Il Verdetto di SpazioGames
Dopo il primo capitolo, intitolato Parole non dette, l’affascinante criminologa Julia Kendall torna con le sue indagini dal profilo estremamente intimistico e psicologico nel secondo volume di Julia Innocent Eyes, intitolato Istinto Predatore. Questo nuovo capitolo della trilogia a cadenza mensile proposta da Artematica, in collaborazione con Warner Bros, riprenderà perciò quanto narrato nell’avventura precedente, svelando misteri e nuovi particolari.Prima di proseguire con l’analisi del titolo però è opportuna una precisazione: in questa recensione ci occuperemo soprattutto delle novità del secondo episodio, tralasciando l’analisi approfondita degli elementi principali del gameplay e della grafica comuni ai due capitoli delle avventure di Julia; questi elementi infatti sono già stati considerati nell’articolo dedicato al primo capitolo della saga, che potete raggiungere cliccando su questo link .
Un nuovo giorno per JuliaQuesto episodio di Julia Innocent Eyes comincerà esattamente dove era finito il capitolo antecedente: dopo un breve riassunto dei fatti avvenuti in precedenza il giocatore potrà subito prendere il controllo dei personaggi e continuare le indagini. Va da sé, quindi, che in questo secondo capitolo il giocatore sarà chiamato a continuare l’investigazione sull’omicidio di Dalila Howard, figlia di un noto e potente giudice, seguendo le vicende del secondo giorno di indagini; lo sviluppo della trama, considerato anche quanto narrato nell’episodio precedente, appare credibile, ed anche se i momenti di tensione e sorpresa non sono moltissimi, la resa generale dell’aspetto narrativo appare sufficiente, grazie anche ad uno stile visivo ed espositivo peculiare e vicino alla controparte cartecea della saga.
Gioco di squadraIn questo secondo episodio di gioco il gameplay di Julia Innocent Eyes subisce qualche piccola modifica sotto alcuni aspetti, riprendendo e sviluppando alcune idee già viste nel primo capitolo, che a causa della scarsa longevità erano state soltanto abbozzate. Per prima cosa i personaggi che il giocatore sarà chiamato ad utilizzare saranno tre: oltre a Julia ed al tenente Webb, già utilizzabili precedentemente, si aggiungerà il sergente Irving. Il numero di minigiochi inoltre è maggiore, e sebbene questi frangenti non propongano una difficoltà impossibile c’è da dire che comunque rappresentano un diversivo rispetto alle solite dinamiche, che prevedono l’esplorazione minuziosa di ambienti e l’interazione con tutti i personaggi disponibili. Torna la telecamera ruotabile a trecentosessanta gradi, che si conferma come una delle caratteristiche meno ispirate del gioco, a causa anche della imprecisione di alcune inquadrature e della difficoltà del gioco nel rilevare correttamente gli oggetti con cui si potrà interagire. Ci si potrà produrre poi, con tutti i personaggi, in una serie di supposizioni riguardanti vari aspetti del caso. In questa fase il giocatore dovrà rispondere a delle domande riguardanti una scena del crimine o il modus operandi dell’assassino. Presente anche in Parole non dette, questo meccanismo di gioco viene qui riproposto più volte ed obbligherà l’utente ad esplorare tutte le ambientazioni in modo minuzioso ed attento. Novità di questo secondo capitolo poi è l’introduzione di una mappa, che consentirà di spostarsi velocemente tra tutte le locazioni che man mano si renderanno disponibili; i protagonisti, inoltre, potranno mandare mail ed eseguire ricerche attraverso i propri computer, e potranno utilizzare il cellulare per chiamare e mandare messaggi: una feature, questa, che comunque appariva anche nel primo volume della saga.Tutti questi elementi portano ad una durata di gioco estremamente esigua, ma se non altro un po’ più lunga del precedente capitolo. Se per terminare Parole non dette infatti sono state sufficienti circa tre ore, è giusto dire che in Istinto Predatore il giocatore impiegherà indicativamente una trentina di minuti in più nel cercare di risolvere tutti i minigiochi e visionare tutte le ambientazioni. All’esplorazione degli ambienti in questo secondo episodio, quindi, fanno da contraltare le varie sezioni contenenti minigiochi; parlando di questi ultimi, c’è da ribadire il fatto che affrontarli non costituirà una sfida particolarmente impegnativa, soprattutto perché non si tratta di enigmi veri e propri. In ultima analisi il problema più grande di tutta la produzione sembra essere la scelta di dare al titolo una formula episodica: cosi come nel primo capitolo anche in questo secondo volume infatti la sensazione è che alcuni elementi siano solo stati accennati, e che una narrazione unitaria avrebbe sicuramente giovato anche all’immersione del giocatore nella trama proposta.
Una vignetta venuta maleLa parte grafica di Istinto Predatore non prevede alcuna novità di rilievo rispetto al precedente capitolo. Le ambientazioni disponibili saranno relativamente poche, con una qualità tendente verso il basso. I modelli dei personaggi presentano gli stessi problemi del passato, che vanno dalla poca espressività al basso dettaglio generale. Dal punto di vista sonoro il doppiaggio si mantiene su livelli accettabili, mentre sono presenti alcuni nuovi accompagnamenti musicali: cosi come nel primo episodio, però, in alcuni casi questi risulteranno inadeguati agli avvenimenti raccontati nel gioco
HARDWARE
Configurazione minima:SO: Windows 2000, XP o VistaCPU:Intel® Pentium™ Dual-Core 3.2 GhzRAM: 1 GBSpazio su disco: 3.5 GBLettore: DVD-ROMVideo: 512 Mb DirectX 9.0c CompatibileInput: Mouse, TastieraConfigurazione consigliata:SO: Windows 2000, XP o Vista.CPU:Intel® Pentium™ Quad-Core 3.2 GhzRAM: 2 GB.Spazio su disco: 4.5 GBLettore: DVD-ROMVideo: 1 Gb DirectX 9.0c CompatibileInput: Mouse, Tastiera.
– Atmosfera caratteristica delle indagini
– Le buone idee del primo capitolo sono state sviluppate ulteriormente
– Troppo corto
– Grafica inadeguata
– Assenza di enigmi di particolare difficoltà a favore di minigiochi
– La formula a episodi è controproducente
5.7
Istinto Predatore ripropone tutti i problemi che sembrano essere tipici della saga di Julia – Innocent Eyes: una longevità inadeguata, enigmi facili, una grafica poco definita. Questo secondo capitolo si concentra sull’esecuzione di alcuni minigiochi e nell’opera di ricostruzione dei fatti relativi alle indagini, sviluppando alcune idee soltanto abbozzate nel primo episodio; in secondo luogo, l’esplorazione degli ambienti beneficia dell’aggiunta della mappa di gioco. Il titolo possiede indiscutibilmente un certo stile, ed il profilo psicologico delle indagini risulta caratterizzato in modo interessante, ma le considerazioni finali sono le stesse fatte in sede di commento del primo episodio: la formula episodica toglie molto al titolo, ed i pochi pregi sembrano soccombere se confrontati con i difetti presenti. Nonostante ciò il gioco potrebbe interessare agli appassionati di fumetti e della saga della criminologa Julia, nonché agli avventurieri con poche pretese.