Recensione

Stronghold

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a cura di Maxnikk

IL “ROMANTICISMO DEL VIDEOGIOCO”Spesso e volentieri, nel corso della storia, il termine Medioevo ha assunto connotati negativi e deteriori, venendo ad indicare una serie di secoli bui ed oscuri che si collocavano tra l’antichità classica e l’Umanesimo, che a quell’età s’ispirava riproponendone gli stessi modelli di vita.Solo con il Romanticismo si avviò un vero e proprio processo di revisione storica volto a restituire al Medioevo quell’importanza che effettivamente ha avuto.Un discorso analogo vale anche per il mondo dei videogiochi nel quale il mondo medievale, più o meno spruzzato di venature fantasy, è stato sempre dipinto come un periodo negativo, popolato da forze malvagie e dominato dalla paura dell’ignoto. Stronghold, invece, delinea un vero e proprio “Romanticismo del videogioco” catapultandoci in un Medioevo bello, solare, positivo, la cui cifra distintiva è rappresentata da una delle sue realizzazioni più imponenti e straordinarie: i castelli.Sorti per iniziativa di qualche signorotto locale e, con il passare degli anni, ingranditisi fino a diventare città autonome, organizzate e fulcro di molteplici attività, i castelli sono gli indiscussi protagonisti di un gioco che ci trasporta in un’epoca in cui lottare per il proprio territorio era prassi comune e coraggiosi uomini d’arme giocavano la loro lungo partita dagli spalti turriti delle loro residenze fortificate.

GESTIONALE E STRATEGICO AL TEMPO STESSOUn simpatico puntatore a forma di spada ci guida in un mondo che sembra uscito dalla penna di Ellis Peters e Candace Robb e che presenta, fin dall’inizio, un aspetto ambivalente e, allo stesso tempo, unico.Stronghold, infatti, è un gioco che coniuga alla perfezione le caratteristiche di un gestionale alla Sim City e di uno strategico in tempo reale alla Age of Empires, offrendo così ai giocatori una varietà di situazioni capaci di accontentare i palati più diversi.Va subito detto che entrambi questi aspetti sono stati curati in ogni particolare al fine di restituire un’esperienza di gioco che fosse il più possibile equilibrata. Il titolo dei Firefly, dunque, è sì unico ma, allo stesso tempo, presenta una doppia personalità. Definirne il genere risulta di conseguenza un po’ difficile proprio in virtù di questo suo essere trasversale ai generi che siamo soliti utilizzare.

LA GESTIONE DEL CASTELLOStronghold ci permette di scegliere tra tre opzioni di carattere economico: campagna, missione e costruzione libera.Nel primo caso inizieremo a creare un piccolo villaggio nel quale produrre e birra e formaggio, per poi ingrandirci costruendo nuovi edifici ed impiantando nuove attività.Nel secondo potremo, invece, scegliere tra una serie eterogenea di missioni. Per esempio, nella missione “Benedire i sudditi”, avremo l’arduo compito di diventare il più pio lord del reame e di fare in modo che tutti i nostri sudditi frequentino la chiesa.Se, invece, scegliamo la missione “Il Tiranno” saremo impegnanti a mantenere il fattore paura al massimo livello per un periodo di tempo prefissato, dimostrando di essere un signore crudele e senza pietà.La terza opzione, infine (la mia preferita, tra l’altro) ci permette di dare libero sfogo alla nostra fantasia costruendo il castello dei nostri sogni. Possiamo anche provare ad imitare la realtà costruendo, ad esempio, il nostro castello su una collina rocciosa ad imitazione della celebre fortezza francese di St. Michael, utilizzando così l’orografia e l’idrografia del territorio come difese naturali.Gestire un castello è un’impresa tutt’altro che facile, perché molti sono i parametri da tenere costantemente sotto controllo.Si inizia solitamente erigendo un modesto palazzo sassone che poi, con il prosieguo del gioco, si ingrandirà fino a diventare un vero e proprio castello. In Stroghold, infatti, assisteremo ad una sorta di evoluzione che ci porterà da strutture più semplici e deboli, fino a strutture imponenti e molto complesse.Costruire un castello significa innanzi tutto risolvere il problema dell’approvvigionamento di materie prime come pietre, ferro e legname, indispensabili per avviare i lavori, e tenere sempre sotto controllo le scorte in modo tale da non restarne sprovvisti proprio nel momento del bisogno. Superato questo primo scoglio potremo dedicarci alla scelta di tutti quei piccoli particolari che faranno del nostro castello un edificio assolutamente originale: portoni, ponti levatoi, torri, merli, giardini, fossati e via discorrendo. Il tutto attraverso un semplice sistema di costruzione molto simile a quello utilizzato con i mattoncini della Lego.Ma, una volta costruito, il nostro castello andrà mantenuto, stabilendo una catena produttiva efficiente. In altre parole sarà necessario far sì che tutti gli anelli di questa catena sia collegati tra loro e, soprattutto, siano sviluppati in maniera proporzionale gli uni rispetto agli altri. Ad esempio, se vogliamo costruire una fattoria per produrre del grano dovremo, contestualmente, erigere un mulino per la macina e dei forni per la cottura del pane.Ogni nostra scelta avrà una ripercussione più o meno positiva sugli abitanti del nostro feudo, il cui livello di felicità rappresenterà il termometro con il quale misurare la bontà del nostro lavoro.Alzare le tasse sarà sicuramente cosa poco gradita alla popolazione, ma assicurare, come controparte, grandi scorte di cibo, dovrebbe metterci al riparo da conseguenze negative e rivolte.

ASSEDIO E DIFESAL’altra anima di Stronghold, quella che farà la felicità degli appassionati dei titoli di strategia, è quella relativa alle partite di combattimento che si svolgono tutte in real time.Anche in questo caso potremo scegliere tra diverse opzioni come campagna militare, assedio, invasione e partita multiplayer.Nel primo caso vestiremo i panni di un figlio fortemente intenzionato a vendicare la morte del padre e a riconquistare le terre che gli appartengono di diritto.I nostri due più fidati consiglieri, Lord Woolsack e Sir Longarm discuteranno animatamente sul da farsi finché ci verrà assegnata la prima missione: “Raccogliere i cocci”.Di fronte a noi avremo una cartina dell’Italia in stile Risiko divisa in terre neutrali e territori dei nostri quattro acerrimi nemici il cui nome è tutto un programma: Lupo, Serpente, Maiale, Ratto. Il nostro primo obbiettivo sarà quello di stabilire un campo base cercando una radura adeguata ed utilizzando il legname presente in abbondanza per edificare le prime costruzioni.Da qui partirà la nostra avventura per riconquistare le terre di nostro padre.Scegliendo l’opzione assedio, invece, avremo la possibilità di scegliere tra diversi castelli reali (tutti corredati da una precisa descrizione storica) come Carisbroke, Heidelberg, Leeds, Monteriggioni, Wartburg che potremo assediare o difendere a seconda delle nostre decisioni.Optando, infine, per la modalità invasione ci troveremo di fronte a diverse missioni con obbiettivi differenti e via via sempre più complicati da raggiungere. Anche qui i titoli sono tutto un programma: La Vendetta del Ratto, Chi ha paura del lupo cattivo, ecc.La parte strategica di Stronghold ha una forte correlazione con quella economica perché, per costituire un esercito, è prima necessario avere a disposizioni tutti gli armamenti per costruire i quali dobbiamo approntare un’efficace catena produttiva.Le unità a nostra disposizione sono diverse. Abbiamo gli arcieri, da collocare possibilmente sulle torri per colpire il nemico dall’alte, i picchieri, i cavalieri bardati di tutto punto ed anche una serie di unità speciali con ruoli ben definiti. Gli scavatori, per esempio, costruiranno gallerie sotterraneo per penetrare di nascosto nel castello nemico, gli scalatori si avviceneranno alla mura con lunghe scale per entrare dall’alto, mentre i genieri costruiranno ed utilizzeranno potenti macchine da guerra come l’ariete, la catapulta, la torre mobile e così via.Ma anche i difensori hanno i loro assi nella manica. Primo fra tutti il terribile olio bollente che provocherà ai nemici ustioni dolorosissime che li faranno fuggire urlando come forsennati, la pece incendiaria, il mangano e la ballista per scagliare proiettili sulle truppe assedianti ed altro ancora. Senza con ciò dimenticare la struttura stessa del castello con fossato, torri di diverse dimensioni, diverse file di mura e così via.I più intraprendenti e fantasiosi potranno addirittura utilizzare il trabucco, che ha una gittata più lunga della catapulta e consente di scavalcare le mura del castello, per gettare oltre le mura del nemico mucche infette e scatenare così terribili epidemie.Quando si dice attacco non convenzionale…

INTERFACCIAIn giochi come questo l’interfaccia rappresenta, senza dubbio, il nucleo vitale. Le prerogative essenziali che essa deve soddisfare sono essenzialmente due: semplicità di utilizzo e completezza di opzioni. Dopo aver passato parecchie ore a testare il gioco devo dire che entrambi questi due aspetti si sono rivelati oltremodo curati pur non rinunciando ad un’impostazione che potremo definire “user friendly”.Per scorrere la mappa di gioco nelle diverse direzioni basterà spostare il puntatore del mouse ai margini dello schermo, come avviene in tutti i titoli di stampo manageriale o strategico.E’, ovviamente, possibile effettuare altre comode operazioni per tenere sotto controllo tutto il terreno di gioco. Mettendo il puntatore del mouse al centro dello schermo e tenendo premuto il tasto destro compariranno quattro icone posizionate ai quattro punti cardinali. Spostando su di esse il puntatore del mouse (sempre tenendo premuto il tasto destro) otterremo quattro diversi risultati. L’icona in alto serve per ruotare la mappa di 90 gradi per volta, quella a destra per zoomare, quella in basso per abbattere momentaneamente tutti gli edifici e vedere oltre di essi e quella a sinistra per eliminare tutti gli elementi dell’interfaccia e vedere la mappa a pieno schermo.Altra cosa importante da tenere sotto controllo è l’indicatore circolare che viene visualizzato sopra il fuoco posto al di fuori del palazzo sassone, la prima costruzione che andremo a posizionare. Tale indicatore (verde o rosso) ci informa sul nostro indice di popolarità e, di conseguenza, sull’arrivo o meno di gente nel nostro insediamento.In alto a sinistra, invece, troviamo un altro importante indicatore, quello relativo al cibo disponibile.Una volta posizionati i diversi edifici potremo ciccare su di essi col pulsante sinistro del mouse ed aprire così il pannello informativo.Se, per esempio, clicchiamo sul granaio, potremo vedere la situazione delle scorte e decidere, di conseguenza, quali razioni di cibo dare ai sudditi (da nulla a razione doppia),Ciccando sul palazzo sassone, invece, posso impostare il livello di tassazione, passando da un generoso benefattore ad un vero e proprio tiranno.L’inquietante personaggio con un registro in mano che si trova nell’angolo destro in basso dello schermo è lo scrivano. Questi ci informa costantemente sulla nostra popolarità, sulla quantità d’oro che disponiamo e che, quindi, possiamo utilizzare per creare nuovi edifici o armare il nostro esercito e sulla popolazione che abita il nostro feudo. Ciccando sul registro posso poi avere altre informazioni sull’esercito, sul fattore paura, sulle scorte, le armi, la religione ed altro ancora. E’ importante consultarlo spesso perché qui troviamo raggruppati tutti i parametri più importanti che influenzano la vita del nostro castello.Dall’altra parte dello schermo troviamo invece sei scudi diversi che corrispondono alle diverse tipologie di edifici che possiamo costruire: ci sono le strutture del castello, quelle industriali, le agricole, le cittadine, le militari e quelle di produzione del cibo.Questo ovviamente quando stiamo giocando una partita economica. Qualora giocassimo, invece, una partita di combattimento l’interfaccia subirà radicali modifiche. In basso a sinistra troveremo, in questo caso, tre icone che riguarderanno l’atteggiamento che intendiamo far adottare alle nostre truppe: ciccando sull’icona “presidia” le nostre truppe si disporranno appunto a presidio di una determinata locazione; cliccando su “atteggiamento difensivo opereranno solo brevi spostamenti sul territorio, mentre utilizzando l’opzione “atteggiamento offensivo” si sposteranno su lunghe distanze per inseguire il nemico e reagiranno attivamente agli attacchi da lontano. Sotto queste tre icone ne stanno altre quattro relative ai comandi sciogli (in pratica la ritirata), stop, pattuglia, attacca qui.Sempre in basso, ma al centro dello schermo, abbiamo i comandi per selezionare e deselezionare le truppe. Possiamo anche utilizzare il mouse ciccando sulla singola unità col pulsante sinistro. Per attivare un intero gruppo di unità, invece, basta tenere premuto il tasto sinistro e spostare il puntatore per disegnare un riquadro di selezione.Una volta selezionate le unità il puntatore assume la forma di movimento: se questo è verde, posso spostare le unità nel punto in cui l’ho posizionato, in caso contrario non posso compiere questa operazione.Per attaccare il nemico basta sempre selezionare le unità di partenza e poi cliccare sull’avversario che voglio attaccare non appena vedrò comparire il pulsante di attacco.

GRAFICADal punto di vista grafico Stronghold si presenta senza dubbio come un vero spettacolo per gli occhi. Nonostante il ricorso ad una grafica bidimensionale, l’insieme delle scelte compiute dai ragazzi dei Firefly Studios ha dato al gioco un carattere di estremo realismo.Sono i particolari, sempre stucchevoli e realizzati con estrema cura del dettaglio, che attirano subito l’attenzione dei giocatori. Qualche esempio? Osservate gli alberi mossi dal vento, la varietà della vegetazione, le onde che si infrangono sugli scogli, i branchi di animali che si muovono nelle foreste. Che dire poi delle animazioni dei personaggi, che rendono perfettamente l’idea dei compiti e delle funzioni di ognuno? Il contadino che semina, il cacciatore che scocca la sua freccia per catturare la preda, l’arciere che lavora il legno per costruire la sua arma, l’ubriaco che cammina barcollando per le strade, tutto semplicemente straordinario.Analogo discorso per quanto riguarda le diverse tipologie di edificio, ognuno dei quali è stato realizzato in maniera molto particolareggiata per rendere al meglio la somiglianza con la propria controparte reale.Ritengo che il solo Commandos 2 si collochi su un gradino superiore, ma la differenza non è poi così marcata.

SONOROPer quanto riguarda il sonoro non posso che ripetere quanto di positivo già osservato riguardo al comparto grafico. Innanzitutto le musiche medievaleggianti sono molto d’atmosfera e ben realizzate tant’è che pare che un gruppo di menestrelli stia suonando da qualche parte nella stanza… Inoltre queste musiche variano con il variare della situazione, sottolineando con il loro accompagnamento i diversi momenti del gioco: più rilassate durante la costruzione del castello, più concitate ed epiche nella fase di combattimento.Anche gli effetti sonori sono ben realizzati: basta sentire il sibilo del vento, il rumore delle officine in piena attività, delle armi che si scontrano, le urla dei nemici…Il tutto condito da un ottimo doppiaggio che ci farà, spesso e volentieri, apprezzare gustose battute di spirito.

L’EDITOR DI MAPPEPer la felicità di tutti gli amanti del fai da te Stronghold include un versatile e completo editor che ci permette di sbizzarrirci nel creare le mappe che più ci piacciono.Il primo passo da fare è scegliere la dimensione della mappa che vogliamo realizzare. Questa può essere grande 160×160, 200×200, 300×300, 400×400.Fatta questa prima semplice operazione dobbiamo decidere quale tipo di partita vorremo disputare in quanto ciò influirà direttamente sulla struttura della mappa.Se scegliamo l’assedio dovremo costruire il nostro castello, approntare la guarnigione difensiva e, dall’altro lato, costituire l’esercito assediante; scegliendo la modalità invasione potremo realizzare una missione singola sulla falsariga di quelle disponibili nella campagna di combattimento, mentre scegliendo l’opzione economia realizzeremo una missione singola simile a quelle della campagna economica.Infine, quarta e ultima, abbiamo la modalità paesaggio (la mia preferita…) dove possiamo costruire a nostro piacimento con l’unico limite della nostra fantasia.Andando più in profondità e, scegliendo, per esempio, la modalità assedio dovremo poi specificare quali saranno le forze d’attacco destreggiandoci tra arcieri, balestrieri, lancieri, picchieri, mazzieri, spadaccini, monaci neri, scavatori, catapulte, trabucchi, torri d’assedio, arieti, e chi più ne ha più ne metta.Fatto questo andremo ad impostare tutta una serie di paramentri tra cui la data iniziale, la quantità iniziale di oro e pece (si utilizza a tale scopo una semplice barra orizzontale a scorrimento), le tipologie di edifici disponibili (palazzo sassone, fortezza di legno, torre perimetrale, torre rotonda, fossato e così via).Se lo desideriamo possiamo anche editare nuovi messaggi vocali per il consigliere civile o militare e per i nostri acerrimi 4 nemici (il Ratto, il Serpente, Il Maiale, il Lupo) suddivisi in messaggi di minaccia, rabbia, supplica e vittoria.E’ possibile anche impostare il briefing iniziale scegliendo tra le varie opzioni proposte, nonché modificare le condizioni e le azioni di base stabilendo quante volte esse debbano ripetersi (per esempio con quanta frequenza e quante volte deve avvenire la peste del luppolo piuttosto che la fiera itinerante o l’invasione dei conigli, la malattia del grano, gli attacchi dei lupi e così via).Fatto tutto ciò non ci resta che provare “sul campo” la nostra mappa e quindi salvarla.Magari il risultato ottenuto sarà addirittura migliore di quello a cui sono giunti i valenti e talentuosi programmatori dei Firefly Studios, chi lo sa…

HARDWARE

Configurazione minima: Processore 300 Mhz, 64 Mb Ram, DirectX 7.0, Scheda Video con 4 Mb di Ram

Configurazione consigliata: Processore 550, Mhz, 128 Mb Ram, DirectX 7.0, Scheda Video con 4 Mb di Ram

MULTIPLAYER

Stronghold dà la possibilità a 8 giocatori di giocare contemporaneamente in rete locale o via internet. La novità di maggior rilievo dovrebbe essere la possibilità di pubblicare il proprio castello in rete e sfidare gli avversari ad espugnarlo.Per la modalità multiplayer dovrebbe essere inoltre disponibile tutta una serie di castelli realmente esistenti al fine di stimolare l’animo patriottico dei giocatori e spingerli a vere e proprie sfide tra nazioni diverse. Per il momento si parla di Windsor, Harlech, Glueksberg e Chateau du Coucy.

Grafica molto dettagliata

Interfaccia semplice ed intuitiva

Perfetta unione di due generi diversi

E’ una droga

8

In un panorama videoludico sempre più popolato di cloni e sequel, Stronghold arriva come una vera e propria ventata d’aria fresca. La caratteristica che lo distingue in maniera netta e decisa da altri titoli che, a torto, potremo definire simili, consiste nella perfetta armonia con cui i programmatori dei Firefly Studios hanno saputo fondere l’aspetto gestionale-manageriale con quello più spiccatamente strategico. Il risultato è un gioco profondamente equilibrato e curato in entrambe le sue “anime”, strutturato in maniera tale che nessuna delle sue due componenti sia sacrificata rispetto all’altra. Se a ciò aggiungiamo una grafica ed un sonoro eccellenti ed una giocabilità immediata e per nulla ostica anche per i meno esperti, possiamo facilmente dedurre che ci troviamo di fronte ad un titolo ben riuscito, capace di soddisfare i gusti più svariati e di garantire ore ed ore di puro divertimento.

Voto Recensione di Stronghold - Recensione


8