Retrospettiva Metal Gear - Episodio 5

L'episodio 5 della retrospettiva di Metal Gear vi racconta Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

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Metal Gear Solid 3: Snake Eater consegnò definitivamente Hideo Kojima all’Olimpo del mondo dei videogiochi: se il primo Metal Gear Solid era stato fin da subito definito un capolavoro e Sons of Liberty era stato in un primo momento anche criticato, ma poi fortemente rivalutato, il gioco che raccontava la nascita di Big Boss fu, per tutti, una perla rara. Per Kojima e i suoi, sarebbe stata una grandissima uscita di scena, un colpo di coda d’addio decisamente brillante, ed effettivamente, come era oramai consuetudine, il game designer pensò di dedicarsi a qualcosa di diverso. Era il 2007 quando, ad esempio, Metal Gear Solid: Portable Ops arrivò su PSP, facendoci seguire ancora Big Boss dopo Snake Eater, provando a far calcare il panorama portatile alla serie e rinnovandone le meccaniche, dopo i precedenti tentativi sperimentali dei due Metal Gear Ac!d. MPO, però, non era un cosiddetto “A Hideo Kojima Game”, dal momento che Kojima non aveva né scritto né diretto il progetto, limitandosi ad esserne producer. Per questo, attualmente, il gioco viene escluso dalla timeline ufficiale della narrativa della serie, e lo stesso autore dichiara che solo alcune cose siano da tenere in considerazione all’interno delle sue vicende. Il problema è che non sappiamo quali.

In pentola, nel frattempo, bolliva qualcosa di più grosso: il ritorno di Solid Snake. Annunciato prima con un teaser trailer che metteva le cose in chiaro, “No place to Hideo“, il gioco avrebbe segnato il ritorno di Solid Snake, chiudendo finalmente le sue vicende e svelando il mistero dei Patriots. Si trattava di un ritorno però drammatico: Snake, infatti, si mostrava nei video spaventosamente invecchiato, e nell’atto di suicidarsi. È così che si presentò Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots.

Il clamore fu altissimo, e l’amore per Snake si fece sentire. Dopo gli annunci iniziali, lo stesso Kojima ritornò sui suoi passi, facendo sapere che il gioco sarebbe stato scritto e diretto da lui, e che sarebbe stato il suo ultimo Metal Gear. I ritorni, nei diversi trailer, si seguivano uno dopo l’altro: Liquid Ocelot, Otacon, Naomi, Raiden, Meryl, perfino EVA. Ogni singola cosa gridava che Guns of the Patriots avrebbe chiuso, per sempre, il cerchio al cui centro stava Solid Snake. E l’attesa per la nuova esclusiva PlayStation 3 si fece fin da subito insopportabile, concludendosi solo, in tutto il mondo, il 12 giugno 2008.

rat pt 01 metal gear solid 4

La sorpresa, però, è dietro l’angolo: la squadra inviata in Medio Oriente dal CID, infatti, è comandata da Meryl Silverburgh, accompagnata dal marconista Ed, dal soldato Jonathan e dall’esperto di elettronica e di trappole Johnny “Akiba” Sasaki, con cui aveva già avuto a che fare a Shadow Moses. Riconoscendo Snake, Meryl è sconvolta dal suo invecchiamento precoce, e ricorda il momento in cui l’uomo, sparendo nel nulla, interruppe la loro relazione. Quando lui le riferisce di essere stato inviato da Campbell in Medio Oriente, apprendiamo che la donna ha scoperto che il colonnello è in realtà suo padre, ed ha preso la notizia decisamente male, al punto da insultarlo e rifiutare di averci a che fare—complice anche il fatto che Roy avrebbe deciso di risposarsi con una donna dell’età di sua figlia. Meryl si lascia prendere da uno scatto d’ira, che si interrompe però improvvisamente, in modo del tutto innaturale. Decide quindi di fornire a Snake tutte le delucidazioni sul Sistema SOP, Sons of the Patriots, che si occupa di monitorare i campi di battaglia. Tutti i soldati, infatti, non solo hanno un ID Tag personale per l’utilizzo delle armi, ma vedono venire monitorati i loro parametri vitali. In questo modo, il Sistema può regolare anche le loro emozioni, rendendoli i migliori soldati possibili, e consente addirittura a squadre come il RAT PT di agire in coordinazione, senza che i membri debbano perdere tempo a comunicare per via tradizionale.

Meryl indica a Snake la posizione precisa di Liquid, anche se il suo ex compagno si rifiuta di rivelarle che lo scopo della sua missione è uccidere il comandante della PMC coinvolta. Prima di salutare il Rat Patrol, Snake affronta con loro una sparatoria contro le FROGs, guardie personali di Liquid Ocelot, che assaltano in massa il rifugio del team. Sopravvissuto all’assalto insieme al team di Meryl nonostante Akiba rappresenti una vera e propria palla al piede nei momenti di combattimento, Snake avanza in direzione della posizione di Liquid, quando assiste ad una vera e propria strage di ribelli, distrutti dal terribile corpo speciale Beauty and the Beast. Infine, raggiunge l’accampamento che ospita Liquid, riuscendo anche ad avvicinarsi alla sua posizione. Anche il RAT PT si trova nella stessa zona, quando Liquid—prima che Snake riesca a sparargli—parla alla sua trasmittente radio, semplicemente ordinando “attivatelo”.  I risultati di una parola apparentemente così innocua sono devastanti: i soldati delle PMC presenti cominciano a gridare e a farsi prendere dagli spasmi, i membri dello stesso RAT PT sono in preda alle convulsioni, ad eccezione di Akiba, e perfino Snake crolla a terra, trascinandosi a fatica nel tentativo di completare la sua missione. Quando l’anziano soldato sta per perdere i sensi, vede davanti a sé la dottoressa Naomi Hunter che, dopo essersi iniettata qualcosa con una siringa, lo abbandona lì. Snake è allo stremo: mentre, intorno a lui, i soldati delle PMC cominciano anche ad attaccarsi a vicenda, letteralmente impazziti, il soldato leggendario perde conoscenza, quando Akiba cerca di aiutarlo e di portarlo via.

metal gear solid 4 naomi

Mentre è intento a raggiungere la posizione in cui si trova Naomi, riceve però una chiamata dal colonnello Campbell, che gli presenta Rosemary, un nuovo membro del team. La donna è una consulente psicologica, e si occuperà di prendersi cura dello stato mentale di Snake. L’uomo, però, è distratto quando comprende che proprio lei, la ex compagna di Raiden, è la nuova giovane moglie di Campbell di cui gli ha parlato Meryl. Mettendo da parte i problemi della famiglia Campbell, Snake prosegue, ma riceve una nuova chiamata, questa volta direttamente da Raiden: il ragazzo aveva fatto perdere le tracce dopo aver consegnato Sunny al Nomad, e dichiara di essere stato impegnato a lavorare per Big Mama, una donna che si trova nell’Europa dell’Est, e che gli aveva chiesto di recuperare il cadavere di Big Boss. Raiden afferma di essere molto vicino a Snake, lasciando intendere che lo proteggerà. Appena la conversazione si conclude, lo stesso Snake non può fare a meno di riferire a Rose della chiamata di Jack, ma la moglie di Campbell gli fa sapere che, dopo l’incidente di Big Shell, i ricordi dell’infanzia in guerra del ragazzo hanno cominciato a farsi forti, rendendolo instabile e violento, al punto da costringere la stessa Rose a cercare rifugio in Campbell, sfuggendo ad una relazione che non aveva più senso, dopo che la coppia aveva anche perso il bambino che lei portava in grembo.

Snake può solo accettare l’opinione di Rose e, continuando ad avanzare verso la posizione di Naomi, si imbatte ancora una volta in Drebin, che gli spiega che il team B&B è stato proprio incaricato di uccidere il Serpente. Bene informato su tutto, il riciclatore d’armi rivela anche che, a quanto sa lui, i Patriots non sarebbero altro che intelligenze artificiali, e che il loro nome in codice, “La-Li-Lu-Le-Lo”, sarebbe una protezione imposta a chi è sottoposto al Sistema, impossibilitato a citare il loro nome effettivo.

Dopo le travagliate conversazioni, Snake arriva finalmente al laboratorio di Naomi, che lo riconosce nonostante l’aspetto. Prima di essere portata in salvo, la dottoressa decide di analizzare Snake, cercando di scoprire il motivo del suo invecchiamento precoce. Le notizie, però, sono tutt’altro che positive, dal momento che gli esami svelano che non c’è assolutamente nulla di anomalo: semplicemente, essendo un clone di Big Boss e quindi una vera e propria arma, Snake è stato creato in laboratorio affinché avesse una vita più corta di un umano normale. Ad essere ottimisti, secondo la Hunter, Snake non avrà più di altri sei mesi di vita. Purtroppo, però, non si tratta nemmeno della notizia peggiore: Naomi individua nel suo sangue una nuova forma di FoxDie, i cui scopi sono ignoti, e Snake comprende che gli è stata iniettata da Drebin, in Medio Oriente. A preoccupare, però, è il vecchio FoxDie, quello che risale a Shadow Moses, che ha iniziato a mutare col tempo. Il risultato, secondo Naomi, è che ben presto la parte del virus che gli consentiva di identificare le vittime da colpire smetta di funzionare, finendo con l’attaccare a caso tutte le persone che si avvicineranno a Snake, e che saranno di fatto condannate a morte. Entro tre mesi, aggiunge Naomi, Snake sarà quindi un’arma biologica ambulante. L’unico modo per uccidere il virus ed impedire l’epidemia, è che il corpo che lo ospita muoia.

mgs4 atto 2

Il destino di Snake è segnato. Seppur scosso, l’uomo non dimentica però il suo incarico, e cerca di ottenere da Naomi informazioni utili sul piano di Liquid: la donna rivela che quanto accaduto in Medio Oriente era un tentativo di introdursi nel sistema SOP, che ha vacillato. La prova di Liquid ha liberato nei soldati che fanno parte del Sistema le emozioni represse da tempo dalle nanomacchine, causando i tremendi effetti collaterali che hanno coinvolto anche lo stesso Snake, nonostante sia equipaggiato di nanomacchine di vecchia generazione. Per evitare futuri problemi, Naomi gli consegna quindi una siringa, che inibirà le nanomacchine, riducendo le convulsioni. Il prossimo passo di Liquid è quello di mettersi in cerca del DNA di Big Boss, la chiave per accedere al Sistema, ed impadronirsi di SOP. Guns of the Patriots, il suo piano di crollo dei Patriots, gli garantirebbe il controllo militare dell’intero pianeta, e Snake deve impedirlo ad ogni costo. Prima che possa portare via Naomi, però, viene attaccato da Laughing Octopus, del team B&B, ed è costretto ad affrontarla ed eliminarla, mentre i soldati PMC prelevano Naomi. Avuta la meglio sulla soldatessa, Snake si mette sulle tracce della dottoressa, e riesce ad intercettarla quando Vamp sta cercando di portarla via in elicottero. Il soldato colpisce il rumeno alla testa, ma quest’ultimo sembra oramai immortale e riesce a sopravvivere, dando ordine affinché sia avviato il secondo tentativo di penetrare SOP.

I risultati sono disastrosi tanto quanto in Medio Oriente: i soldati delle PMC iniziano ad avere convulsioni e dare di matto, e Snake riesce a ritirarsi su solo grazie alla siringa che gli ha dato Naomi. Approfittando della situazione, la dottoressa fugge dall’elicottero prima che questi si alzi e, Snake, aiutato anche da Drebin, la porta via. Arrivato al punto d’incontro con Otacon, trova però ad attenderlo dei Gekko, grossi robot bipedi intelligenti, che gli sbarrano la strada. È Raiden a fare quindi la sua comparsa, svelando di essere diventato un cyborg ninja, e a lottare contro i Gekko con le sue spade, prima di trovarsi a fronteggiare un redivivo Vamp. Dopo lo scontro, Jack è gravemente ferito, ma riesce a raggiungere l’elicottero che sta portando via Snake e Naomi. La Hunter cerca di soccorrerlo, ma Raiden perde conoscenza e sanguina copiosamente.

metal gear solid 4 eva

Infiltrandosi nel cuore della città, Snake raggiunge infine il nascondiglio della milizia capitanata da Big Mama, l’Esercito del Paradiso Perduto.

L’incontro con la donna è di quelli da ricordare: Big Mama, infatti, è la donna che ha prestato il suo corpo al progetto Les Enfantes Terribles, ed è, di fatto la madre di Solid e Liquid. Come sottolinea lei stessa, sebbene siano stati concepiti in laboratorio, i due gemelli sono nati dal grembo di una donna, come qualsiasi essere umano. Big Boss non ha mai voluto i suoi cloni, ma Zero e Big Mama sì. Quest’ultima si rivela essere EVA, la spia cinese che aiutò Big Boss negli Anni Sessanta, durante l’Operazione Snake Eater. Ancora scosso dal ritrovarsi davanti a sua madre, l’anziano Snake trova finalmente la risposta all’interrogativo che lo perseguitava da anni: EVA spiega infatti di essere uno dei Patriots che, oltre che da lei, erano composti da Major Zero, SIGINT (Donald Anderson), Para-Medic, Ocelot e infine Big Boss. Le personalità dominanti di Big Boss e Zero, che tentavano di raccogliere l’eredità di The Boss, entrarono però molto presto in contrasto, spaccando i Patriots: Zero pensava che il mondo avesse bisogno di una nuova icona che potesse tenerlo unito, ed aveva individuato quell’icona proprio in Big Boss. Il conflitto tra i due diventò irreparabile, ed il potere dei Patriots si accentrò nelle mani del maggiore, che fece sviluppare l’attuale sistema di intelligenze artificiali con l’intento di mantenere il controllo anche dopo la sua morte. Snake ha già appreso di GW sulla Big Shell, ma il virus di Emma riuscì non a distruggere l’IA, quanto semplicemente a frammentarla. Oltretutto, la sede fisica di GW è sotto il controllo di Liquid, il che significa che se dovesse avere accesso a SOP, avrebbe il totale controllo militare del pianeta, essendo quell’IA preposta al monitoraggio e la gestione dell’economia bellica. Con lei, agiscono le IA note come TJ, TR e AL, che si occupano ciascuna di gestire i diversi aspetti della vita di tutti i giorni della società moderna. Tutte e quattro le IA, che portano le iniziali dei presidenti scolpiti sul Monte Rushmore, rispondono ad un’unità centrale, il satellite JD, che le tiene legate. È questo il Sistema dei Patriots, ed è questo ciò che rimane delle ambizioni di Zero.

Oltretutto, la frattura interna ai Patriots era talmente netta che EVA e Ocelot collaborarono per eliminare Para-Medic, ossia la dott.ssa Clark che morì nell’esplosione del laboratorio dove lavorava all’esoscheletro di Gray Fox, e per uccidere Donald Anderson, che rimase folgorato durante le torture subite proprio da Ocelot a Shadow Moses.

Un gruppo di sole sei persone, fraintendendo gli intenti di The Boss, ha quindi generato il sistema dei Patriots, che ora EVA spera di riuscire ancora a fermare. Anche Ocelot stava tentando di perseguire questo intento, quando la personalità di Liquid ha avuto la meglio, dominandolo.

Non c’è tempo da perdere: Big Mama mostra a Snake il corpo di Big Boss, ed i due, a bordo della moto di lei e accompagnati dai suoi soldati, scortano il furgone che lo contiene, cercando di sfuggire prima dell’arrivo delle truppe di Liquid. I membri della PMC Raven Sword, però, sferrano l’attacco lungo le strade della città, e EVA viene sbalzata via dalla moto, rimanendo gravemente ferita. Snake è costretto ad affrontare Raging Raven, altro membro delle B&B, prima di occuparsi di sua madre, e cercare di raggiungere con lei il fiume Volta, nella speranza che il corpo di Big Boss sia già stato messo in salvo.

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La sorpresa, però, è amarissima: Liquid si è già impadronito di Big Boss, e ad accompagnarlo non ci sono solo le sue FROGs e Vamp, ma anche Naomi, che si era allontanata dal Nomad in cerca del dottor Madnar, per curare Raiden. Liquid, che ha in mano GW, ha solo bisogno di accedere a SOP per ritrovarsi dentro il Sistema. Una volta fatto, distruggerà l’unità di controllo, JD, impadronendosi finalmente del Sistema e coronando il sogno di diventare a sua volta uno dei Patriots, coloro che lo hanno generato con i loro esperimenti e le loro follie. Snake cerca di affrontare Liquid, ma ha pesantemente la peggio, quando suo fratello si allontana sulla sua barca e con le sue truppe, dopo aver sottratto il corpo di Big Boss, sul fiume Volta.

C’è ancora speranza, però: la barca militare del RAT PT 01, capitanata da Meryl, sbarra la strada a Liquid, ordinando il mani in alto. Per essere certa di avere la meglio, Meryl sdogana le sue truppe, mettendo in campo il numero spropositato di soldati che le sono stati concessi, equipaggiati anche con jeep, barche ed elicotteri.Liquid è braccato. Nello stallo creatosi, Snake riesce a raggiungere la barca di Meryl insieme a Big Mama, mentre la donna ufficiale si tiene pronta ad agire. Dopo aver alzato le mani, Liquid assume un atteggiamento inquietante e minaccioso, e Meryl comprende che provare ad arrestarlo è impossibile. Nei pochi secondi che le sono necessari ad ordinare il fuoco, Liquid ha già fatto l’irreparabile: il DNA di Big Boss è stato utilizzato, e lo stesso Liquid è ora padrone del sistema. Tutte le armi del RAT PT e dei militari presenti sono disattivate, compresi i loro mezzi di trasporto. Le mitragliette delle FROGs, invece, ovviamente funzionano. Meryl si ritrova davanti a Liquid con un centinaio di uomini, che però sono disarmati, e la situazione comincia ad ispirare pessimismo. Liquid non si accontenta: gestendo il sistema, rilascia le emozioni dei soldati, causando una nuova ondata di crisi e convulsioni. Anche il Rat Patrol è colpito, ad eccezione di Akiba, che sembra star bene, e si preoccupa delle condizioni dei suoi compagni. Dopo aver disarmato e costretto in ginocchio i soldati avversari, Liquid ordina alle sue truppe di aprire il fuoco.

La strage è impressionante e, mentre urla al cielo la sua vittoria, Liquid scarica una cannonata sulla barca di Meryl, sbalzando in acqua Ed e Jonathan, già feriti, e la stessa Silverburgh, insieme ad Akiba.

mgs4 meryl akiba rianimazioneEntrato nel Sistema, in un Volta ora silenzioso come non mai, col gorgogliare mescolato di acqua e sangue, Liquid si accosta alla barca del RAT Patrol, il cui ponte si è incendiato, e corona la notte da incubo: afferrati i resti del corpo di Big Boss, li getta tra le fiamme. Disperata, EVA tenta di salvare il corpo dell’amato, ma le fiamme ingoiano anche lei, ed è Snake ad essere costretto ad alzarsi per tirare indietro sua madre, finendo con l’ustionarsi e sfigurarsi il volto.Indisturbato, Liquid si allontana con un ghigno e porta via Naomi, mentre i cadaveri galleggiano alle loro spalle.

Akiba è nel panico. È riuscito a trascinare Meryl fuori dall’acqua, ma la ragazza ha perso conoscenza e non dà segni di vita. Disperato, pratica il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale, ma Meryl continua a non reagire. Solo dopo un bel po’ di insistenza, e dopo che lui ha iniziato a pregarla, chiamandola addirittura per nome, di non lasciarlo, lei riprende conoscenza. Lo ringrazia con un bacio sulle labbra istintivo, ancora decisamente sotto shock.

Anche Snake e Big Mama sono riusciti a riguadagnare la terraferma. La donna è esanime, e muore tra le braccia di suo figlio, che non può fare niente per aiutarla. Devastato dalla missione fallita e dalle ustioni, Snake viene soccorso da Drebin, mentre la città, dietro di lui, è stata teatro del trionfo di Liquid.

“Le ombre non possono essere cancellate. Fino a quando ci sarà luce, ci saranno ombre. Affinché le cose tornino alla normalità… la luce deve essere estinta.”–Big Mama, Atto III

Atto IV: Twin Suns

Sebbene Snake e tutti i suoi alleati siano stati spazzati via sul Volta, Otacon è riuscito a far infiltrare il suo MKII nella barca di Liquid, origliando un’importante conversazione: il comandante, insieme a Vamp e Naomi, svela di avere intenzione di attaccare JD con un’arma nucleare, e più precisamente il Metal Gear REX. Riflettendo sulle sue parole, Snake e Otacon ne colgono il senso: dopo che Liquid si è impadronito di SOP, il Sistema è stato disattivato. Niente più nanomacchine, niente più armi con ID. Esiste, al mondo, solamente un’arma non marchiata in grado di eseguire il lancio: il cannone a rotaia del REX, abbandonato a Shadow Moses. È lì che Liquid e i suoi si stanno dirigendo, ed è lì che Snake deve intercettarlo. A confermare la tesi c’è l’intervento in video conferenza di Mei Ling, ora giovane comandante della nave USS Missouri, a sua volta fuori dal Sistema, che dichiara di poter arrivare in Alaska in qualche ora per fornire supporto a Snake.

Raiden, ancora sofferente all’interno del Nomad, supplica Snake di portarlo con sé, ma il soldato leggendario, mostrandogli il suo volto sfigurato, si oppone fermamente, invitando Jack a tornare alla sua vita e a riprendersi la sua famiglia. Le sue parole sono lapidarie e devastanti: “Raiden, guardami: io, non ho futuro.” Jack si accascia ai suoi piedi, disperato, e nonostante l’invecchiamento e i suoi tre mesi di vita, è ancora Snake a dover essere forte per tutte le persone a cui tiene: deve tornare a Shadow Moses, dove la sua esistenza è cambiata per sempre

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Ritrovandosi davanti a Naomi, Raiden consegna un messaggio di Sunny: “le ho cucinate bene”, in riferimento alle uova che la dottoressa le aveva insegnato a preparare. La Hunter, però, sembra cogliere qualcosa di più, quando si lascia sfuggire qualche lacrima dopo aver recepito il messaggio. La dottoressa svela a Snake che Liquid lancerà il suo attacco dalla Outer Haven, la nave fortezza sulla quale è stato installato il cannone a rotaia, e che ospita anche la sala server di GW. Gli ricorda, poi, che al termine della missione dovrà accettare la morte, per evitare il diffondersi del FoxDie mutato. Infine, a modo suo, Naomi decide di scontare i peccati commessi a causa della sua ricerca, che hanno generato le nanomacchine, Vamp, la condanna a morte di Snake: si colpisce lei stessa con la siringa che inibisce le nanomacchine, cominciando a barcollare e crollando in ginocchio. La donna svela di avere un cancro oramai incurabile, che è stato solo rallentato dalle nanomacchine. Inibendole, decide di consegnarsi spontaneamente alla morte. Sebbene Otacon, piangendo, la supplichi di non farlo, essendosi innamorato di lei dopo la loro notte insieme, Naomi è decisa, anche se colpita dal fatto che Hal stia piangendo per lei. Nello stesso luogo in cui morì suo fratello, Frank Jaeger, quella stessa Naomi che al termine del primo Metal Gear Solid ci assicurava di voler scegliere la vita, si arrende alla morte. Il suo ultimo desiderio, la sua ultima ambizione, è sulle spalle di Otacon: fare in modo da rimediare agli errori che la scienza li ha portati a compiere.

Shadow Moses viene attaccata da un esercito di Gekko kamikaze che cominciano a farla accasciare su se stessa, e Snake e Raiden, accompagnati dal MKIII, salgono a bordo del REX, pilotandolo per fuggire dalla struttura. Jack cerca di coprire la fuga di Snake, quando il crollo lo intrappola proprio all’uscita, schiacciandolo. Ad attenderlo all’esterno, il Serpente trova nientemeno che Liquid, a bordo di un Metal Gear RAY: lo scontro è epico e devastante, e vede proprio il soldato leggendario uscirne vincitore, seppur a sua volte distrutto. Liquid riesce a fuggire in direzione del molo, dove trova ad attenderlo la sua gigantesca Haven, e Snake è ormai troppo ferito e stremato per inseguirlo davvero. La nave giganteggia su di lui e, quando crolla in ginocchio, sfinito, fa per investirlo. Raiden, nel tentativo di salvarlo, decide di recidersi un braccio per liberarsi dai massi che lo schiacciavano, e corre a trattenere la nave grazie al suo esoscheletro. Snake riesce a tirarsi indietro a stento, sanguinante, quando la Haven riesce a sopraffare Jack. Il ragazzo viene stritolato dalla fortezza, e l’ultima cosa che riuscirà ad urlare, faccia a faccia con la morte, sarà il nome della sua amata, Rose.

La Missouri di Mei Ling arriva solo in quel momento. Snake è esanime. Liquid, noncurante, si allontana a bordo della Haven, preparandosi al lancio.

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Atto V: Old Sun

A bordo della Missouri, mentre Snake si riprende con una bombola di ossigeno, Mei Ling spiega il piano al Serpente, a Otacon, a Meryl e ad Akiba: la Missouri deve spingere i motori al massimo per raggiungere la Haven, che dovrà rallentare ed emergere per attaccare il satellite JD nel momento del sui perigeo. Per farlo, la fortezza dovrà aprire la sua calotta per sfoderare il railgun, e quello sarà l’unico frangente in cui sarà possibile infiltrarcisi, lanciandosi all’interno. È fondamentale, infatti, riuscire a distruggere GW prima che Liquid possa attaccare JD, impedendogli di impadronirsi del Sistema. Una squadra d’attacco, fidandosi delle informazioni sulla Haven lasciate da Naomi, dovrà quindi lanciarsi sulla nave, arrivare fino alla sala server e caricare in essa un virus programmato da Naomi e dal piccolo genio Sunny, ponendo definitivamente la parola fine all’IA bellica dei Patriots, e costringendo Liquid fuori dal Sistema. La parte più agghiacciante è che la sala server è protetta da un corridoio a microonde, che vaporizzerebbe chiunque provasse ad attraversarlo. Un’idea alla quale Snake sembra non poter rinunciare, conscio di essere comunque destinato alla morte, e che lo vede proporsi come volontario. Ad accompagnarlo, saranno Meryl e Akiba, tra i pochi soldati disposti a combattere anche senza SOP, e che sembrano aver maturato una certa complicità dopo gli avvenimenti sul Volta. Mentre, via radio, il colonnello Campbell dà disposizioni al team incaricato di salvare l’intero pianeta dal giogo di Liquid, il veterano ha parole di incoraggiamento e amore incondizionato per sua figlia, che nonostante l’odio e gli insulti rivolti a suo padre, non può fare a meno di commuoversi.

“Meryl, mi senti? È il momento. Il momento di compiere il tuo dovere. Ricordati: non importa cosa accadrà. Io sarò con te, fino alla fine. Tu sei il mio orgoglio. E la mia gioia.”–Roy Campbell, Atto V

È il momento della missione finale per Snake e Otacon che, attraverso il MKIII, fa coraggio al suo amico, ricordandogli che devono chiudere la spirale che loro stessi hanno cominciato. Il lancio sulla Haven non è esattamente esemplare: Snake riesce ad atterrare agilmente nonostante la vecchiaia, Akiba viene sbalzato nell’oceano, Meryl viene lanciata contro un pilastro e, cadendo, prende una brutta storta alla caviglia. I due superstiti della squadra d’attacco avanzano separatamente in direzione della sala server, quando Snake – arrivato all’interno della sala comandi della Haven – si trova innanzi al corpo incosciente di Meryl. Dopo aver difeso la soldatessa da un attacco delle FROGs, si trova innanzi a Screaming Mantis, ultimo membro e comandante delle B&B, che proprio come Psycho Mantis ha capacità di controllo psichico. Ad aiutare i due nello scontro arriva, insperatamente, anche Johnny, che fa da scudo a Meryl, rimanendo ferito. Gettandolo a terra, però, la donna viene ferita a sua volta, e Snake si trova faccia a faccia con Mantis. Riesce ad aggirare il suo controllo inibendo le proprie nanomacchine, ed ha finalmente la meglio. La donna, a quanto pare, ospitava in realtà lo spirito dell’originale Psycho Mantis, che definisce la sua identità a Shadow Moses come “un altro me”.

metal gear solid 4 meryl snake

Nonostante l’inquietante presenza, Snake deve proseguire per la sala server, quando trova Meryl, stremata per le ferite, e la aiuta ad alzarsi. La donna, non trovando Johnny e dandolo ormai per morto in seguito alle ferite riportate, dà in lacrime il suo addio all’eroe della sua vita, Solid Snake, ponendosi di guardia all’uscita della stanza di comando, e dichiarando che impedirà ai numerosi nemici di provare ad inseguire Snake. Lui è restio a lasciarla sola e ferita, ma entrambi sanno che è l’unica cosa da fare. Snake e Meryl si dividono così. Mentre lui corre in direzione della sala server, la sua testa è infestata da voci, echi e fantasmi, tutte le voci dei suoi alleati, i suoi amici, le persone più care, che gli fanno coraggio, e lo spingono a completare la missione.

“Il troppo è troppo, Snake, non puoi fare nient’altro…… non si tratta di vincere o perdere…… le parole dei moribondi attirano l’attenzione come armonie profonde. Si sprecano poche parole, quando ne rimangono poche…… perché non ci mandiamo qualcun altro?È nostro dovere porre fine a tutto questo…… non ho niente da perdere…Tu eri il fulmine in quella tempesta. Puoi ancora brillare nell’oscurità…Vai! Sbrigati!Mi dispiace… di averti trascinata in tutto questo…… ci incontreremo ancora… dall’altra parte…È il momento. Il momento di compiere il tuo dovere…Il fallimento significherà la fine per la razza umana…VAI!”–I protagonisti di Metal Gear Solid 4 nella mente di Snake, Atto V

Alle sue spalle, Meryl sta lottando con tutte le sue forze per respingere le FROGs. Pur pensando di non riuscire a farcela, la donna continua a combattere, fino a quando non le rimane in canna un solo proiettile, nonostante le decine di nemici che continuano ad arrivare. In un ultimo, disperato gesto, si espone per esplodere il colpo, rimanendo poi disarmata di fronte al nemico.

Insperatamente, è ancora Akiba ad aiutarla, colpendo le FROGs alle spalle nonostante le sue ferite. Forti delle nuove munizioni portate da Johnny, i due, perfettamente coordinati anche senza SOP, iniziano una lotta all’ultimo sangue con le truppe nemiche, quando Akiba rivela di non aver mai subito gli effetti delle nanomacchine semplicemente perché non ha mai eseguito le iniezioni che avrebbero dovuto installargliele. Preso il coraggio a due mani, il ragazzo riesce anche a dichiararsi a Meryl, e le chiede addirittura di sposarlo. Il tutto, mentre i due continuano a combattere. Dapprima restia, la Silverburgh gioca un po’ con lui, prima di capovolgere la richiesta per fare le cose a modo suo. Quando Akiba risponde di sì, i due condividono un bacio e, forti della loro relazione e di quella promessa di matrimonio, continuano la loro disperata resistenza per consentire a Snake di raggiungere GW indisturbato.

mgs4 split screen

Il Serpente è giunto in un corridoio, dove subisce una nuova crisi dovuta alle nanomacchine. Quando viene circondato da una nuova squadra di FROGs, scopriamo che anche Raiden ha raggiunto la Haven, e costringe i nemici a retrocedere. Ancora vivo nonostante quanto accaduto a Shadow Moses, Jack ha però perso entrambe le braccia, e combatte tenendo la spada addirittura tra i denti. Quando propone di andare lui stesso nel corridoio a microonde, Snake si oppone ancora una volta, ricordando a Jack di godersi la sua giovinezza. Raiden può solo accettare la sua volontà e, rimanendo di fronte ai nemici, copre le spalle a Snake. Il soldato leggendario, all’ultimissima fase della sua ultima missione sul campo, si inoltra nel corridoio a microonde.

A questo punto, Kojima fa un uso straordinario della regia e propone uno split-screen: in basso, ci struggiamo e ci accartocciamo intorno al controller e al tasto triangolo, tentando disperatamente di spingere Snake fino alla fine del corridoio. In basso, vediamo i suoi alleati, tutti quelli che ci stanno aiutando, crollare uno dopo l’altro sotto i colpi dei nemici. Perfino la Missouri sta per essere distrutta dai Metal Gear RAY che l’hanno assaltata. Meryl e Akiba sono stati crivellati. Raiden è esanime, ferito e disarmato.

La barra vitale di Snake è completamente vuota. Il serpente si trascina a terra solamente con la sua forza di volontà, con la sua barra psiche. Gli è rimasta solo quella. Quando percorre gli ultimi centimetri, lo split-screen ci restituisce un briciolo di speranza: Sunny ha cucinato le uova. E, questa volta, le ha cucinate bene.

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La sala server somiglia ad un grosso cimitero. Snake non ha più nemmeno la forza di respirare, quando il MKIII raggiunge il computer centrale e comincia a caricare il virus. Il piccolo robot viene però assaltato da dei Gekko Nani, e Snake deve ribattere al loro attacco, respingendoli per tenere al sicuro il MKIII.Nell’ultimo secondo utile, il virus è finalmente caricato. I Gekko Nani crollano. Il Ray che stava per attaccare la Missouri si accascia, le FROGs prossime ad uccidere Meryl, Akiba e Raiden vanno in preda al delirio. GW è finito, ma c’è di più: la piccola Sunny, facendo riferire a Naomi “le ho cucinate bene”, ha modificato il virus, ed ha implementato una parte che si estende a JD, distruggendolo. Il Sistema dei Patriots, apparentemente invincibile, si accascia di fronte alla nuova generazione. Tutto ciò che rimane delle IA sono le strutture utili alla società, quelle che favoriscono trasporti, comunicazione, progresso.

I monitor della sala server vengono poi invasi da un video messaggio di Naomi, che aveva previsto la sua morte: la donna comunica a Snake e Otacon che le IA sono state cancellate, se sta venendo mostrato il video, e che la missione è compiuta. Dopo aver creato tanti danni con il virus FoxDie, la dottoressa ha lavorato con Sunny, rivelatasi anche più brava di Otacon, per FoxAlive. È il suo ultimo lascito: un mondo nuovo per le future generazioni.

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L’unico a non sorridere è Snake. Ritroviamo il Serpente al cimitero di Arlington, davanti alla tomba di Big Boss. Il suo grande trauma e il suo più grande incubo. Tutte le persone a cui Snake teneva si stanno ricostruendo una vita, e potranno farlo se lui eviterà il diffondersi del FoxDie mutato. C’è tempo solo per l’ennesima sigaretta, che questa volta sarà l’ultima. In ginocchio davanti alla tomba del padre che ha ucciso, Snake porta la pistola alla bocca e, seppur tremando e con gli occhi chiusi, si prepara a compiere la sua missione finale. Lo sparo è assordante.Il mondo è salvo.

I festeggiamenti, al matrimonio, continuano. Avendo bevuto un po’ troppo, anche Drebin, intento a chiacchierare con Hal, ha una verità da svelare: l’ex riciclatore d’armi ha infatti agito per conto dei Patriots, spalleggiando Snake per sedare la ribellione di Liquid. Certo, i Patriots non pensavano però che l’operazione sarebbe finita con la loro distruzione. Non è tutto: Drebin, infatti, rivela che anche il RAT PT 01, il cui anagramma è PATR10T, ha agito da spalla per volontà dei Patriots, anche se i membri della squadra nemmeno lo sapevano.

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Anche Sunny si gode la festa, e riesce a fare amicizia con un bimbo locale, che si è avvicinato per caso ai festeggiamenti, e con il quale sta giocando. La piccola, per la prima volta fuori dal Nomad, sembra adorare il mondo esterno, e Hal le fa sapere che ora può viverci liberamente, se lo vorrà. La bimba domanda però quando tornerà Snake, e tutto ciò che Otacon riesce a risponderle è che Snake ha bisogno di tempo per riposare, perché ha avuto una vita dura. Il sole del nuovo giorno è accecante e meraviglioso. Sunny è conquistata e colpita. Il mondo esterno è bellissimo. Ma Snake non c’è.

– Quando torna Snake?– Snake… è malato. Quindi è andato a fare un viaggio per stare meglio.– Noi non andiamo con lui?– No… ha bisogno di stare da solo.– Chissà se lo rivedrò un giorno…– Snake ha avuto una vita molto dura… ha bisogno di un po’ di tempo per riposare.– Stai piangendo, zio Hal?– No… no. Non sto piangendo.”– Sunny e Otacon, Epilogo

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Conclusione: Naked Son

Anche gli eroi leggendari possono fallire una missione, e Snake lo ha appena fatto. Il colpo che avrebbe dovuto ucciderlo lo ha mancato. Prima che possa riprovarci, una figura imponente si concretizza alle sue spalle, e udendone la voce, Snake rimane paralizzato.Big Boss.Snake trema, cerca di prepararsi allo scontro con quello che forse è il fantasma di suo padre, che forse è solo un incubo generato dalla sua mente, quando Big Boss lo disarma e lo abbraccia. La paralisi di Snake è totale, quando Big Boss gli conferma di essere stato tenuto in vita dai Patriots, che hanno ricostruito il suo corpo con le parti di Liquid e di Solidus. Il corpo bruciato sul Volta non era il suo, ma proprio quello di Solidus, il suo clone perfetto: per questo, inserendo il suo DNA, Liquid è riuscito ad entrare nel Sistema. I macchinari dei Patriots tenevano Big Boss forzatamente incosciente ma, dopo la distruzione di JD, hanno cessato di funzionare, liberandolo. Per quanto riguarda Liquid, invece, Ocelot aveva volutamente impiantato la sua personalità nel suo corpo, mediante ipnosi e nanomacchine, nel tentativo di aggirare il Sistema e causare la caduta dei Patriots. Risvegliatosi, Big Boss si è quindi messo a caccia di Major Zero, il suo storico rivale e la causa di tutto, e non ha trovato che un vecchio in sedia a rotelle, oramai ridotto ad un vegetale e tenuto in vita dalle macchine. Dopo averlo recuperato, lo ha portato lì, davanti a Snake. L’uomo più potente del mondo non ha nemmeno più idea di cosa abbia fatto. Per estinguere il Sistema una volta per tutte, ore che i Patriots sono tutti morti, Big Boss deve compiere un gesto deciso, nonostante vedere Zero ridotto così non gli causi altro che compassione: il padre di Snake chiude le bombole di ossigeno di Zero, consegnandolo finalmente al riposo.Dei potenti Patriots, rimane solamente Big Boss.Ma, annuncia John, non lo farà per molto: il FoxDie iniettato da Drebin, infatti, è stato programmato per uccidere EVA, Ocelot e lo stesso Big Boss, che comincia già a subire gli effetti del letale virus. Barcollando, l’uomo restituisce a Snake un po’ di speranza: il vecchio FoxDie mutato, infatti, sta venendo soppiantato da quello nuovo. Significa che non ci sarà nessuna epidemia. Un giorno, ovviamente, anche il nuovo FoxDie comincerà a mutare, ma è difficile che Snake viva così a lungo, visto il suo invecchiamento.

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Il mondo è salvo, questa volta per davvero.Big Boss ha solo un’ultima richiesta: accanto alla sua tomba, infatti, si trova quella di The Boss, il suo mentore e il suo trauma. John non ha mai considerato Snake un figlio, ma ha piena fiducia in lui come uomo, ed è sicuro che, se si fosse trovato al suo posto, cinquant’anni prima, non avrebbe commesso i suoi stessi errori. Prostrato davanti alla lapide di The Boss, Big Boss è più umano che mai. La sua leggenda sembra lontanissima.

Snake non è un figlio per lui, è vero, ma ha un consiglio da dargli, mentre si accascia seduto sulla tomba di The Boss: non sprecare quel che resta della tua vita a combattere. Perché non c’è più nessuno da combattere, perché ognuno deve essere libero di scegliere cosa fare della propria vita. E perché, Big Boss ne è sicuro, il mondo sarebbe un posto migliore senza Serpenti. Snake muore in quel momento, per far nascere David, che trattiene a stento le lacrime. Quello che ricordava come il suo incubo lo sta riconsegnando alla sua vita.Big Boss sa dagli occhi di suo figlio di essere riuscito a fare, finalmente, qualcosa di buono. The Boss ne sarebbe orgogliosa. Un ultimo sigaro gli tiene compagnia, mentre David lo accende per lui. Big Boss gli sorride. “Bello, non è così?” Il sigaro gli scivola dalle mani, e la sua anima è finalmente in pace.Al mondo non c’è più nessuno Snake. Chi li ha creati, non esiste più.C’è David, però, che è soltanto un uomo.Finalmente.

“Boss… hai bisogno di un solo Serpente. No… il mondo sarebbe un posto migliore… senza Serpenti.”–Big Boss, conclusione

David è decisissimo a vivere pienamente quel che resta della sua vita. Decide addirittura di smettere di fumare, perché il tabacco uccide, ed è meglio evitarlo. Otacon gli farà compagnia nei mesi di vita che lo separano dalla sua morte naturale, e racconterà alle future generazioni ciò che David ha fatto per il mondo. La testimonianza di Hal sarà il suo lascito per il futuro.

Tutti i personaggi che hanno sempre tenuto alto il lume della speranza, cercando di fare la cosa migliore per i più, alla fine delle vicende, hanno una seconda possibilità, vengono premiati dalla vita. Compreso David.Sunny, intanto, ha cucinato ancora le sue uova. Sono venute benissimo, e sono bellissime. Proprio come il sole, ora che ha cominciato a vivere fuori dal Nomad e può vederlo. Ora che è l’alba di un nuovo giorno.

Here’s to you, David

In Metal Gear Solid 4 si gioca poco e si vive tantissimo. Il capitolo riprende il gameplay della serie, rifacendosi alla telecamera già vista in Subsistence, e lo arricchisce con un sistema di fazioni che, però, si trova solo nei suoi primi due atti. A ciò, affianca un sistema di mimetizzazioni semplificato dalla nuova OctoCamo automatica, la capacità di fare ricognizione con MKII e MKIII, e tutto un sistema di acquisto delle armi mediante i Drebin Points, che è possibile ottenere giocando. Il gameplay scorre bene e, sopratutto alle difficoltà più alte, dà grosse soddisfazioni, ora che anche Snake può utilizzare il CQC, come Big Boss. Ma Guns of the Patriots non è questo, non si può ridurre a questo. Mentre il nuovo Metal Gear Online che lo accompagnava, e che ebbe enorme successo, strizzò l’occhio a chi voleva sopratutto giocare, la campagna è un tributo ai fan della serie. A chi ha vissuto Metal Gear Solid fin dalle sue origini, ed è invecchiato con Snake. L’opera è un continuo auto-citarsi, è un’autocelebrazione emozionante e studiata che, a costo di ricorrere al fan-service, gioca con le emozioni dell’utente, facendogli ritrovare personaggi e relazioni come se si trattasse di vecchi amici. Il viaggio cominciato ad Outer Heaven per pochi, nel 1987, e a Shadow Moses per i più, nel 1999, trova la sua conclusione nel 2008, quando Snake ha finalmente il diritto di dire basta, svestire la sua maschera, e dirci addio. Gli abbiamo voluto così bene che siamo felici per lui, anche se non lo rivedremo più. Dopo averlo seguito nella sua ultima, dolorosa, straziante e perfino prolissa avventura, possiamo finalmente salutarlo.

Metal Gear Solid 4 è questo: un viaggio per chi conosce la saga da sempre. Propone novità interessanti nel suo gameplay, ma non ne fa il suo cuore pulsante. Il suo cuore pulsante è la storia, come testimonia addirittura il Guinness World Record per la cutscene più lunga, sull’epilogo. Tenta di dare una risposta a tutto, che sia gradita o meno e, dopo aver parlato di geni, memi e contesti, questa volta il tema è la volontà. Quella di Snake, di Big Boss, di tutti gli altri. Una valanga di significati e insegnamenti che il giocatore, giunto a quest’epilogo, vuole custodire con sé, anche nella vita reale, dove David e John non ci sono. C’è la serie Metal Gear, però, e c’è tutto quello che significa. E, più concrete che mai, ci sono le emozioni che abbiamo provato durante il viaggio.

metal gear solid 4 salute

Addio, Solid Snake. Grazie di tutto.

Nel prossimo episodio della nostra retrospettiva, in arrivo a breve, ci occuperemo di Metal Gear Solid: Peace Walker, capitolo indispensabile per la comprensione del recente Metal Gear Solid V. Non perdete quindi di vista le nostre pagine per seguire Big Boss nella sua nuova avventura portatile.