Recensione

Spyro the Dragon

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a cura di Sage

Vita da drago

La pace regna sovrana nel mondo dei draghi, se non fosse che il solito cattivo di turno, tale Nasty Norc, non decide di utilizzare contro le pirofile creature un incantesimo che le trasforma in statue e muta i loro preziosi tesori in bestiole poco amichevoli. Indovinate chi sfugge per un puro colpo di fortuna alla nefasta magia? Ma che bravi, proprio Spyro, un simpaticissimo draghetto viola che ancora non possiede nemmeno la capacità di volare, a causa delle ali non completamente sviluppate, ma può soltanto planare. S.t.D. è un platform in tre dimensioni, in cui la nostra missione principale, durante i nostri viaggi nelle terre dei Draghi, sarà proprio quella di liberare tutti i nostri amici alati (in tutto ottanta) dall’incantesimo di Nasty Norc. Per liberare le magiche creature dovremo sudare non poco, soprattutto se considerate che la posizione di alcuni draghi non è proprio facilmente accessibile. Sottrarre i draghi dalla loro forma di pietra è il modo per consentirci, una volta che ne avremo liberati in numero sufficiente, di raggiungere nuovi mondi, ma il nostro compito di draghetti non si esaurirà qui. Esistono dei tesori collezionabili, ovvero delle gemme che potranno essere raccolte durante il percorso, e anche delle uova di drago rubate (dodici), disseminate tra i vari mondi, che andranno strappate ad omuncoli che, per la loro velocità, devono in realtà essere maratoneti professionisti. Raccogliere tali oggetti è fondamentale per completare al 100% il gioco. La longevità è probabilmente il piatto forte di S.t.D., che se pure non proporrà un’ampia varietà d’azione (imparagonabile rispetto a quel capolavoro del seguito), ci terrà comunque impegnati specie per la difficoltà con cui riusciremo a rintracciare particolari tesori o draghi intrappolati.

Sputo fuoco!

Un altro aspetto piuttosto interessante del titolo è dato dalla natura del nostro piccolo eroe. Essendo dei draghi (o meglio dei draghetti), avremo a disposizione i canonici poteri di questi carismatici esseri. Potremo sputare fuoco, utile per distruggere in fretta alcuni mostri (anche di notevoli dimensioni), oppure vasi contenenti dei tesori, a meno che non abbiano delle protezioni apposite. Non potremo, come già anticipato, volare veramente, ma saremo in grado di planare, manovra utile per coprire distanze che saranno impercorribili saltando semplicemente. Da precisare che in appositi e difficili livelli (tra cui l’ultimo che si sbloccherà solo dopo aver preso tutto il prendibile), in una specie di prova a tempo, potremo volare veramente, anche se su un percorso in sostanza già stabilito. Il nostro Spyro potrà anche caricare ed eliminare i suoi nemici (abilità questa che non sapevo fosse propria dei draghi…), quelli che ovviamente non supereranno di molto la sua stazza. A dire il vero, questa abilità avrà soprattutto un utilizzo pratico: ci consentirà di scorazzare a grande velocità anziché camminare a due cm. l’ora. Nonostante tutte queste azioni possibili, il controllo del nostro eroe non sarà per niente difficoltoso, complice un’ottima unione tra i tasti e le azioni di gioco ed una gestione delle telecamere quasi impeccabile. Peccato solo per la capacità di planata, leggermente artificiosa e che, anche se sarà eseguita da un punto piuttosto alto, farà toccare un po’ troppo presto al nostro Spyro la terra. Ma per raggiungere l’eccellenza su questo punto (e su tanti altri) dovremo aspettare Spyro 2: Gateway to Glimmer, che aggiungerà tra l’altro un’utilissima feature per eseguire una specie di “impennata” finale durante il volo, per consentirci di raggiungere una superficie che abbiamo mancato per un soffio e di conseguenza non farci distruggere il nostro televisore per la frustrazione.

Il mondo di Spyro

Graficamente S.t.D. rientra nella media e forse fa anche qualcosa in più. La grafica sarà sempre colorata, con un buon repertorio di effetti speciali, e un numero di poligoni non eccezionale, ma sufficiente per definire bene i vari personaggi. Talvolta però balenerà l’impressione di muoversi in un ambiente sì gradevole e colorato, ma in sostanza un po’ scarno. In definitiva, dunque, niente di eccezionale. Non grideremo al miracolo neanche per il comparto sonoro. Le musiche che ci accompagneranno durante le nostre avventure saranno appropriate per il generale tono fiabesco/comico del gioco, ma a lungo termine possono risultare un po’ ripetitive. Gli effetti sonori sono in globale piuttosto buoni, anche se in numero non elevato. Il doppiaggio nella nostra lingua è reso piuttosto bene, e in particolare la voce di Spyro è davvero simpatica.

-Atmosfera fiabesca ben riuscita

-Impersoniamo un drago

-Ottima longevità

-Protagonista davvero simpatico

-Si accontenta di poco

-Poca varietà di gioco

-Tecnicamente non è il massimo

8.2

Spyro the Dragon è un titolo dolcissimo e di sicuro un grande esponente della sua categoria. Uscito in concomitanza del sopravvalutato Crash Bandicoot 3: Warped, esce dal confronto di sicuro alla pari. S.t.D. è un titolo che si accontenta, ma che avrebbe potuto pretendere benissimo qualcosa in più, magari contando su una maggiore varietà d’azione, propria, a conti fatti, di Crash Bandicoot 3: Warped. Ci penserà il seguito Spyro 2: Gateway to Glimmer a raggiungere lo stato di capolavoro, che il suo predecessore avrebbe tranquillamente potuto ottenere con poco in più. “Rimane” un ottimo titolo.

Voto Recensione di Spyro the Dragon - Recensione


8.2