Anteprima

Battlefield 4

Avatar

a cura di CF

Mai come in questo 2013 avevamo visto un trimestre così affollato di titoli e novità interessanti nel mondo videoludico. La battaglia della next-gen è ormai alle porte, e moltissimi sono gli sviluppatori che stanno cercando di rifinire al meglio il loro prodotto per riuscire a sfruttare già da subito i nuovi hardware e spremere al massimo le piattaforme attualmente presenti nel mercato. Una di queste software house è sicuramente DICE, che, dopo il mezzo scivolone di Danger Close dello scorso anno con Medal of Honor: Warfighter, lancia la sfida al suo acerrimo nemico, Call of Duty, con un prodotto che ha sicuramente fatto discutere parecchio in quest’ultimo periodo. Stiamo ovviamente parlando di Battlefield 4, il nuovo capitolo della famosa serie nata più di dieci anni fa che quest’anno vuole dominare il mercato degli sparatutto grazie a una lunga lista di novità sia a livello di gameplay che a livello tecnico, e alla nuova versione del Frostbite Engine. Il titolo è da oggi disponibile in una build di prova, ma negli ultimi giorni abbiamo preso parte alla closed beta PC per testare tutte le novità che ci aspettano.
I conquistadores
Come annunciato dagli stessi sviluppatori già qualche settimana fa, questa versione di prova di Battlefield 4 offre solamente la mappa Assedio di Shanghai nelle due varianti di gioco Domination e Conquest. La differenza tra queste due modalità non è abissale, salvo il fatto che la prima, già comparsa ai tempi di Battlefield 3: Close Quarters, altro non è che una versione ridotta della seconda con un numero di ticket e di basi inferiori e una maggiore frenesia nell’azione, data anche dall’azzeramento del tempo di respawn dopo la morte e da una velocità di conquista molto più rapida. Se in Conquista si poteva infatti avere qualche secondo di respiro dopo essere stati uccisi da un nemico per riorganizzare al meglio la propria strategia, in Domination sarete subito pronti all’azione, e dovrete letteralmente lanciarvi sulle basi scoperte per evitare il dominio della fazione nemica.
In questo senso ci viene in aiuto la nuova interfaccia pre-respawn, che a nostro avviso presenta numerose migliorie rispetto a quella del capitolo precedente. Finalmente DICE ne ha realizzata una degna di tale nome, che presenta come sfondo la mappa di gioco ben dettagliata con tutti gli utenti e i veicoli attualmente in battaglia, e nella parte inferiore un riquadro video con il quale è possibile vedere cosa sta accadendo in una base specifica o vicino al proprio compagno, per determinare la migliore posizione di respawn. Nella parte superiore della schermata non manca ovviamente la possibilità di scegliere la propria classe tra le quattro disponibili e di modificarne l’equipaggiamento, mentre dall’angolo superiore destro è possibile richiamare un Battlelog in forma ridotta e consultare, ad esempio, la propria lista amici.
Una volta spawnati da qualche parte nella mappa e sorpresi dall’ottimo comparto tecnico, del quale discuteremo a fine articolo, è possibile saggiare le prime modifiche apportate da DICE al gameplay della serie. Rispetto ai precedenti capitoli, la prima cosa che balza all’occhio sono sicuramente le migliorie apportate al cover system come lo zoom peek (già comparso in altri sparatutto) che consente di sporgersi ai lati di una colonna o di un pilastro semplicemente tramite la pressione di un tasto e si rivela un’ottima aggiunta soprattutto nei combattimenti più ravvicinati o durante le sparatorie più intense, dove il semplice accovacciamento potrebbe non rivelarsi propriamente adatto. Per quanto riguarda le meccaniche di combattimento compare inoltre il counter knifing, che, come facilmente deducibile dal nome, permette agli utenti con dei buoni riflessi di contrattaccare durante l’accoltellata nemica, e i vari Field Upgrade (già comparsi in Battlefield 2142), che vanno a sostituirsi ai potenziamenti di squadra presenti in precedenza e puntano molto sul gioco di squadra: una volta selezionato il perk dalla schermata di personalizzazione, giocando insieme agli altri membri del proprio team e svolgendo determinate operazioni si potranno sbloccare degli effetti collaterali, che andranno per esempio a velocizzare lo sprint, l’efficacia dell’armatura o il quantitativo di munizioni a disposizione. Ovviamente tutti questi benefici non saranno eterni, e nel caso in cui morissero tutti i 5 membri della nostra squadra sarà necessario ricominciare da uno step precedente. Sempre nell’ottica di spingere gli utenti a rimanere uniti e a collaborare durante la partita, DICE ha apportato delle modifiche anche al sistema di attribuzione punti e kill: in precedenza uccidendo un nemico insieme a un proprio compagno di squadra c’era il rischio che uno dei due rubasse l’uccisione all’altro, ma in questo capitolo, molto probabilmente solo in determinate circostanze onde evitare che gli utenti ne possano abusare, l’uccisione verrà attribuita a entrambi i giocatori.
 
Battlelog 2.0
Analogamente al precedente episodio della serie, anche il client di Battlefield 4 su PC si basa sul Battlelog, l’hub di gioco accessibile tramite un qualsiasi browser che funge da menu di gioco e anche da social network. Rispetto alla versione sviluppata per Battlefield 3 si nota fin da subito una maggiore chiarezza nelle varie opzioni, che rende molto più user friendly l’intera navigazione e consente di fare qualsiasi cosa. Per chi non lo sapesse, infatti, tramite questa piattaforma è possibile sfogliare la lista dei server disponibili per la modalità multigiocatore, accedere alle statistiche dei match precedenti, contattare altri utenti come se fossimo in un qualsiasi social network o, ancora, personalizzare il proprio equipaggiamento così da non dover perdere del tempo prezioso nel bel mezzo delle partite. Ovviamente il doversi affidare a una piattaforma esterna al client per prendere parte a una partita in corso è una scelta che, già due anni fa, aveva fatto uscire dai gangheri più di un giocatore, sia per la necessità di dover chiudere e riaprire il gioco alla fine di ogni battaglia, che comportava tempi di caricamento non proprio corti, sia per le diverse problematiche tecniche che potevano comparire saltuariamente e causare non poche rogne, ma quest’anno DICE pare intenzionata a realizzare un sistema funzionale ed efficiente, che riesca a convincere anche i più conservatori e amanti dei menu ingame. 
A fianco di un sistema web based, inoltre, la compagnia ha pubblicato un’ottima applicazione dedicata al Battlelog per smartphone e tablet che permette di fare quasi tutte le cose disponibili sulla versione per browser normali, join del server (anche se durante questa beta non sembra ancora funzionare alla perfezione) e customizzazione del personaggio e dei veicoli inclusi. Va ricordato poi che i dispositivi mobile giocheranno un ruolo fondamentale anche nelle partite: da un lato gli utenti potranno utilizzarli per visualizzare la mappa di gioco o le statistiche ingame, mentre i due Commander potranno, nella modalità omonima, impartire ordini e organizzare le tattiche della propria squadra semplicemente con un tocco. 
LevoLevoLevolution
Da anni il comparto tecnico si rivela essere il fiore all’occhiello dell’intera serie. Grazie al Frostbite Engine i ragazzi di DICE sono riusciti a realizzare dei titoli maestosi, realizzati con cura certosina in termini di dettagli e interazione con l’ambiente. Con Battlefield 3 molte erano state le critiche mosse per quanto riguarda la distruttibilità ridotta, sacrificata forse in favore dell’impatto visivo e nettamente inferiore a quella, per esempio, sperimentata con Battlefield: Bad Company 2. Con quest’ultimo titolo il team di sviluppo mira a migliorare questo aspetto, e già dalle prime ore di gioco abbiamo potuto constatarlo: esplosione e crollo del grattacielo a parte, già vista e rivista in tutti i trailer pubblicati da EA nei giorni scorsi, la distruzione ambientale è aumentata di molto, e abbiamo notato anche la possibilità di interagire con numerosi elementi presenti sulla mappa come gli sportelli di un container o la tastiera dell’ascensore.
Nonostante la versione da noi provata fosse ancora una beta, siamo già ben soddisfatti di quanto visto a livello di modellazione poligonale e caratterizzazione delle texture. Certo, in certi frangenti si nota forse la mancanza di qualche asset, ma come affermato dallo stesso sviluppatore la versione finale offrirà una resa grafica migliore e, si spera, un engine ottimizzato come si deve. Muoviamo appunto questa critica poiché, avendo provato il titolo con una configurazione video media ci siamo resi conto della forse eccessiva pesantezza anche ai setting medio-bassi e di alcuni cali di frame rate apparentemente ingiustificati. Per giocare in maniera ottimale a Battlefield 4 su PC sarà necessario un buon processore quad core, così come una scheda video NVIDIA/AMD con gli ultimi driver installati, e la nostra speranza è che DICE abbia risolto i numerosi problemi emersi con il precedente capitolo, che consistevano principalmente in crash e schermate blu randomiche. Segnaliamo infine che gli utenti AMD che posseggono una scheda video di ultima generazione avranno la possibilità – a partire da dicembre grazie a un aggiornamento gratuito – di testare il titolo con Mantle, le nuove API proprietarie della multinazionale americana che, essendo state realizzate in modo da interfacciarsi al meglio con il linguaggio nativo delle nuove architetture, riusciranno sicuramente a garantire delle prestazioni migliorate grazie a una riduzione della frequenza di draw call al secondo permessa a sua volta da una riduzione dell’overhead sulla CPU. 

– Levolution

– Comparto tecnico

– Le API Mantle di AMD sembrano interessanti

– Novità gradite a livello di gameplay

La nostra ultima prova prima della recensione di Battlefield 4 è riuscita a convincerci in pieno. Electronic Arts e DICE quest’anno hanno cercato di fare del loro meglio per creare un titolo in grado di soddisfare le aspettative degli utenti e di offrire un’esperienza di gioco all’insegna del realismo e della distruzione assoluta. La versione PC ci è sembrata tutto sommato ben fatta nonostante un’ottimizzazione non proprio al top, ma siamo sicuri che il prossimo 29 ottobre troveremo sugli scaffali dei negozi italiani un titolo rifinito e pronto a intrattenerci per ore e ore.

Se volete gustarvi un bel Play LIVE dedicato alla Beta, cliccate qui