Recensione

Battlefield 4

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a cura di FireZdragon

Introdurre un titolo come Battlefield 4 è oramai superfluo. Lo shooter bellico targato Electronic Arts negli anni è infatti riuscito a guadagnare tra i giocatori una discreta fama e, sebbene le vendite non siano ancora riuscite ad eguagliare quelle del colosso Activision, il successo è stato ugualmente raggiunto con oltre dodici milioni di copie vendute del capitolo precedente. Un dualismo che tra i giocatori si fa sempre più forte e che online porta le due fazioni a scontrarsi in maniera feroce su forum e sotto ogni articolo dedicato ai re degli shooter. Una battaglia in realtà che non deve avere per forza un vincitore, visto che le due produzioni hanno preso ormai da anni strade completamente differenti, in un caso puntando tutto su strategia, distruttibilità e collaborazione tra i membri degli squadroni e nell’altro su di un gameplay frenetico e una forte predisposizione per le giocate in solitaria, dove le killstreak possono da sole riuscire a cambiare l’andamento di un intero match. In questa nostra recensione dunque non ci perderemo in ulteriori scomodi confronti, concentrandoci invece su quanto di buono hanno fatto i ragazzi di Dice quest’anno, a partire da una campagna singleplayer che dalle premesse doveva spaccare il mondo.

Quella “ci na”sconde qualcosaGiocando la campagna di Battlefield 4 ci siamo chiesti più volte quanto questa conti ancora per i giocatori e quanto, invece, dedicarsi esclusivamente al multiplayer andando ad incrementare in maniera spropositata contenuti, mappe e modalità sia preferibile al contentino del singleplayer per come è stato proposto.Ce lo siamo chiesti perché, senza girare intorno al problema con falsi perbenismi, la campagna di quest’anno, così come fu per il precedente capitolo, non ha saputo conquistarci o rapirci, lasciandoci piuttosto insoddisfatti. I problemi riscontrati sono tantissimi, dalla solita trama piatta e priva di mordente, passando dalle numerose mancanze tecniche relative all’intelligenza artificiale o ancora al respawn improvviso dei soldati, magari alle spalle del giocatore, problemi che francamente all’alba della next gen speravamo di non dover più rivedere. Quest’anno il giocatore si troverà nei panni del sergente Recker, pronto a guidare la squadra Tombstone attraverso sette missioni che lo porteranno dalla classica azione di infiltrazione e recupero di documenti fino alla risoluzione del conflitto su scala internazionale: insomma, ancora una volta il futuro del mondo è nelle nostre mani, una sola mossa sbagliata e tutto potrebbe finire nel peggiore dei modi, magari con ennesimi cliché. La Cina si sta preparando a una rivoluzione di massa sotto la guida di Chang dopo la morte del leader Jin Jiè e gli americani vengono ovviamente tacciati come colpevoli, scatenando una guerra devastante.Le circa sei ore necessarie per portare a termine la campagna per giocatore singolo tuttavia non ci sono sembrate sufficienti e mancano di spiegare al giocatore tanti, troppi dettagli, introducendo spesso personaggi dal background piatto per farli scomparire nel giro di una mezz’ora, e lasciandoci in testa davvero un sacco di domande senza risposta. L’impressione che abbiamo avuto una volta giunti ai titoli di coda è quella di aver vissuto tutta una serie di livelli messi insieme in maniera grossolana, più per la volontà di voler mostrare i muscoli del nuovo motore grafico che per altro.La storia ci vedrà inizialmente in Azerbaijan, alla ricerca di importanti documenti e Battlefield 4 non si tirerà indietro dal facile citazionismo, mettendo sul piatto in maniera un po’ presuntuosa l’uccisione di due pastori tedeschi con un chiaro riferimento al diretto rivale Ghosts. La sfida tra i due colossi per “vie alternative” messa in atto da Electronic Arts non ci è mai sembrata una scelta di classe, soprattutto quando le vendite poi decretano come vincitore il concorrente, facendo registrare un clamoroso autogol. Se i risultati sono poi come quelli di quest’anno, tempo e risorse andrebbero spesi per cercare di migliorare il proprio prodotto e non per mettere in campo frecciatine di bassa lega.Chiusa questa piccola parentesi, i primi passi della campagna serviranno come semplice tutorial. Attraverso stretti corridoi dalla direzione obbligata il copione si ripete: scatto, salto, corsa e coperture vengono spiegate velocemente proprio per gettare il giocatore da subito nell’azione. In una manciata di minuti intorno a noi i proiettili iniziano a fischiare e gli altri membri della squadra mettono in mostra la loro personalità. Irish è quello più deciso, colui che si è offerto per lanciarsi in avanscoperta mentre noi lo copriamo dalle finestre di un palazzo; il sergente maggiore Dunn in maniera risoluta cerca di guidare al meglio il team, mentre Pac, silenzioso e dedito al dovere, rimane sempre in disparte eseguendo gli ordini assegnatigli.Nonostante la nostra posizione non sia di comando in questa circostanza , il sistema di gioco mette in campo la possibilità di ordinare ai nostri commilitoni quali bersagli attaccare tramite la nuova funzione di ingaggio. Esattamente come accade nella modalità multiplayer infatti, ora il giocatore potrà “taggare” i nemici e i compagni faranno di tutto per fare fuoco seguendo le nostre indicazioni. L’intelligenza artificiale della squadra purtroppo si limita a questo e senza ordini precisi l’IA rimane imbambolata, quasi inerme, e sperduta nelle zone di guerra. Se da una parte quindi ciò ci mette al centro dell’azione, permettendoci di fiancheggiare agilmente i nemici mentre questi sono sotto il fuoco di soppressione della nostra squadra, dall’altra non ci fa sentire per nulla parte di un team coeso.I compagni diventano semplici pedine da spostare durante le battaglie, pedine sacrificabili come meri bersagli vista la loro impossibilità di morire e la loro facoltà di teletrasportarsi istantaneamente ai checkpoint successivi o all’interno dei mezzi una volta che vi saliremo noi: feature che taglia le gambe completamente alla sensazione di trovarsi in un vero campo di battaglia.I nemici purtroppo non sono certo da meno e in quanto a intelligenza artificiale vagano nell’imbarazzo generale. Ad eccezione della loro buona mira e del continuo lancio di granate per stanarci dalla copertura, le azioni di routine si limitano a raggiungere coperture settate dagli script, mettendo in mostra un difetto gravissimo nel caso in cui il giocatore non si adatti al ritmo di gioco imposto da Dice. Battlefield 4, invece di plasmarsi intorno al ritmo di chi lo sta giocando, cerca di imporre il suo, con il risultato che giocatori abili e veloci si troveranno spessissimo oltre le linee nemiche che, prima di accorgersi di lui, correranno oltre per andare a nascondersi dietro i ripari originariamente previsti.I problemi più evidenti non finiscono certo qui, visto che le forze cinesi non brillano certamente né per vista né per udito. Le uccisioni con il coltello sono semplicissime da effettuare e spesso le ronde non si accorgono di amici che muoiono davanti ai loro occhi colpiti alla testa o massacrati con una pugnalata in pieno petto. Questo facilita di gran lunga l’acquisizione di punti extra per le uccisioni, punti indispensabili per ottenere le medaglie d’oro durante le missioni, che non solo vi saranno utili per sbloccare dog tag speciali da mostrare poi sul vostro profilo, ma vi daranno accesso anche a tutta una serie di armamentari altrimenti bloccati durante la campagna. Per poter utilizzare tutto l’arsenale presente in Battlefield 4 non dovrete solo ottenere ottimi score, ma anche raccattare dai cadaveri gli equipaggiamenti extra, i quali una volta sbloccati potranno poi essere selezionati dalle casse di rifornimenti sparse per i vari livelli di gioco.Se quindi IA e ritmo non possono considerarsi soddisfacenti, la spettacolarità delle azioni di guerriglia non viene fortunatamente messa in discussione. Palazzi che crollano, condutture che esplodono e ambientazioni decisamente varie riescono ad offrire ottimi scorci visivi e quantomeno riescono ad evitare la monotonia solita dei giochi di guerra ambientati in un’unica location.Per quanto riguarda la trama in sé invece tutto sembra essere già stato visto o letto da qualche altra parte e i giocatori un po’ navigati nel giro di qualche minuto avranno già un quadro chiaro degli avvenimenti, nonostante i colpi di scena e i twist della narrativa siano telefonati e prevedibili. La campagna singleplayer di Battlefield 4 ci è sembrata insomma più un riscaldamento per il vero pezzo forte della produzione DICE più che una modalità in grado di reggersi sulle proprie gambe.

Non vorrei mai essere un superiore di ReckDopo la delusione del singleplayer ci voleva un multi di quelli tosti per risollevare le sorti del titolo, uno di quei multiplayer capaci di tenerti impegnato a lungo, per mesi, e in grado di divertire ad ogni singola partita, i primi giorni così come quelli antecedenti l’uscita del prossimo capitolo. Battlefield 4 per noi riesce appieno ad assolvere questo compito, fortunatamente, mettendo sul piatto una qualità nel level design delle mappe eccellente, anche se con qualche leggera flessione, e un feeling con le armi da fuoco ottimo. Partiamo dalla novità più semplice e che all’apparenza sembrerebbe influire meno sulla modalità multigiocatore: l’aumento da quattro a cinque del numero dei membri di ogni squadra. Gli sviluppatori ci hanno più volte detto che questa modifica è stata fatta in ottica e-sport anche se secondo noi Battlefield continua a rimanere poco adatto a questo genere di competizioni. Corsa e conquista infatti rimangono le due modalità più diffuse e apprezzate dalla community ed è proprio questo che differenzia Battlefield dagli altri shooter presenti su PC. Apprezziamo comunque lo sforzo fatto da DICE in questo senso e Defuse sembra essere stata sviluppata proprio con l’e-sport in testa, raccogliendo a piene mani da quanto seminato dal padre di tutti gli shooter bellici competitivi, quel Counterstrike che ancora oggi fa registrare migliaia di giocatori sui server.Defuse è una nuovissima modalità inserita quest’anno e vede due team contrapposti, composti da cinque giocatori, sfidarsi per piazzare una bomba e farla detonare in uno dei due obiettivi previsti. Ovviamente la strategia e il teamwork la fanno da padrone visto che non sarà possibile respawnare durante il match e l’eliminazione completa di uno dei due team può sancire ugualmente la vittoria. Le mappe presenti sono ovviamente estremamente piccole e prive di mezzi, lasciando la skill nello shooting l’unica arma per uscire vittoriosi dalla sfida. Siamo davvero curiosi di vedere come si evolverà la situazione degli sport elettronici per Battlefield con questa aggiunta, da sempre relegato ai semplici team death match.Dominio è la seconda modalità sviluppata con questo intento, molto simile nelle meccaniche a Conquista, ma su scala ridotta, ed è già entrata nel circuito ESL attirando tutte le nostre attenzioni. Insomma, se negli anni passati ci si poteva lamentare della competitività, su Battlefield quest’anno DICE ha fatto un gran lavoro in questo senso, meritando tutto il nostro plauso.Quel Battlefield che però i giocatori hanno imparato ad amare è ancora presente e non vuole assolutamente tradire le sue origini. Come detto inizialmente, le due modalità regine della produzione sono ancora presenti e tornano più in forma che mai grazie a mappe inedite davvero enormi, una distruttibilità ancora più accentuata rispetto allo scorso capitolo e al Levolution, funzionalità che modifica in tempo reale la struttura delle mappe e la loro giocabilità.Questa feature non è incisiva allo stesso modo su tutti i campi di battaglia, e sebbene Siege of Shanghai con il suo palazzo che si sbriciola sotto gli occhi degli assalitori o Paracel Storm con una nave incagliata sulla spiaggia siano in grado di regalare scene spettacolari dal punto di vista del puro gameplay, è Flood Zone a vincere su tutta la linea. Questa mappa può essere completamente allagata modificandone pesantemente il level design, costringendo i giocatori a salire ai piani alti dei palazzi e ad utilizzare mezzi anfibi e navi per spostarsi più rapidamente, cambiando così in maniera completa il modo di approcciare la location: in poche parole, la mappa che a nostro modo di vedere rappresenta meglio Battlefield 4 e che da sola riesce a mostrare tutto il potenziale della nuova feature.

Nuove meccanichePoche le nuove meccaniche inserite in questo Battlefield 4 dal punto di vista del gameplay vero e proprio. Oltre alla possibilità di indirizzare i compagni verso gli obiettivi visto nel singleplayer, e un binocolo tattico capace di rivelare nemici nascosti anche dietro pareti e muri, cosa insopportabile nella campagna e che ammazza ulteriormente la tensione, si registra l’introduzione del lean vicino ai muri, feature che permette ora di avvicinarsi a un lato delle coperture e sporgersi quanto basta per osservare e fare fuoco rivelando solo una minima parte del nostro corpo. Da non utilizzare però come fa l’intelligenza artificiale esclusivamente per guardarsi attorno, dato che la vostra testa resterà esposta agli headshot più clamorosi.Seconda introduzione importante è la possibilità di rispondere istantaneamente a una coltellata ricevuta da una direzione frontale eseguendo rapidamente un quick time event. In caso di successo, difficile da portare a compimento vista la brevissima finestra temporale richiesta, sarete voi a pugnalare l’assalitore ottenendo la kill, situazione invece non prevista nel caso veniste invece assaliti alle spalle.

Armamentario infinitoSia la campagna singleplayer che le diverse modalità multiplayer offrono una quantità enorme di equipaggiamenti. Stiamo parlando di sette categorie di armamentari principali (una per classe più tre condivise), armi secondarie, gadget, granate e coltelli per un totale di più di un centinaio di bocche da fuoco differenti, ovviamente tutte completamente personalizzabili dal giocatore, non solo dal punto di vista estetico con skin e mimetiche ma anche con silenziatori, calci e caricatori per modificarne in maniera sostanziale le statistiche. I mezzi ovviamente non sono da meno e guadagnando punti sui veicoli saremo in grado di aggiungere fumogeni, ottiche per lo zoom e armi secondarie, in puro stile Battlefield.Tornano anche in questo capitolo ovviamente i Jet, anche se alcune mappe nelle quali sono stati inseriti a nostro modo di vedere sono fin troppo piccole, come ad esempio in Lancang Dam, costringendo a continue virate per non uscire dall’area di battaglia. Fortunatamente gli elicotteri, sia quelli da trasporto che quelli da battaglia, sono stati notevolmente semplificati e ora pilotarli con il mouse è diventato fattibile dopo un breve periodo di pratica, pratica che può essere facilmente accumulata nel firing range disponibile nella modalità multiplayer del titolo, dove provare tutte le armi disponibili e appunto imparare a guidare carri e velivoli.Ancora troppo potenti, come già segnalato durante la beta, i mezzi navali blindati, in grado facilmente di radere al suolo intere squadriglie con pochi colpi e davvero resistenti a al fuoco nemico.Per quanto riguarda le classi invece Battlefield 4 lascia al supporto la capacità di ricaricare le munizioni dei compagni nei pressi tramite apposti kit e assegna defibrillatore e cura all’assalto, relegando così il geniere al controllo dei mezzi e lo scout agli scontri sulla distanza con i fucili da cecchino, davvero pericolosissimi vista la quantità enorme di spot per il camping presenti nelle mappe.Tetti e strutture rialzate sembrano essere state appositamente studiate per permettere agli amanti dell’attesa di trovare le loro postazioni preferite, esposte però violentemente al Commander Mode.Raggiunto il livello di esperienza 10, un giocatore per team potrà infatti entrare in partita come comandante supremo, avendo a disposizione una visuale strategica dell’intera mappa e la capacità di indirizzare compagni e attacchi missilistici su tutta la zona dello scontro. Completando le task assegnate dal commander sarà possibile caricare un’apposita barra di squadra che andrà a fornire ai giocatori potenziamenti e mezzi extra, dando la possibilità al comandante di influire in maniera attiva sullo scontro radendo al suolo edifici occupati dal nemico o ancora potenziando temporaneamente i bonus passivi delle diverse classi riuniti sotto il nome di Field Upgrades, che aggiungono ad esempio la possibilità di portare più munizioni per gli esplosivi, una maggior resistenza ai colpi o maggior velocità di corsa e possono essere selezionati prima di ogni match.Tutti questi elementi, uniti al battlelog, rendono il multiplayer di Battlefield 4 una vera e propria esperienza unica nel genere, incredibilmente profonda e capace di impegnare a lungo, grazie a una quantità di unlock sbalorditiva e possibilità di personalizzazione e setup praticamente infiniti.Dice è riuscita inoltre a colmare la mancanza di modalità veloci e immediate grazie all’inserimento di Defuse, arrivando ad offrire così un pacchetto davvero completo.

Dalla cina con furoreIl Frostbite 3 mostra i muscoli su PC, e con tutti i settaggi ad ultra Battlefield 4 risplende in tutta la sua magnificenza. Purtroppo il motore non è ancora perfetto e saltuarie compenetrazioni poligonali, soprattutto dei cadaveri e delle armi, inficiano lievemente quella che è a tutti gli effetti un’esperienza di primo livello. Sullo stesso livello si attesta il sonoro, eccezionale sotto tutti i punti di vista, con campionature che modificano il suono dei colpi a seconda dell’ampiezza delle stanze all’interno delle quali spariamo o dal materiale delle pareti. Sparate in un container e il suono secco quasi vi infastidirà, mentre all’aperto l’eco delle esplosioni potrà essere udito anche in lontananza.Per quanto riguarda la fisica, i fucili da cecchino rispondono in maniera realistica alla forza di gravità ma le submachine guns, ancora una volta, ci sono sembrate sin troppo precise, soprattutto quando utilizzate a colpo singolo, risultando addirittura in alcuni casi più utili dei fucili di precisione. Qualche dubbio rimane ancora sulle hitbox, non sempre precise con alcuni colpi che anche se messi a segno non vengono conteggiati, e una fisica dei mezzi ancora decisamente tropo leggera, con scontri e voli sulle onde oceaniche da parte delle imbarcazioni talvolta davvero poco realistici.Punto di merito invece per gli effetti ambientali. Sia per quanto riguarda la campagna si per il multigiocatore, tempeste di neve e pioggia svolgono un ruolo fondamentale in questo nuovo capitolo di Battlefield, con l’acqua divenuta un vero e proprio elemento cardine del gioco. Non a caso questo Battlefield inizia proprio con una sezione subacquea e continua con continui rovesci temporaleschi, tempeste e addirittura tormente di neve davanti alle quali non possiamo far altro che toglierci il cappello. Non abbiamo invece apprezzato gli effetti di luce, troppo ricercati e spinti verso l’eccesso, spesso fastidiosi sia nei combattimenti sia durante i rari momenti di pace al tramonto. Laser e torce sono sempre puntati in faccia al giocatore, feature che anche nel multiplayer del precedente capitolo non ci ha mai conquistato del tutto.

– Levolution in alcune mappe riuscitissimo…

– Sonoro eccezionale

– Il multiplayer è ancora al top

– Nuove modalità multiplayer pensate per l’ESport

– … In altre decisamente meno

– IA imbarazzante

– Campagna insoddisfacente

– Qualche problema di troppo con le hitbox

8.5

Battlefield 4 saprà sicuramente soddisfare tutti i giocatori alla ricerca di un multiplayer duraturo, strategico e sostanzioso. Il Levolution è un’introduzione eccellente ma ci spiace vederlo applicato in maniera solo “leggera” a molte delle mappe presenti, le potenzialità per sbalordire c’erano tutte e Flood Zone ne è la prova. Apprezziamo tantissimo la volontà di DICE di portare in Battlefield alcune modalità multiplayer pensate principalmente per l’E-Sport e ci chiediamo se la direzione intrapresa dagli sviluppatori non indichi una volta per tutte la volontà di distaccarsi del tutto da un singleplayer che, anno dopo anno, convince sempre meno continuando a riproporre i problemi storici della serie.

Voto Recensione di Battlefield 4 - Recensione


8.5