Recensione

Borderlands 2: Sir Hammerlock

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a cura di Pregianza

La formula di Borderlands 2 è tanto semplice quanto mefistofelica: ogni mappa è invasa da dozzine e dozzine di nemici dotati della delicatezza di un iceberg ritrovatosi per qualche strano motivo in rotta di collisione con un orfanotrofio galleggiante, e il gioco non fa altro che riempirvi di armi sempre più fuori di testa per affrontarli. 
Per quanto basilare, una tale struttura dà dipendenza, specie se condita da una sana dose di umorismo e inserita in una campagna di qualità. Anche il più allampanato tra i fan, tuttavia, dopo ore e ore di farming disperatissimo tende a perdere l’interesse, ed è necessario riattirarlo tra le spire del titolo con contenuti aggiuntivi lodevoli. Gearbox finora è riuscita nel difficile compito di offrire ai suoi giocatori delle ottime motivazioni per tornare su Pandora. La nuova classe introdotta dopo l’uscita si è rivelata persino più divertente da usare di quelle base, e i due DLC contenutistici rilasciati hanno soddisfatto praticamente tutti. La serie si chiude con l’arrivo di Sir Hammerlock’s Big Game Hunt, ultimo DLC contenutistico prima del “grande passo” che porterà all’aumento del level cap. Sarà all’altezza dei predecessori?
Niente supercattivi prego, stiamo cacciando!
Inizierete Sir Hammerlock’s Big Game Hunt nelle selvaggie lande di Aegrus, invitati dal buon gentiluomo Sir Hammerlock a una battuta di caccia. I poderosi baffi del vostro compagno di avventure non bastano però a tenere lontani i guai, e nel giro di pochi minuti sarete praticamente costretti ad avere a che fare con il Professor Nakayama, uno dei più incompetenti geni del male mai esistiti, con un debole tutt’altro che nascosto per Jack il Bello. 
Normalmente una premessa semplice si traduce in una serie di esilaranti gag e vicende fuori di testa in Borderlands 2, ma alla quest line principale di Big Game Hunt manca quella scintilla vista in Captain Scarlett And Her Pirate Booty e Mr Torgue’s Campaign of Carnage. Affronterete una breve serie di missioni che vi porterà ad affrontare il boss finale senza troppe virate, e né i nuovi personaggi né la qualità dei dialoghi saranno particolarmente indimenticabili. Qualche picco c’è, ma la campagna di questo DLC non è purtroppo il suo punto di forza.
Probabilmente il calo qualitativo è legato al fatto che gli sviluppatori si sono stavolta voluti concentrare sulle minacce, creando avversari più pericolosi e poliedrici rispetto alle blande varianti dei banditi base utilizzate in passato. Aegrus è un luogo popolato da selvaggi apparentemente simili agli Psycho, ma più agili, veloci, e capaci di difendersi parzialmente dai colpi critici grazie a uno scudo. La reale novità è rappresentata dagli stregoni o witch doctor, estremamente irritanti poiché in grado non solo di utilizzare poteri magici di vario tipo, ma anche di rigenerare gli altri nemici, o di trasformarli senza preavviso in duri e super duri. A questi nuovi avversari si uniscono poi grosse spore elementali volanti, scorpioni giganti corazzati, e ragni enormi che ricordano non poco gli strider di Half Life (e già erano apparsi nel primo Borderlands). 
Le nuove routine dell’I.A. nemica e la potenza dei witch doctor rendono Big Game Hunt un DLC chiaramente studiato per i giocatori esperti, anche se l’obiettivo è stato centrato solo parzialmente. Il livello di sfida sarà infatti sempre piuttosto leggero per quei cacciatori della cripta già maxati e muniti di armi leggendarie, mentre potrebbe risutlare frustrante per gli utenti alle prime armi o non equipaggiati a dovere. Sono sbilanciamenti che derivano più dal sistema che dalle scelte del team di sviluppo, ma impennate di difficoltà maggiori in modalità vero cacciatore non ci sarebbero dispiaciute.
Fortunatamente non mancano i regali per i cacciatori più duri, tra cui un paio di nuovi boss da affrontare in gruppo davvero ostici, che peraltro richiedono parecchio eridium per essere richiamati (una chiara risposta a chi chiedeva a Gearbox di dar modo agli utenti di smaltire un po’ dell’abbondante metallo alieno).
Shooting in the jungle
Esteticamente Sir Hammerlock’s Big Game Hunt ha un certo carisma. Aegrus differisce notevolmente dagli altri paesaggi di Pandora, e colpisce con il suo particolare misto di Giungla aliena e palude. Le nuove mappe sono molto estese e gli sviluppatori le hanno riempite di quest secondarie per smorzare la brevità dell’avventura, quindi il modo migliore per navigarle è il nuovo veicolo introdotto:  una sorta di misto tra un hovercraft e un catamarano che si muove in modo funzionalmente identico alla sabbiamobile di Pirate Booty, ma vanta una potenza di fuoco inferiore.  La grandezza delle locazioni può rendere la navigazione verso certe quest abbastanza tediosa, ma tra Catch a Ride e zone sopraelevate ci si riesce comunque a muovere discretamente bene. Sempre di alto livello il doppiaggio, anche in italiano, nonostante gli scambi di battute non siano numerosissimi. 

– Nuovi nemici, ostici e migliorati nell’I.A. e negli attacchi

– Aegrus è una località molto evocativa

– Un nuovo veicolo e nuovi boss da sconfiggere in gruppo

– Narrativa e personaggi meno ispirati e divertenti rispetto al passato

– Main quest breve e non particolarmente varia

– Livello di sfida poco bilanciato

7.0

L’ultimo contenuto scaricabile sfornato da Gearbox riesce nell’intento di aumentare la difficoltà media di Borderlands 2 e di offrire nuovi e pericolosi avversari, ma non raggiunge i livelli settati dai precedenti DLC nella qualità delle quest e nel divertimento. Rimane un “more of the same” di buona qualità, che sarà comunque apprezzato dagli amanti del gioco, eppure ci aspettavamo qualcosina in più dal pezzo conclusivo della prima tornata di contenuti extra creata dal talentuoso team americano.

Voto Recensione di Borderlands 2: Sir Hammerlock - Recensione


7