Un'Istituzione francese cura da dipendenze da alcol, droga e... videogiochi

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Ogni tanto, facendo questo lavoro e avendo questa passione, ci chiediamo se arriverà mai il giorno in cui i videogiochi saranno effettivamente considerati come un mezzo d’intrattenimento e d’espressione, anche e sopratutto per adulti. Il videogioco è un medium, un mezzo utilizzato da autori per fornire esperienze, veicolare messaggi, divertire il pubblico. È un medium come lo è il cinema. Ma, mentre quest’ultimo viene definito “settima arte”, in Francia l’Institut National de Prévention et d’éducation Pur la Santé ha deciso di mettere i videogiochi insieme a cocaina, ecstasy, cannabis, alcolici e tabacco. L’Istituto Nazionale per l’educazione per la prevenzione e la salute ha infatti lanciato una campagna, dedicata sopratutto ai più giovani, nella quale si annuncia che viene fornito supporto medico e psicologico a tutti coloro che soffrono di queste dipendenze.Ovviamente, esistono casi clinici in cui a tutti gli effetti la fruizione dei videogiochi (così come potrebbe accadere ad altri media) va fuori controllo, e in alcuni episodi ci siamo trovati a parlarne anche qui, sulle nostre pagine. Ciò che però fa riflettere è non solo il porre il videogioco accanto alle dipendenze appena citate, ma anche il video dedicato alla campagna, che rappresenta i videogiocatori secondo tutti gli stereotipi più noti e meno edificanti, come persone astratte dalla realtà ed isolate nella loro individualità, pronte a cercare rifugio nel virtuale.Potete vedere il video qui sotto.Come vi sembra questa campagna? Come considerate il fatto che proprio i videogiochi siano stati inclusi insieme a droghe e alcolici?Fonte: DualShockers

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