Immagine di FIFA 19 vs PES 2019, la sfida #2: le modalità
In Evidenza

FIFA 19 vs PES 2019, la sfida #2: le modalità

Avatar

a cura di Paolo Sirio

Informazioni sul prodotto

Immagine di FIFA 19
FIFA 19
  • Sviluppatore: Electronic Arts
  • Produttore: Electronic Arts
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
  • Generi: Sportivo
  • Data di uscita: 28 settembre 2018

Siamo appena usciti dalla prima sfida tra FIFA 19 e PES 2019, non senza una buona dose di commenti e osservazioni molto interessanti da parte dei nostri lettori, ma è già tempo di una seconda partita tutta da giocare, relativa stavolta alle modalità disponibili nei due titoli sportivi.

Un gioco di calcio di norma non fa troppa fatica ad intrattenere gli utenti lungo l’arco di un’intera stagione, dal momento che basta guardare un match in TV per sentire subito il desiderio di impugnare il pad e accendere la console per replicarlo (e magari cambiarne le sorti).

Tuttavia, con il progredire delle tecnologie e l’aumento dell’offerta videoludica, i palati degli appassionati di gaming sono diventati sempre più raffinati ed EA Sports e Konami hanno dovuto attrezzarsi di conseguenza per fornire esperienze di gioco complete di strumenti ormai semplicemente basilari, come ad esempio possono essere gli scontri tra amici o una Carriera, ma anche e soprattutto sfaccettati, equilibrati ed aggiornati di settimana in settimana.

Chi dei due sarà riuscito a soddisfare al meglio tali esigenze, quest’anno? Scopriamolo con la seconda parte del nostro serrato confronto.

fifa 19 vs pes 2019

FIFA 19, un vero “magic box”

Con l’ultimo upgrade sostanziale datato FIFA 17, la serie calcistica di EA Sports ha raggiunto vette quantitative e qualitative inimmaginabili fino a qualche anno fa, e che per prerogative e composizione somiglia sempre di più a quella di un Call of Duty. Si tratta di un vero e proprio “magic box” – lasciateci celebrare così l’ingresso tra le Icone del grande Gianfranco Zola – da cui estrarre a proprio piacimento ogni volta una sessione dal sapore diverso.

Con FIFA 19, il gap con Pro Evolution Soccer non ha fatto che acuirsi ulteriormente, grazie ad un riassesto di FUT, che vedremo insieme tra poco e approfondiremo nello speciale sull’online, ma anche ad un forse inaspettato focus sul couch gaming.  Le amichevoli sono state infatti ridisegnate in modo da supportare regolamentazioni differenti, da selezionare sulla base dei gusti propri e degli amici con cui andare a confrontarsi rigorosamente l’uno affianco all’altro.

Con queste nuove regole si può stabilire ad esempio di espellere un calciatore casuale ad ogni rete siglata, si può decidere di convalidare soltanto i gol segnati al volo o di testa, si possono abolire fuorigioco e cartellini (nel caso voleste provare come ci si sente ad essere bianconeri per qualche minuto) (si scherza), e così via.

Per quanto elementare, tutto ciò dà una nuova dimensione al gioco in compagnia, con la possibilità di mantenere i punteggi in memoria nel caso in cui voleste avere una serie di sfide con i vostri amici e alla fine della serata capire al volo chi dovrà pagare da bere.

Il proverbiale elefante nella stanza è rappresentato nella stagione 2018/2019 dal passaggio della licenza UEFA a FIFA, una mossa che ha permesso alla serie di aggiungere un ulteriore asset al suo portafogli già molto ricco in termini di accordi con la Champions League e quella che è a tutti gli effetti un’altra modalità al di là della sua integrazione nella Carriera.

FIFA Ultimate Team continua a confermarsi praticamente un gioco a sé stante, con rafforzamenti che lo rendono ogni volta superiore alla versione precedente sin dal suo lancio nell’ormai lontano FIFA 09.

fifa 19 vs pes 2019

Per questa stagione, oltre a mantenere integrazioni fatte nelle passate come l’SCR, introduce una razionalizzazione del contenuto iterativo, rende cioè umano e accessibile l’ingresso nella Weekend League che prima richiedeva di giocare la bellezza di quaranta partite in un fine settimana – qualcosa di improponibile, specie per i maggiorenni.

Il meccanismo adottato quelle delle Division Rivals. Dopo una serie di partite che determineranno da quale divisione partiremo, potremo giocare un numero di match per ottenere una promozione o venire bocciati e retrocedere, e tali performance ci attribuiranno non soltanto dei premi ad ogni lega scalata ma anche dei punti da spendere per l’accesso alla Weekend League.

I punti acquisiti potranno essere spesi pure in un altro fine settimana e saranno cumulabili, e allo stesso modo i match che giocheremo nella WL ci renderanno dei punti da reinvestire per accedervi nuovamente la settimana successiva. Insomma, EA ha ascoltato il feedback e allestito un sistema più sostenibile per la sua modalità (nella modalità) dal monte ore dedicato superiore.

Da non sottovalutare neppure Il Viaggio: Campioni, la terza stagione della modalità storia di FIFA che non ha un rivale nella concorrenza. Introdotta in F17, rappresenta un punto di non ritorno per un franchise che ha notevoli potenzialità narrative e con la trilogia di Alex Hunter le ha sfruttate bene. Per questo atto conclusivo, lo sviluppatore ha introdotto la possibilità di giocare con tre personaggi diversi, adottando le prospettive di ciascuno di essi e godendosi un gameplay differente (specialmente nell’estesa parte dedicata al calcio femminile).

Un modo intelligente per spezzare la monotonia di alcune fasi delle precedenti iterazioni, che avevano lunghi passaggi in cui bisognava solo giocare partita dopo partita contro avversari non entusiasmanti e senza una particolare attenzione alla trama. Adesso non possiamo che chiederci chi sarà il “nuovo Hunter” nel prossimo capitolo…

Chiudendo su FIFA 19, la modalità Carriera è l’ultimo tassello che compone un mosaico di dimensioni imponenti. Qui non ha subito grosse variazioni, mantiene pregi e difetti storici persino dopo la ristrutturazione della scorsa annata, ma continua a rappresentare una certezza degli appassionati di vecchia data grazie ad un’economia credibile, arricchita dall’inclusione delle clausole rescissorie, ad una conduzione caratteristica specie nel breve termine delle trattative e ad una gestione a 360 gradi del club.

fifa 19 vs pes 2019

PES 2019, un tasto dolente

Da buona simulazione, PES 2019 va dritto al punto e offre in alcuni aspetti del suo gameplay, come abbiamo visto nella sfida #1, il principale motivo di godimento. In termini quantitativi continua a risultare tuttavia abbastanza limitato, con un numero ristretto di modalità disponibili e in qualche caso poco appetibili o durature.

La questione delle licenze, annosa come sempre, ha avuto come conseguenza una razionalizzazione degli sforzi di Konami ma anche la perdita della Champions League, che da sola rappresenta una modalità a se stante oltre che un qualcosa di cui vantarsi in fase di presentazione del gioco.

Il Campionato Master, per gli amici Master League, appare datato. Sebbene ci sia stato qualche ritocco qui e lì, ad esempio alle trattative, esse rimangono scollate dalla realtà, minando una delle basi di una buona carriera e sembrando in controtendenza rispetto all’intento complessivo del titolo.

Inoltre, presenta la stessa identica struttura di anno in anno senza dare l’impressione di volersi dare una svecchiata, e quando ha un elemento di novità – come, per dirne uno, l’International Champions Cup – risulta un po’ pigro nel valorizzarlo.

myClub è stato snellito e ha visto alcune ridondanze sparire, ma continua a focalizzare la propria attenzione sugli osservatori, che permangono una componente alquanto casuale nell’economia della costruzione di una squadra, e sugli agenti.

fifa 19 vs pes 2019

Ci chiediamo perché non introdurre un mercato in tempo reale per scegliere direttamente i calciatori ed avere, col tempo, una rosa che rispecchi i propri gusti senza figure intermedie.

Peraltro, non servono ad arginare il raggiungimento nel giro di una manciata di ore di un piccolo dream team, visto che carte nere se ne trovano abbastanza in fretta e il limite del livello dell’allenatore può essere aggirato a suon di GP guadagnati in poche esibizioni.

Diversamente da FIFA Ultimate Team, del quale continua a sembrare per certi versi una copia sbiadita, manca una sovrastruttura in stile Weekend League, che – oltre le coppe e le partite classificate – riesca a dare un senso al rientro e al ritorno continuativo del gioco nella modalità. Le divisioni, curiosamente, sono disponibili soltanto con i club reali.

Insomma nel complesso, nonostante i proclami, sembra che Konami abbia un atteggiamento poco propenso ad ascoltare il feedback dei videogiocatori da un punto di vista delle modalità.

Queste rimangono invariate nella sostanza da anni,  quando basterebbero due o tre accorgimenti per migliorare e allungare la vita sul Pro Evolution Soccer di turno. Fino a quando non vorrà imprimere un simile cambiamento si ritroverà, sotto l’aspetto delle modalità, dietro ad un concorrente più fresco e volitivo.

La sfida #2 a base di modalità è la prima ad avere un vincitore netto, dopo il testa a testa del primo “capitolo”. E questo vincitore è FIFA 19, che – pur non cambiando le carte in tavola rispetto alla precedente iterazione – presenta un’offerta contenutistica varia e longeva, e mostra un’attitudine all’ascolto  della community quando si tratta di limare delle spigolature come la Weekend League dello scorso anno. Aspettando un cambio di marcia della serie su questo argomento, PES 2019 si rifarà nei prossimi duelli? Lo scopriremo domani…

Voto Recensione di FIFA 19 - Recensione


-

Commento

La sfida #2 a base di modalità è la prima ad avere un vincitore netto, dopo il testa a testa del primo “capitolo”. E questo vincitore è FIFA 19, che – pur non cambiando le carte in tavola rispetto alla precedente iterazione – presenta un’offerta contenutistica varia e longeva, e mostra un’attitudine all’ascolto  della community quando si tratta di limare delle spigolature come la Weekend League dello scorso anno. Aspettando un cambio di marcia della serie su questo argomento, PES 2019 si rifarà nei prossimi duelli? Lo scopriremo domani…