Il Verdetto di SpazioGames
Alcuni (ultimamente tanti) giochi nascono dopo anni ed anni di costosi progetti, titoli finanziati quasi fossero blockbuster hollywoodiani, con dietro le spalle team di sviluppo in cui militano decine e decine di programmatori, designer, tester, musicisti. Prodotti che non possono dunque fallire nel loro intento, i cui incassi devono per forza di cose prevedere la vendita di milioni di copie per poterne non solo decretare il successo, ma anche e soprattutto riuscire a coprire i finanziamenti stanziati dal publisher di turno. Esiste però un altro lato della medaglia di questo dorato mondo, una faccia che solo ultimamente sta mostrando al pubblico le sue qualità, gli attributi derivanti da quella legge di compensazione in grado di mettere in mostra più il lato di design e di originalità di un prodotto, piuttosto che il suo mero aspetto tecnico. Il progetto Winterbottom nacque anni ed anni fa dalla mente di due ragazzi, Matt Karba e Paul Bellezza, sui banchi dell’Interactive Media della USC, uno dei prestigiosi programmi post laurea americani in grado di fornire una preparazione agli aspiranti programmatori e designer. La bontà del loro lavoro (che ricevette fra le altre cose i complimenti di Jonathan Blow, il creatore di Braid) fece balenare l’idea di portare Winterbottom all’Independent Games Festival, l’annuale manifestazione in cui vengono presentati i così detti Indie Games. Il successo raccolto al festival convinse i due ragazzi, riunitisi sotto il nome di The Odd Gentlemen, di fare il salto di qualità e presentarsi fra i professionisti, partecipando nientemeno che all’E3. La visibilità data dalla fiera di Los Angeles permise al team di trovare un distributore per il loro prodotto: 2K Games . Ed eccoci finalmente giunti ai nostri giorni ed alla tanto attesa uscita di The Misadventures of P.B.Winterbottom disponibile come Xbox Live Arcade al prezzo di 800 Microsoft Points.
Un cilindro per cappello, due diamanti per gemelliFare distinto, ben vestito, aplomb da vero e proprio gentleman inglese: il signor Winterbottom sembra essere uscito da una di quelle classiche stampe liberty che si possono trovare in un mercatino di bric-à-brac o in qualche negozio di modernariato. Ma, come dice il proverbio, l’abito non fa il monaco: Winterbottom infatti è uno dei più grandi lestofanti che la favoleggiante città di Tortalandia abbia mai visto. Il nostro simpatico protagonista è infatti ossessionato dalle dolcissime torte, ne è visceralmente attratto al punto da perdere totalmente il lume della ragione pur di assaporarne una fetta. L’ingordigia di questo nasuto personaggio lo porterà ben presto ad incappare in guai molto seri: un giorno infatti, durante il quotidiano procacciamento di leccornie, Winterbottom ed il suo infallibile fiuto verranno attratti da una squisita quanto sfuggente torta. L’inseguimento del manicaretto si tramuterà ben presto in una spirale di paradossi spaziotemporali del tutto incredibili: Winterbottom infatti si ritroverà ben presto a doversi districare fra assurde trappole e a gestire dei poteri degni di un supereroe…Tutto questo per una torta…
Ciak, si gira e si rigira!The Misadventures of P.B.Winterbottom si presenta dunque con un preambolo decisamente simpatico ed ironico, narrato fra le altre cose tramite un originale e ben riuscito sistema: ogni livello del titolo infatti sarà introdotto da una schermata statica in cui potremo leggere la storia delle disavventure del nostro eroe, storia narrata tramite delle terzine in rima che accentuano quel gusto favolistico che permea il titolo di The Odd Gentlemen. Sotto l’aspetto del gameplay il Live Arcade si presenta con la formula collaudata e ben riuscita del mix platform-puzzle game, ricalcando le orme di un altro grandissimo titolo uscito tempo fa sul circuito digital delivering: Braid. Winterbottom dovrà in ciascun livello acciuffare tutte le torte presenti in esso per poter progredire nello sviluppo della trama. Se l’impresa all’inizio può sembrare decisamente semplice, addentrandosi nel titolo ci accorgeremo ben presto quanto possa essere subdolo e complicato il mondo di Tortalandia. Ma, come detto prima, l’arzillo signorotto potrà contare su di alcuni poteri speciali: nello specifico Winterbottom sarà in grado di clonarsi tramite un peculiare sistema di avanzamento-arretramento nel tempo. Tramite infatti la pressione del grilletto analogico destro potremo entrare in una sorta di tempo di registrazione, in cui l’abilità del protagonista registrerà pedissequamente tutte le nostre azioni a schermo. Rilasciando il grilletto la pellicola virtuale tornerà indietro, rilasciando così sullo schermo una copia carbone del Winterbottom registrato. Sarà dunque chiaro sin da subito come pianificare le mosse dei nostri cloni (limitati ad un certo numero per livello) per poter risolvere gli enigmi dinamici come l’azionare leve, utilizzare trampolini, fare da peso per le catapulte oppure dare un colpo di ombrello (tramite pressione del tasto X) ad un nostro “gemello” per indirizzarlo in un determinato punto; se dovessimo poi avere qualche problema di altezza, nessun problema: basterà impilare i nostri cloni in un’improbabile scala umana per raggiungere anche la più inaccessibile torta. E proprio l’ingegnarsi nel procacciamento del nostro cibo preferito costituisce il fulcro del fortunato gameplay di Winterbottom: complice un level design sempre azzeccato, una difficoltà mediamente alta ed una giocabilità diabolicamente coinvolgente, il titolo riesce a catturare il giocatore facendolo finire in un turbine di follia e genialità in grado di farci esultare ad ogni puzzle risolto, ad ogni livello avanzato con successo. I cinquanta livelli di cui è composta l’intera avventura forniscono senza ombra di dubbio una sfida che raramente si era vista durante questa generazione di console, in grado di conferire al titolo anche una longevità di tutto rispetto, longevità acuita anche dai livelli bonus sbloccabili alla fine del completamento di ciascuna delle cinque sezioni film dello story mode.
Il fascino dei due non coloriSe dal punto di vista di gameplay e longevità il titolo ci ha favorevolmente impressionato con la sua semplicità e profondità, The misadventures of P.B.Winterbottom ci ha letteralmente stupito sotto l’aspetto tecnico. Stile, semplicità e un marcato tocco retrò sono i cardini di una sontuosa realizzazione grafico-sonora, in cui tutto il buon gusto e l’ispirazione data dalle pellicole di quasi un secolo fa emergono ad ogni passo nel mondo di Tortalandia. Ad iniziare dalla stupenda caratterizzazione del signor Winterbottom, dinoccolato e distinto gentleman inglese (con tanto di tuba, ombrello e frac), proseguendo per le semplici ed al tempo stesso arzigogolate architetture della città, l’intero design del gioco (il quale strizza l’occhio in più di un’occasione al mago Tim Burton) delizia e stupisce gli occhi dando la così detta “paghetta” a ben più blasonate produzioni basate su engine poligonali. Il 2d in tutto il suo splendore viene inoltre impreziosito da due chicche: la scelta di utilizzare principalmente il bianco e nero seppia (lasciando solo qualche macchia di colore, come le famose torte) per enfatizzare il gusto retrò e la presenza delle tipiche imperfezioni delle vecchie pellicole (graffi e bruciature di sigaretta). Non poteva essere da meno il comparto audio in cui un’ipnotica ed immersiva serie di brani dalle sonorità jazz anni ’30 sottolineeranno la storia del nostro strampalato amico.
– Stilisticamente fantastico
– Comparto tecnico di assoluto valore
– Gameplay tanto semplice quanto immersivo
– Impegnativo e longevo…
– ..forse un pò troppo
9.0
Il livello qualitativo degli Xbox Live Arcade sembra aver subito una decisa virata verso l’alto, e questo The misadventures of P.B.Winterbottom ne è l’ennesima conferma. Il titolo di The Odd Gentlemen è un vero e proprio concentrato di design, semplicità, genialità e poesia in grado di catturare l’attenzione di qualsiasi giocatore sia disposto però a concedere un certo livello di impegno per poter riuscire a passare indenni all’interno degli oltre cento livelli totali di cui il gioco è composto. Il prezzo di soli 800 Microsoft Points non è che la ciliegina sulla torta di un prodotto che ci ha piacevolmente stupito per le sue qualità, e di cui ve ne consigliamo caldamente l’acquisto.