Call of Duty WWII vuole ricordare la Seconda Guerra Mondiale alle nuove generazioni

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

L’attualità dei tempi recenti, negli Stati Uniti, ci ha mostrato alcune manifestazioni in cui hanno trovato ampio spazio alcune frange di gruppi neonazisti—impossibile non ricordare la tragedia di Charlottesville dello scorso agosto. Per questo motivo, qualcuno si stava domandando se l’idea alla base di Call of Duty: WWII non fosse proprio quella di andare in contrasto con l’attuale evoluzione politica USA. La domanda è arrivata fino alle orecchie di Michael Condrey, co-fondatore di Sledgehammer, e di Glen Schofield, suo parigrado. A quanto pare, il contesto statunitense attuale non è stato di ispirazione per gli autori del gioco—ma l’importanza della memoria storica, quella sì.«No, non penso che il clima politico attuale ci abbia ispirato o abbia influenzato il nostro gioco o il nostro messaggio. Abbiamo fatto cominciare i lavori da molto prima, la nostra base è sempre la stessa: raccontare la storia di cameratismo ed eroismo in un importante momento storico della specie umana» ha spiegato Condrey. L’idea è, insomma, quella di aiutare anche le nuove generazioni ad avere memoria della Seconda Guerra Mondiale e del dramma dell’Olocausto, nella speranza che proprio la memoria possa essere sufficiente ad impedire che la nostra specie ricada negli stessi errori.«Credo che ci occupiamo di un argomento molto importante ancora oggi, così come lo era tre anni fa quando cominciammo a lavorarci. Questo gioco vuole raccontare la Storia, per fare in modo che non si ripeta, questa è la cosa importante. Vogliamo raccontare la Storia, perché le persone che vi hanno preso parte, che sono state lì a combattere per noi, non possono più farlo. Questo è davvero importante» ha aggiunto Condrey.«Non possiamo lasciare che la Seconda Guerra Mondiale svanisca. Si tratta di un momento troppo importante, fondamentale, per la Storia umana, perché possiamo lasciarlo scomparire come ad esempio è accaduto con la Guerra ispano-americana. Per noi si tratta di qualcosa di davvero importante, che ha reso Call of Duty: WWII il gioco più profondo e più significativo a cui abbia mai potuto lavorare. Ho lavorato a tantissimi giochi di cui sono fiero, molti mi hanno dato gioia ed entusiasmo, ma nessuno di loro aveva su di sé il peso storico e il significato di questo. Per me, è una cosa davvero appagante.» Vi ricordiamo che Call of Duty: WWII ci farà rivivere la Seconda Guerra Mondiale a partire dal prossimo 3 novembre, quando arriverà sugli scaffali per PC, PS4 e Xbox One.In attesa della release, fate riferimento alla nostra scheda dedicata per immagini, video e anteprime.Fonte: GameSpot

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