Recensione

Clu Clu Land

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a cura di Star Platinum

Il ricco catalogo della Virtual Console propone spesso titoli che risulteranno sconosciuti alla maggior parte dei videogiocatori, o comunque a chi non ebbe la fortuna di vivere gli esordi dell’industria videoludica nella sua interezza. Eppure, nonostante il gioco che vi andremo a presentare oggi possa ritenersi decisamente ai primordi della tecnica evolutiva, così come oggi la conosciamo, paradossalmente risulta ancora divertente e simpatico, nonostante i tanti anni sulle spalle. Disponibile al costo di 500 Wii Points, Clu Clu Land fu uno dei primi titoli ad approdare su NES, scopriamo insieme come sarà sopravvissuto ai cambiamenti del mercato.

Il ritorno di un classicoAffidandosi ad una meccanica che per l’epoca poteva essere considerata anche innovativa, come spesso accadeva per i titoli di quel periodo Clu Clu Land non può certo essere considerato come un titolo che impressionava per comparto tecnico, eppure ad oggi è considerato uno dei titoli più ricercati dagli appassionati di retrogaming e meritevole di almeno un’occhiata nel caso aveste la fortuna d’imbattervi in questo gioco. Nemmeno sul fronte della struttura a dire il vero vi sarebbe molto da descrivere, il gioco proponeva infatti dinamiche piuttosto semplici e lineari, che risultarono per questo immediate nel riuscire a coinvolgere con un divertimento in cui l’istinto ed una minima dose di ragionamento la facevano da padroni. Analogamente a quanto accadeva ad esempio in Pac-Man, il gioco offriva delle dinamiche di ricerca e “evasive” molto simili. Impersonando Bubbles, un buffo essere per certi versi paragonabile ad un organismo marino, dovrete muovervi all’interno di numerosi labirinti, utilizzando alcuni pali presenti lungo i bivi per svoltare e cercando di raccogliere tutti i lingotti d’oro presenti nel livello. Ad ostacolare il vostro compito vi saranno dei fastidiosissimi ricci marini, che cercheranno di precludervi il cammino inseguendovi dall’inizio alla fine. Queste creature ostili non potranno essere eliminate, ma solo bloccate temporaneamente grazie al lancio di un impulso sonar che le renderà inattive per un breve lasso di tempo.Nonostante una linearità piuttosto marcata, il gioco riesce a coinvolgere grazie ad un’atmosfera arcade molto forte, che richiama alla mente i grandi classici degli anni Ottanta. Il fatto di dover seguire unicamente spostamenti bidirezionali, non risulta quindi come un limite, specialmente se considerato nell’ottica di un prodotto che fece il suo ingresso nel mercato ben venticinque anni fa, quando il livello di sfida e gli stimoli erano ancora da ricercare nella necessità di spingere il giocatore a sfruttare al massimo i propri riflessi, senza distrazioni di sorta.

Non è tutto oro quel che luccicaIl semplice sistema di controllo adottato dal gioco è supportato da tutte e tre le configurazioni previste solitamente dalla Virtual Console quando si tratta di titoli NES, potrete infatti scegliere se affidarvi al Wii Remote (impugnato orizzontalmente), al Classic Controller o infine al joypad del GameCube, anche se all’atto pratico non vi sarà alcuna differenza di rilievo. Le possibilità offerte al giocatore, considerato che la modalità principale non propone alcuna variante in termini di meccanica, risiedono unicamente nel fatto di poter giocare insieme ad un amico, cosa che renderà l’azione leggermente più caotica spingendovi ad una condotta leggermente più ragionata a fronte degli imprevisti che potrebbe capitarvi d’incontrare a livello di percorsi da seguire.Per il resto, così come il gameplay risulta immediato e gradevole nel complesso, allo stesso tempo il più grande difetto del gioco risiede in una struttura che per linearità appare ripetitiva nel giro di un tempo mediamente breve, portando ad una mancanza progressiva degli stimoli nonostante l’apprezzabile ritmo presente. Da questo punto di vista, anche la longevità risentirà di tutto ciò e il fattore rigiocabilità sarà fortemente soggettivo ed in stretto rapporto con la vostra voglia di riscoprire un classico del passato. Tecnicamente parlando fa quasi sorridere ritrovarsi al cospetto di una grafica così semplice e spartana, decisamente datata e povera, anche se giustamente in linea con gli standard di quel periodo che ora appare così lontano.Stesso discorso per il sonoro, limitato e ripetitivo come non ne sentivamo da tempo.A conti fatti il gioco non è disprezzabile, ma risulta troppo vincolato dal fattore nostalgico per poter risultare appagante senza riserve. Se avete amato il NES alla follia fateci un pensierino, altrimenti dedicatevi a titoli di ben altro spessore e magari più recenti.

– Concept innovativo per l’epoca

– Gameplay immediato

– Dibertente anche a distanza di venticinque anni

– Tecnicamente molto datato

– Struttura lineare

– Livello di sfida limitato

6.3

Difficile formulare un giudizio su Clu Clu Land senza lasciare che i ricordi prendano il sopravvento. Penalizzato oltremodo dall’impietoso trascorrere del tempo, questo divertente ma troppo schematico puzzle game non riesce a spuntarla su una concorrenza che su Virtual Console si dimostra sempre più agguerrita ed in grado di portare alla ribalta grandi classici del passato. Il discreto divertimento iniziale viene in parte smorzato da una linearità di fondo fin troppo evidente, che limita fortemente l’esperienza ludica rendendola poco coinvolgente. Consigliato solo per i puristi del genere, ma non aspettatevi un capolavoro.

Voto Recensione di Clu Clu Land - Recensione


6.3