Recensione

Battlefield 4

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a cura di Pregianza

La guerra nei videogiochi è diventata reale, almeno a livello di marketing. Negli ultimi anni siamo stati bombardati da ogni genere di annuncio in pompa magna, slogan o pubblicità, e tutto per portarci a prendere una  posizione nell’infinita battaglia tra i Call of Duty e i Battlefield, ormai marchi dominanti nel genere degli shooter militari.  
Tra alti e bassi, i CoD l’hanno sempre spuntata a livello di vendite, eppure i Battlefield hanno guadagnato con rapidità una community affiatata pronta a difenderli a spada tratta, grazie a un multiplayer dalla scala nettamente maggiore, e a un gameplay in grado di offrire gioco di squadra e veicoli. 
Noi questo scontro senza esclusione di colpi lo abbiamo sempre guardato da una posizione neutrale. Comprendiamo le attrattive di entrambe le serie, sia chiaro, ma l’ormai evidente enfatizzazione del multiplayer a discapito della campagna in singolo ci ha sempre grattato un po’ male, così come abbiamo costantemente fatto fatica a prenderle sul serio a livello di gameplay competitivo, poiché strutturalmente pensate per essere accessibili e per offrire una crescita sensibile di armi e personaggi con l’aumento di livello (una mossa che rende difficilissimo il bilanciamento, e obbliga a porre grossi paletti per creare situazioni realmente paritarie tra gli avversari). 
Negli ultimi due capitoli, Ghosts e Battlefield 4, volevamo vedere reali evoluzioni, innovazioni sensibili, o comunque un affinamento impeccabile di una formula già di per sé eccezionale in quanto a divertimento. Uno dei contendenti, Battlefield per l’appunto, è riuscito a mostrarci un po’ di tali limature su pc (e in parte su next gen), dove con le sue enormi battaglie tra 64 giocatori, Levolution, ribilanciamenti adeguati di armi e classi, e ritorno del Commander Mode il gioco si è comunque riavvicinato all’eccellenza. Ci mancava però la prova della versione su console current gen, da sempre bestia nera dei DICE
Ci siamo trovati davanti comunque a un buon gioco, sempre divertente online, ma anche a un titolo monco e tecnicamente singhiozzante. Oggi vi descriviamo la versione peggiore di Battlefield 4, state pronti.
Dove sono tutti? Non ho nessuno da bucare
Tutto ciò che andava analizzato di Battlefield 4 è stato descritto nella review del buon Firezdragon, quindi saltiamo i convenevoli e passiamo subito ad analizzare un po’ delle unicità delle versioni per attuali console.
La campagna, ovviamente, non è migliorata come per magia, e fareste sempre bene a dimenticarvela. E’ piatta, poco ispirata, la narrativa manca d’impatto, e in generale serve solo a  vedere quanto è bello il Frostbite, cosa che su console non riesce nemmeno benissimo. Il fulcro è il multiplayer, che come ormai ben saprete vanta tanti bei ritocchi. 
DICE ha fatto un ottimo lavoro in vari aspetti con Battlefield 4. Ha ritoccato sensibilmente i valori delle armi, ampliando lo spettro delle bocche da fuoco utili e modificando le statistiche in base ai dati ottenuti dalla fase beta. Ha eliminato l’eccesso di attacchi in corpo a corpo con l’introduzione del counter-knifing. Ha ritoccato le classi per renderle tutte più o meno significative in battaglia, e ha fatto un lavoro impeccabile con le mappe, tra le migliori della serie e ulteriormente migliorate dalla mutevolezza donata dal Levolution e dalla distruttibilità aumentata. C’è l’imbarazzo della scelta, da zone ricche di edifici tatticamente importanti a locazioni dove l’acqua è predominante e i combattimenti a bordo di barche corazzate diventano la norma. L’unico problema è che su Xbox 360 e PS3 tanto ben di dio viene letteralmente ucciso dalla limitazione dei giocatori. Qui non si parla di dimezzare i 64 utenti della versione pc o next gen, bensì di giocare in 24, un numero assolutamente inadeguato per molte delle mappe disponibili. 
L’anima del multiplayer di Battlefield risiede principalmente nelle sue battaglie su larga scala, nel caos degli scambi tra veicoli e nel team play. Tutto questo viene martoriato dal numero esiguo di partecipanti, che limita non solo la spettacolarità delle sessioni ma rende anche blando il ritmo delle sparatorie e dell’azione. 
Per quanto il lavoro di bilanciamento sia apprezzabile anche sulle attuali piattaforme da salotto, ancora una volta chi non possiede un pc (o non ha in mente di acquistare una delle nuove console) non potrà godere appieno dell’esperienza creata da DICE e, vista la mediocrità della campagna, è una bordata su cui non si può realmente soprassedere. Il fatto che EA e DICE abbiano deciso di allargare lo spettro del gioco online non basta certo a chiudere un occhio in attesa di nuove mappe più adeguate a un gruppo da 24 persone. 
Bello a spezzoni
Si passa poi all’altro problemuccio, secondario per chi nei giochi si cura solo delle meccaniche, ma comunque da sottolineare per gli amanti delle chicche visive. Parliamo, of course, della grafica, che su console non è esattamente da miracolo celeste. 
Il Frostbite è un gran motore, flessibile, potente, spettacolare se modellato attorno a macchine in grado di supportarne le capacità, ma è davvero inadeguato per le attuali console. La cosa si nota più che mai negli ultimi Battlefield, e specialmente nel 4, dove elementi estremamente dettagliati convivono con brutture forzate dalla necessità di mantenere un frame rate umano. 
Per farvi un esempio pratico: anche la versione current gen di Battlefield 4 vanta personaggi primari estremamente dettagliati, un’ottima distruttibilità degli ambienti e alcuni oggetti ricchi di poligoni e curati, peccato che stonino con stanze dove le texture sono di qualità mediocre e alcune caricano pure in ritardo, fasi in movimento rapido a bordo di veicoli ove il pop up domina, un aliasing netto, e ombre “smussate” che non appaiono sgranate da lontano ma la cui pochezza viene facilmente evidenziata una volta analizzate da pochi centimetri di distanza. La fluidità è superiore alla media, anche grazie a uno scaling sensibile degli edifici sulla distanza e a effetti particellari poco elaborati, tuttavia dubitiamo che basterà per chi sposa la filosofia del “anche l’occhio vuole la sua parte”. 
L’acqua, almeno, è superiore alle aspettative grazie a ottimi effetti, i riflessi e l’illuminazione fissa spesso migliorano nettamente il colpo d’occhio, e c’è una fisica, che porta determinati oggetti a reagire allo spostamento del giocatore, dunque non tutto è da criticare. Noi in particolare abbiamo apprezzato la precisione delle hitbox e la loro divisione accurata, che dona una buona risposta ai colpi durante la campagna e premia più che mai la buona mira in multiplayer.
Immutato il quantitativo di bug (rispetto al predecessore, non alla beta, per carità divina), quindi vedrete ancora soldati nuotare nella terra o compagni che si teletrasportano nei veicoli attraversando le lamiere, ma sono cose con cui chi ama i titoli DICE ha imparato a convivere, e perlomeno gli sviluppatori sembrano essere costantemente al lavoro per eliminare tali pochezze. 

– I ribilanciamenti e le ottime mappe rimangono anche in questa versione

– Il Frostbite 3 non è adeguato per le attuali console, e si vede

– Soli 24 giocatori in multiplayer, caratteristica che rovina terribilmente l’esperienza

– Campagna in singolo realmente mediocre

7.0

Se avete una qualunque altra piattaforma su cui giocare Battlefield 4, prendetelo per quella. Non c’è davvero molto altro da dire. Anche nella versione current gen del gioco ci sono dei netti miglioramenti legati al bilanciamento e al Levolution, ma il taglio di giocatori da 64 a 24 persone è un’accettata all’anima del titolo, che ne sminuisce brutalmente il senso e fa calare sostanzialmente il divertimento. Certo, resta un discreto shooter multiplayer, ma è indubbio che le console current gen non sono l’habitat naturale della serie DICE, e in Battlefield 4 le cose non sono cambiate.

Voto Recensione di Battlefield 4 - Recensione


7