Recensione

Backyard Wrestling 2

Avatar

a cura di Fabfab

Il wrestling sta vivendo un momento di grande spolvero nel mondo dei videogiochi, tutto merito dell’accoppiata THQ e Yuke’s, in grado di dare vita su ogni console ai migliori giochi dedicati a questa disciplina! Logico che anche altre case tentino di entrare nel business, ma visto che i diritti della lega più famosa, la WWE di Smackdown! e RAW, sono già opzionati, l’unica soluzione pare quella di provare strade alternative: così Activision ha deciso di schierare in campo le vecchie leggende del wrestling, la EA ha puntato sui rapper, Konami sulle grazie di procaci e discinte lottatrici mentre Eidos ci propone la versione più casareccia del wrestling…

Wrestling nel cortile di casaThere Goes The Neighborhood è il secondo episodio di una serie che esordì circa un anno fa col mediocre Don’t Try This At Home: in questi casi la speranza è che il tempo porti consiglio, ma purtroppo sono più le volte in cui veniamo delusi…La particolarità di questo titolo è quella di basarsi su una versione più violenta e casareccia del wrestling, che vede combattimenti sanguinosi effettuati con ampio utilizzo di oggetti e che spesso si svolgono al di fuori del canonico ring: cortili, studi, piscine, cantieri, magazzini, ristoranti e percorsi di mini-golf sono solo alcuni dei folli scenari dei vostri combattimenti. La differenza con un normale ring è che la maggior parte degli elementi presenti nell’area si distruggono a seguito dei nostri colpi e possono essere tranquillamente utilizzati per far male agli avversari; nonostante questo, però, la bellezza di combattere “all’aperto” viene fortemente limitata da arene troppo piccole e chiuse per potersi effettivamente sbizzarrire come si vorrebbe.I combattenti schierati offrono un mix tra personaggi inventati (molti dei quali con look orripilanti, sembrano davvero assemblati a caso con l’editor), atleti realmente esistenti di leghe minori (BYW, CZW, JCW…chi le ha mai sentite?) e…pornostar come Tera Patrick e Sunrise Adam; è presente anche un limitato editor che permette di dare vita ai nostri combattenti personalizzati da utilizzare nella modalità Carriera. Ogni velleità di realismo è comunque abbandonata, quindi che impersoniate un omone di 200kg o una popputa pornostar non cambia nulla a livello di controlli né di azioni esperibili (non esistono statistiche che li differenzino né un sistema che tenga conto del peso dei lottatori, come nei titoli THQ).Il titolo Paradox offre una discreta varietà di colpi e prese, anche se siamo molto lontani dall’abbondanza di “Smackdown! vs. RAW”: ci sono due tasti per i colpi (calci e pugni) ed uno per le prese, è possibile parare gli attacchi o ribaltarli, correre e saltare, colpire l’avversario mentre è di fronte a noi o quando è disteso a terra e non mancano, naturalmente, le supermosse finali; gli incontri si vincono per schienamento o svenimento dell’avversario. Nonostante tutto, però, gli scontri appaiono troppo veloci e superficiali, gli atleti si rialzano troppo in fretta anche dopo i colpi più duri e non c’è tempo per fare nulla che non sia picchiare (niente taunt, purtroppo!), picchiare, picchiare: anche la varietà del gameplay lascia a desiderare, dato che con combattenti tutti uguali si finisce sempre per combattere allo stesso modo, indipendentemente dall’avversario. La cosa veramente assurda è che esiste un solo tipo di match, l’1 vs. 1, con buona pace delle decine di varianti diverse che sarebbe stato possibile includere e che rappresentano la bellezza del wrestling!

Chi rompe paga!Graficamente parlando, il gioco adotta un tratto caricaturale e molto colorato che stempera la violenza dei combattimenti: il sangue abbonda, ma spesso risulta fuori contesto (avete mai visto una persona sanguinare perché gli state facendo una chiave articolare al braccio?). La definizione in generale è parecchio bassa e pur se i controlli appaiono reattivi, occorre rilevare un consistente problema nel sistema di rilevamento delle collisioni, visto che capita di essere colpiti anche quando si è fuori portata e viceversa: fortunatamente non si raggiungono i livelli ridicoli di “Showdown: Legends of Wrestling”. Assolutamente insignificante l’audio, con musiche anonime ed effetti sonori che sollevano più di un dubbio.La modalità Carriera inclusa nel gioco è piuttosto ben studiata e, soprattutto, longeva: si parte facendo danni nel nostro piccolo quartiere per poi, vincendo gli incontri e superando le sfide proposte, spostarsi nei quartieri vicini, con l’obiettivo di conquistare e riunificare tutte le cinture esistenti. Con i soldi guadagnati, inoltre, è possibile sbloccare (pochi) nuovi accessori e vestiti con cui personalizzare il nostro wrestler. Naturalmente tutto questo avrebbe senso se non fosse per il piccolo particolare che, come già detto, gli incontri sono tutti uguali!L’unica alternativa alla modalità Carriera è rappresentata dall’Exibithion, che si risolve in un match contro la cpu o contro un avversario umano…Da segnalare, infine, l’inclusione di alcuni brevi filmati dedicati ad alcuni dei lottatori reali inclusi nel gioco, purtroppo mancano quelli delle pornostar!

– Gioco di wrestling con pornostar

– Troppo superficiale

– Troppo limitato

– Tecnicamente scarso

5.0

Backyard Wrestling 2 è un gioco probabilmente concepito per presentare un approccio più arcade e leggero al genere, non privo di una certa spettacolarità e truculenza. Tuttavia appare davvero troppo limitato e troppo inferiore rispetto ai capisaldi del genere (HCTP, Smackdown! vs. RAW) per meritare anche solo di essere preso in considerazione da un appassionato: tecnicamente mediocre, profondità di gioco nulla, varietà degli incontri inesistente e costa pure 60€! Halifax cavalca l’onda del wrestling in Italia, ma assieme ai capolavori THQ arrivano anche le croste: attenti a non farvi travolgere!

Voto Recensione di Backyard Wrestling 2 - Recensione


5