Recensione

After Burner: Black Falcon

Avatar

a cura di Star Platinum

La serie di After Burner ha da sempre rappresentato uno dei titoli arcade più famosi ed apprezzati dal pubblico, fin dai suoi esordi negli anni ottanta, quando grazie ad una meccanica particolarmente originale unita una giocabilità di tutto rispetto riuscì a imporsi conquistando molti estimatori e decretando l’inizio di una lunga serie di episodi che sarebbero stati sviluppati negli anni a venire. Prodotto da Sega e sviluppato da Planet Moon Studios, After Burner: Black Falcon condivide lo spirito del primo episodio, riproponendo in maniera rivoluzionata alcune delle caratteristiche classiche. Riuscirà a colpire il bersaglio?

Cieli pericolosiLa storia che fa da contorno alla vicenda appare fin dall’inizio molto fragile, ma almeno si lascia apprezzare per il tentativo fatto dagli sviluppatori che inserendola hanno cercato in qualche modo di rendere un minimo più profondo un gioco che ben poco si presta a componenti strategiche di alcun tipo. Usufruendo della possibilità di poter impersonare tre diversi piloti, ognuno dotato di differenti caratteristiche e abilità, dovrete riuscire a compiere una missione della massima importanza, assicurando alla giustizia –o mettendoli a riposo per sempre- i Black Falcon, un gruppo di spietati terroristi che pur di portare a termine il proprio sporco piano criminoso ha avuto la brillante idea di trafugare sedici prototipi di velivoli sperimentali, con lo scopo di venderli al mercato nero e finanziare così nuove malefatte. Non sarà un compito facile rientrare in possesso dei mezzi rubati, in quanto dovrete destreggiarvi all’interno di ventiquattro livelli pieni zeppi di nemici e pericoli d’ogni tipo, fino agli immancabili scontri con i boss di ogni stage, rappresentati in questo caso proprio dai velivoli che dovrete fermare. In aggiunta alle unità inizialmente presenti, nel corso del gioco si renderanno disponibili un totale di quindici aerei, con l’interessante possibilità di poter personalizzare in modo abbastanza completo il proprio mezzo. Non solo avrete modo di disegnare le vostre decalcomanie e modificarne i colori, ma potrete agire direttamente sull’armamento a vostra disposizione, modificandolo in base alle vostre preferenze e al tipo di nemici che dovrete affrontare. Questa piccola fase di editor, seppur non aggiunge nulla di nuovo alla meccanica di gioco, risulta comunque divertente e non mancherete di dedicarle qualche minuto del vostro tempo.

Missili per tutti I gustiUna volta determinate le impostazioni di briefing, potrete accedere alle missioni vere e proprie e purtroppo fin dalle prime partite noterete subito come il gioco, a parte pochi elementi, risulti fin troppo simile ai passati episodi. Nonostante il sistema di movimento rimanga ancora ancorato a degli spostamenti assiali, l’aggancio dei bersagli appare molto più preciso e l’introduzione di diverse tipologie d’armamento secondo l’altitudine del bersaglio rende il combattimento divertente. A una meccanica di gioco molto lineare e semplice, è abbinato un gameplay che risulta invece molto generoso e sicuramente da segnalare come uno dei punti di forza di questo titolo. Lanciare missili e colpire i bersagli risulta innegabilmente molto divertente, inoltre per colpi particolarmente potenti mandati a segno s’innescheranno delle combo che produrranno come effetto positivo il rilascio di bonus in grado di recuperare energia, ripristinare i missili a disposizione o poter rallentare i nemici e poterli così colpire senza l’affanno di dover evitare pericolose ritorsioni in caso di attacchi non riusciti. La modalità principale per il gioco in singolo, seppur supportata da un buon numero di livelli ed extra da sbloccare, non riesce a rappresentare un valido contributo per la longevità a causa di un livello di difficoltà mal bilanciato che vi porterà a completare alcune missioni in dieci minuti scarsi, mentre altre rasenteranno la frustrazione fino a che non avrete compreso i punti chiave dei nemici.

Volare bassoPensando a rinnovare un po’ quella che sarebbe stata una meccanica altrimenti poco coinvolgente, gli sviluppatori hanno pensato d’inserire altre due tipologie di gioco per le partite in multiplayer. La cooperativa in teoria permetterebbe d’affrontare le missioni assieme ad un altro giocatore, ma nella pratica risulta terribilmente scomoda in quanto l’area di gioco che potrete visualizzare su schermo non consente mai di avere una visuale posta ad una distanza collocata in maniera ottimale, con il risultato che ogni partita diverrà un vero e proprio caos in cui districarsi da missili e nemici risulterà praticamente impossibile. Più semplice, ma proprio per questo anche meno coinvolgente, è quella che vi vedrà impegnati ad inseguire (o fuggire) da un avversario umano che però per partecipare dovrà in ogni caso possedere a sua volta il gioco in quanto l’opzione di game sharing purtroppo non è stata implementata. Ancora una volta ci troviamo di fronte a un titolo che partendo da buone basi poteva aspirare a una sorte ben migliore. La realizzazione tecnica, soltanto sufficiente, è ben lontana dallo sfruttare la tecnologia hardware della PSP. Graficamente l’aspetto dei velivoli inseriti è di discreta fattura e trasmette un minimo senso di realismo, ma la qualità delle texture è molto scarsa. Gli effetti luminosi appaiono sottotono, con l’aggravante di un utilizzo esagerato di scie di condensazione, vapore e foschia, che porta a un certo senso di confusione nei livelli. Simpatico invece lo stile utilizzando per rappresentare menu e personaggi, simile ad un fumetto. Il comparto audio è altalenante, a una mancanza di una reale colonna sonora fa passare in secondo piano gli apprezzabili effetti sonori. A risollevare la situazione ci pensa un frame rate buono e senza particolari incertezze di rilievo. Nonostante una giocabilità più che discreta, i numerosi difetti evidenziati in termini di longevità e livello di difficoltà finiscono inesorabilmente per impedire a questo gioco di elevarsi ad un livello superiore, risultando incompleto e non riuscendo a migliorarsi come avrebbe potuto se fosse stato realizzato in maniera meno superficiale.

– Molto immediato

– Divertente e giocabile

– Editor dei velivoli

– Texture sottotono

– Difficoltà mal bilanciata

– Game sharing non supportato

7.0

After Burner Black Falcon si presenta come uno sparatutto arcade discretamente caratterizzato nella possibilità di editare i propri velivoli e divertente da giocare, ma ad una struttura positiva non riesce ad abbinare una realizzazione tecnica altrettanto valida, risultando in definitiva un gioco che non convince appieno. I problemi maggiori risiedono nel livello di difficoltà mal bilanciato che incide sul giudizio complessivo. Gli appassionati di questa serie potranno farci un pensierino, per tutti gli altri il consiglio è quello di dirigere le proprie attenzioni verso un titolo in grado di fornire un’esperienza di gioco più duratura e coinvolgente.

Voto Recensione di After Burner: Black Falcon - Recensione


7