capiva già dalla copertina. Difficilmente infatti personaggi di fisionomia disneyana (ma solo all’apparenza) si sposano con armi e artiglierie di ogni tipo. E per dissipare ogni ragionevole dubbio è sufficiente accedere al menù principale dove sentirete provenire dal televisore, ad enfatizzare i movimenti del pad, diversi rutti. Conker: Live & Reloaded è fuori anche dai comuni canoni: infatti è impossibile definire il gioco con un solo genere, a volte è un platform, a volte sparatutto in terza persona e a volte racing game.

From Nintendo 64 to X-boxConker è diviso in due modalità principali: Conker’s Bad Fur Day e Live and co. La prima modalità è il rifacimento del vecchio Conker per N64. Qui la componente principale è quella platform. Nei panni di questo scoiattolino dovremo muoverci nell’ambiente creato dalla Rare e ci troveremo in situazioni tanto assurde quanto ridicole. Se all’apparenza Conker e il mondo che lo circonda sembra uscito da un cartone dei Looney Tunes, in realtà ciò che accade sembra uscito dalla peggior (o miglior) puntata di South Park. Vale a dire animali che esplodono in grumi di sangue e che fanno del rutto e della flautolenza il proprio credo. Ed il gioco segue questa filosofia: Conker non è spinto nell’avventura da principesse o fidanzate da salvare ma dal desiderio di accumulare denaro da investire in copiose sbronze. Il tutto se all’inizio sbigottisce prosegue facendosi apprezzare e facendoci innamororare di questo scoiattolino un po’ stronzetto. La grafica è incredibilmente curata e il gameplay, che era solido già cinque anni fa, continua a funzionare. Nei primi due terzi del gioco ci ritroveremo a saltare per i vari ambienti, collezionando oggetti, combattendo i nemici e risolvendo dei semplici enigmi. L’ultima parte del gioco, invece, trasformerà il gioco in un autentico sparatutto in terza persona, dove dovremo crivellare di colpi i nostri nemici Tediz e il resto della compagnia dei “malvagi”. E tutto ciò è condito da situazioni divertenti che spesso scimmiottano film culto, come Arancia Meccanica, Salvate il Soldato Ryan, Matrix o Star Wars fino a prendere in giro i programmatori stessi. La durata della modalità single-player si attesta sulle 10 ore, una longevità non di certo esaltante anche se le ore trascorse col gioco saranno davvero godibili.

From X-Box to LiveDopo aver parlato della parte del gioco relativo al gioco in singolo occupiamoci ora del multiplayer. La modalità Live & co. lascia qualche perplessità. Suddivisa a sua volta in Chapter X e Live ci permette di giocare sia da soli che in compagnia, in due tramite split-screen o in Live. Non appena entrati in una partita multiplayer dovremo scegliere da che parte stare: i simpatici scoiattoli (conosciuti come SHC) o i malvagi Tediz. Successivamente dovremo scegliere la classe del nostro personaggio tra le tante disponibili. Ogni classe ha le proprie abilità e armi disponibili, ad esempio ci saranno i “demolitori” che saranno lenti nei movimenti ma potranno trasportare dei grossi bazooka per eliminare in un sol colpo un buon numero di nemici che si troveranno in uno stesso punto, oppure ci sono personaggi più veloci e che quindi ci permetteranno di schivare facilmente i colpi avversari ma saranno armati solo di armi da mischia come mazze o similia. Oltre a diverse classi tra cui scegliere il nostro personaggio e le diverse armi disponibili, sarà possibile pilotare vari tipi di veicoli (nel gioco ce ne sono presenti 5). Tuttavia, l’organizzazione delle squadre è sbilanciata… risultato? Il team migliore è sempre quello formato da membri della stessa classe rendendo superflua la presenza delle altre. Inseriti in una squadra dovremmo attaccare un territorio riuscendo ad arrivare su determinati checkpoint, oppure difenderlo. Come in tutti gli FPS più classici è presente anche la sempreverde modalità “cattura la bandiera”. La prima cosa che salta all’occhio è la confusione, moriremo parecchie volte prima di riuscire ad arrivare al nostro scopo. A tutto ciò si somma il fatto che i tag di ogni personaggio si sovrappongono creando una sensazione di caos disarmante (almeno all’inizio). Per fortuna con un minimo di pratica anche questa modalità da le sue soddisfazioni.Il gioco multiplayer sulla stessa console è disponibile solo fino ad un massimo di 2 giocatori in split-screen, che purtroppo soffre di problemi nel frame-rate (probabilmente per questo motivo si è deciso di limitare il numero di giocatori), con il resto delle squadre composti da bot dall’intelligenza artificiale non esattamente brillante. E’ disponibile inoltre una modalità System Link, con la quale potremo creare partite multiplayer collegando più console tra di loro.

Two is megl che UanAbbiamo in mano due giochi sicuramente ben fatti ma che purtroppo non aggiungono molto di nuovo al panorama ludico di Xbox. La modalità Live è indubbiamente divertente ma non rappresenta di certo il miglior gioco nel suo genere. E che dire di Conker’s Bad Fur Day? Divertente, e a tratti vi farà scompisciare dalle risate. Peccato però che, grafica a parte, sia lo stesso gioco del Nintendo 64. E continuando a parlare della grafica possiamo affermare che ci troviamo di fronte uno dei migliori giochi mai apparsi sulla console Microsoft. Ovviamente le chicche migliori si trovano nella parte single-player però di certo il multiplayer non è da meno. Basta solo guardare il modello poligonale di Conker, dal dettaglio grafico disarmante e animato magistrarlmente, sembra un vero e proprio scoiattolo grazie anche alla pelliccia realizzata con la stessa tecnica che gli abili programmatori della Rare hanno sfruttato in StarFox Adventures su GameCube. Non solo Conker è realizzato magnificamente, ma anche tutti i nemici e l’ambiente circostante, rendendo il gioco un vero e proprio spettacolo per gli occhi. Fortunatamente tutto questo ben di Dio è mosso fluidamente dalla nostra fida Xbox, con un frame-rate costante sui 30 fps che mostra solo qualche rallentamento nelle situazioni più estreme.Passando alla parte sonora non possiamo che ritenerci più che soddisfatti, con un buon doppiaggio inglese particolarmente “ironico” vista la natura del gioco, condito da musiche ed effetti sonori più che adeguati e gradevoli da sentire.

– Graficamente adorabile

– Un sacco di modalità diverse…

– Un platform con i fiocchi…

– Vi farà morire dal ridere

– Telecamera non sempre perfetta

– Modalità Live non impeccabile

8.2

Nonostante Rare abbia concentrato i propri sforzi nella modalità Live non è questa la più riuscita, vuoi per la non immediatezza (comunque superabile con un po’ di pratica) vuoi per lo squilibrio tra le classi dei personaggi. Personalmente ritengo che questo titolo sia dedicato a chi crede ancora ancora nei platform alla Mario 64. E se ci credete ancora con Conker’s Bad Fur Day troverete pane per i vostri denti…

Voto Recensione di Conker: Live & Reloaded - Recensione


8.2