Recensione

Sam & Max: The City that Dares not Sleep

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a cura di Pregianza

Il Verdetto di SpazioGames

7.5

Da che mondo è mondo diventare fan di una serie significa affezionarsi ai suoi personaggi, interessarsi alla sua storia e, ovviamente, attenderne il finale, sperando che nel mentre la serie non si sia tramutata in una schifezza (cosa che capita fin troppo spesso) e che la conclusione sia degna o perlomeno accettabile. Creare un finale ben fatto non è cosa facile. Tra gli appassionati ci sarà sempre almeno un gruppetto di persone deluso dalla chiusura di una serie e accontentare tutti è un’impresa che riesce raramente (vero sceneggiatori di LOST?). Telltale Games ha avuto tra le mani i diritti di Sam & Max per anni e finora le sue storie non ci hanno mai annoiato. L’ultimo capitolo della serie, The City that Dares not Sleep è sicuramente all’altezza degli standard a cui gli sviluppatori statunitensi ci hanno abituato fino ad oggi dal punto di vista della trama, ma questa volta il concentrarsi su di essa è andato a discapito degli enigmi.

Viaggio al centro di un coniglio alto come l’Empire State BuildingCome sempre, la storia di The City that Dares not Sleep riprende dalla conclusione del precedente episodio e, come al solito, siamo davanti a una premessa completamente folle. Infatti Max si è tramutato in una specie di misto tra Chtulhu e un coniglio alto come un grattacielo, e spetta al suo simpatico compagno Sam riportare le cose alla normalità prima che l’agente Superball risolva la situazione con una bella bomba nucleare. A complicare le cose ci si mette anche il fatto che il gigantesco Alter Ego oscuro di Max si nutre degli incubi della gente, e per fare addormentare le persone utilizza delle proiezioni psichiche che altro non sono che teste fiammeggianti della sua vecchia forma “conigliesca”. Sam, affiancato da moltissime vecchie conoscenze della serie, dovrà formare un team di professionisti, trovare il modo di entrare nel corpo del coniglione e far tornare il suo miglior amico a dimensioni accettabili direttamente dall’interno. La storia del capitolo finale di Sam & Max, come abbiamo detto prima, non delude e vi stupirà anche stavolta con effetti speciali e colpi di scena inaspettati. Siamo davvero davanti a una conclusione epica, anche se non sensatissima, che vi farà tornare in buona parte delle ambientazioni dei capitoli precedenti.

Chissà come ci si sente ad avere una cucina nello stomacoIl gameplay è quello tipico, con scenari tridimensionali e interazioni con gli oggetti da gestire tramite il mouse. I vari capitoli della terza serie non hanno mai avuto variazioni di rilievo nei controlli (comprensibile, considerando che in teoria sono pensati per essere pezzi di un grosso puzzle); le pecularità dei vari giochi risiedono sempre negli enigmi proposti. I primi 4 capitoli presentavano variazioni originali sul tema, come le maledizioni di Sammun Mak del secondo episodio o i molteplici cambiamenti nei poteri speciali di Max. The City that Dares no Sleep non fa uso di nessuno di questi espedienti, anzi, è un vero e proprio ritorno alle origini, con enigmi risolvibili tramite scelte di dialogo e utilizzo oculato degli oggetti nell’inventario. L’idea di fondo non è male. Concludere la serie con un gameplay che ricorda non le ultime incarnazioni ma il primo Sam & Max uscito poteva essere una mossa vincente, peccato che gli enigmi non siano all’altezza di quelli che Telltale Games ci ha proposto fin’ora.Non stiamo dicendo che i puzzle siano spiacevoli o mal strutturati, ma sono davvero troppo facili, al punto che durante il gioco capita che i protagonisti facciano dell’autoironia proprio sulla difficoltà infima dei rompicapi e, anche se i dialoghi sono spassosi, nascondono un problema reale che probabilmente non è sfuggito del tutto neanche agli sviluppatori. In pratica l’ultimo capitolo di Sam & Max è anche il più semplice e se vi aspettavate enigmi epici, in linea con la grandeur del finale, rimarrete un pochino delusi. Anche la varietà degli stessi lascia un po’ a desiderare, e la cosa stupisce visto il gran numero di luoghi che l’avventura vi porterà a visitare. Di carne al fuoco ce n’era parecchia e qualche idea coraggiosa in più non avrebbe fatto di certo male. Fanno inoltre la loro ricomparsa le interazioni inutili che già non avevamo gradito molto in The Alley of The Dolls, ma in questo caso risultano molto più facili da riconoscere e meno fastidiose.Unica variante originale presente è la possibilità di controllare Max in versione “antica divinità con tentacoli annessi” mentre vaga per la città, a un certo punto del gioco. Peccato che anche quella si riduca a un semplice navigare tra le strade, bloccati da muri invisibili e palazzi, alla ricerca del posto giusto per poter avanzare nella storia.

Anche le cose migliori finisconoThe City that Dares not Sleep mantiene altissima la qualità dei dialoghi che tanto ci ha fatto apprezzare la serie fino ad ora. La durata è sempre di poche ore ma sono ore ricche di battute esilaranti e personaggi fantastici. Come già detto, oltre a rivedere molti dei posti dove le scorribande del duo già vi avevano portato in precedenza, ritroverete anche gran parte dei personaggi della serie, come sempre caratterizzati alla perfezione. L’unica nota negativa è la mancanza del solito Max che, seppur presente sotto forma di teste fiammeggianti e di Mostro ringhiante, delizia i fan con le sue stranezze meno del solito (il che è curioso considerando che gran parte dell’avventura si svolge dentro di lui). Sam regge comunque bene il ruolo del protagonista e la storia è di altissimo livello, capace di soddisfare chiunque nonostante la sua follia. D’altro canto non sarebbe un Sam & Max se non fosse un gioco completamente privo di senno. Sempre colorito e cartoonesco l’aspetto grafico e sempre eccelso il doppiaggio. Il titolo ci è anche parso più curato del solito, con bug rarissimi nonostante avessimo per le mani una versione priva dei ritocchi finali.

HARDWARE

Requisiti di sistema– Processore da 2 GHz– 1 GB RAM– Scheda grafica compatibile con DirectX 8.1– Windows XP o più recente

– Conclusione fantastica e soddisfacente

– Come sempre divertentissimo

– Ricompaiono gran parte dei personaggi della serie

– Non localizzato in italiano

– Enigmi facilotti

– Max c’è, ma ha meno impatto del solito

7.5

Sam & Max: The City that Dares not Sleep è l’epica conclusione di una serie che ci ha davvero divertito molto e ha sempre mantenuto alti i suoi standard qualitativi. Seppur carente dal punto di vista degli enigmi se paragonata ai capitoli precedenti, la storia appassionante e il finale epico la pongono all’incirca sullo stesso gradino delle altre puntate. Tutta la serie merita indubbiamente l’acquisto. Costa poco ed è assolutamente spassosa. Bisogna dare credito ai ragazzi di Telltale Games, hanno davvero fatto onore alle creazioni di Steve Purcell.

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