Recensione

Rampage: Total Destruction

Avatar

a cura di Star Platinum

L’originale Rampage era un coin-op molto apprezzato negli anni ottanta e tuttora riconosciuto come uno dei campioni di incassi di sempre tra i videogames. I motivi erano molteplici: il gameplay era coinvolgente e portava a volersi sempre cimentare con il gioco per battere i propri record, mentre l`originalità -in riferimento a quell’epoca- era molto elevata e basata su un concept in cui lo scopo era essenzialmente quello di demolire degli edifici utilizzando gigantesche creature. A distanza di anni, saranno altrettanto valide certe idee? Avrete presto modo di scoprirlo.

Mostri rassegnati ad esistereIl tempo passa per tutti, ma non tutti i videogames lo superano allo stesso modo. Ne è un esempio questo Rampage: Total Destruction, chiamato ad assumersi le proprie responsabilità, ma senza purtroppo avere le “armi” necessarie a superare quegli standard che disegnano l’attuale realtà del mercato videoludico. In fondo, se ci pensate, la capacità di poter attrarre degli utenti dipende molto dalle risorse tecniche e innovative di cui un titolo è in grado di disporre e quando questo non ha accesso nemmeno a minime energie è inevitabile che ci si avvicini ad esso con un doloroso senso di rassegnazione e di biasimo. Questi atteggiamenti riflettono una visione delle cose secondo cui il lavoro svolto in fase di sviluppo è stato in qualche modo al di fuori della considerazione dei più semplici concetti. I problemi tecnici presenti assumono allora una dimensione pietrificata, sproporzionata rispetto all’aspettativa che si aveva verso il gioco e il compito di non considerarli sembra impossibile.In questa visione la tendenza naturale a proiettare la responsabilità sulla software house che è andata a “rovinare” un brand storico diventa inevitabile. Fin dalle prime partite nasce quindi una rassegnazione che porta con se un elemento di condanna e che vi indurrà ad un punto morto — “non c’è niente che io possa fare per farmi piacere questo gioco”. Un elemento ulteriore aggrava questa sensazione negativa, il ricordo del gioco che per molti anni ha rappresentato qualcosa d’importante, a livello di cultura videoludica.

Le urla di aiuto nella metropoliRampage TD, l’ultimo capitolo della serie, possiede un gameplay molto semplice che purtroppo nel corso degli anni non si è mai evoluto. Anche in questa versione del gioco dovrete infatti aggirarvi per le città, distruggendo edifici e “sgranocchiando” qualche incauto cittadino ogni volta che ne avrete voglia. Il problema però, è che tutto diventerà terribilmente noioso ancor prima che possiate rendervene conto. Disponibile già da alcuni mesi per Gamecube e PS2, l’unica reale differenza apportata a questa versione per Wii è rappresentata dall’utilizzo del Wii Remote, ma è davvero ben poca cosa.Le tre creature divenute ormai famose, perchè apparse fin dal primo episodio: George, Lizzie e Ralph (rispettivamente un gorilla gigante, una lucertolone supersviluppato e un Lupo Mannaro dalle dimensioni esagerate), sono presenti fin dall’inizio, ma nel corso del gioco si renderanno disponibili molti altri mostri ed esseri mutanti dall’aspetto più bizzarro. A prescindere dal personaggio che sceglierete, le dinamiche da intraprendere non cambieranno di una virgola, in quanto ogni mostro dispone di caratteristiche differenti in relazione a salto, corsa e potenza, tuttavia all’atto pratico si riveleranno uguali e dotate delle stesse identiche mosse. Le azioni che potrete effettuare, essenzialmente consisteranno nell’arrampicarsi, sferrare pugni, calci, “pestare” edifici, raccogliere e scagliare veicoli (o persone da mangiare), più tutta una serie di mosse speciali che avrete modo d’imparare dedicando del tempo ad ogni specifica creatura.Il sistema di controllo si base essenzialmente sull’utilizzo del Wii Remote, che vi permetterà -riproducendo movimenti simili a quelli del vostro alter ego- di effettuare le azioni più articolate, mentre il pulsante A servirà per effettuare il pugno base e B per saltare. Il Nunchuck lo utilizzerete per muovervi all’interno degli scenari. Potrete ovviamente eseguire combinazioni attraverso l’esecuzione di più azioni, ma la risposta non vi trasmetterà mai la sensazione di essere immediata e precisa.Ogni ambientazione è costituita da un numero di edifici non superiore alla decina, che dovrete devastare senza un attimo di tregua. Non pensate però che il tutto avverrà senza che nessuno faccia qualcosa per fermarvi. Le vostre gesta infatti non passeranno certo inosservate e dopo poco tempo vi ritroverete contro forze dell’ordine di ogni tipo e l’immancabile esercito che, attraverso elicotteri, cannoni, carri armati ed altre minacce più o meno serie cercheranno di ostacolare la vostra sete di distruzione in tutti i modi, seppur con scarsi risultati. Tutto il gioco si svilupperà quindi secondo uno schema semplice e ripetitivo, che al di là delle differenze estetiche delle varie città, non rappresenterà mai un incentivo a proseguire l’azione.

Perchè il Wii non ha bisogno di RampageNonostante il gioco in singolo non offra molti spunti di divertimento, in multiplayer le cose si fanno leggermente più interessanti. Fino a due giocatori possono partecipare alla modalità in cooperativa, mentre le altre opzioni saranno accessibili fino a un massimo di quattro persone, che si sfideranno in apposite arene nel tentativo di ottenere i punteggi migliori. Il fatto di poter, in questi ultimi casi, “disturbare” i propri avversari attaccandoli direttamente è positivo, ma è stato realizzato in modo molto superficiale e poco coinvolgente, senza un minimo di “violenza” aggiuntiva che sarebbe risultata molto gradita e piacevole. La realizzazione tecnica di Rampage TD è molto insufficiente. Le ambientazioni risultano spesso simili tra loro e dotate davvero di pochissimi dettagli, con effetti di luce e texture che apparivano scarsi già sul Gamecube. Le uniche cose decenti sono la rappresentazione di alcuni mostri e relative animazioni, ma per il resto non è stato fatto nemmeno il minimo sforzo per offrire una grafica migliorata. Il sonoro è un altro aspetto che non fa che aggravare una situazione già pesantemente compromessa. Le musiche sono molto anonime, gli effetti sonori sono composti essenzialmente da esplosioni, ruggiti e urla di vario tipo, ma risultano troppo ripetitivi e simili per poter essere apprezzati. Appare sufficiente invece la voce che farà da “commento” alle vostra opera di distruzione.Il sistema di controllo non è purtroppo un esempio di precisione e -così come per tutto il resto- rappresenta l’ennesimo fattore negativo di un prodotto sviluppato in modo superficiale e con poca voglia di offrire un prodotto valido al pubblico. Una piccola consolazione, valida soprattutto per i nostalgici del primo storico episodio, è rappresentata dalla presenza come bonus dell’originale Rampage e di Rampage: World Tour in versione arcade, ma ciò non fa altro che mostrare ancora più evidenti i segni del tempo, mortificando un gioco che avrebbe meritato sorte migliore.Sviluppare un gioco vuol dire mostrare capacità di programmazione, tale capacità implica quindi la libertà da parte di una software house di decidere quale siano le scelte giuste da adottare, anche a costo di rischiare, in una data situazione piuttosto che affidarsi a semplici conversioni senza un minimo di originalità. La reazione che avrete giocando a Rampage: Total Destruction, sarà invece determinata da un automatismo di natura difensiva e aggressiva che vi sorprenderà. Perchè tali modelli sono generalmente acquisiti in seguito a esperienze traumatiche e inducono a reazioni emotive scontate. Forse è per questo che alla Midway hanno deciso, liberandoci sempre più dalla morsa nostalgica del passato di un gioco che ha fatto storia, di farci divenire responsabili della capacità di decidere con la nostra testa. Allora accontentiamoli senza timore, perchè il Wii non ha bisogno di questo titolo.

– Rampage è un mito…

– Prezzo budget

– Decine di mostri selezionabili

– …anzi, lo era!

– Tecnicamente insufficiente

– Gameplay noioso

4.0

Rampage: Total Destruction avrebbe potuto essere un titolo interessante, nonostante una struttura poco originale e articolata, ma così non è stato. La realizzazione tecnica è insufficiente e non è stato fatto il minimo sforzo da parte dei programmatori per migliorarla. La ripetitività delle azioni da compiere, unita ad un livello di difficoltà decisamente sotto la media, rendono questo gioco non adatto nemmeno agli appassionati della serie nonostante il prezzo budget ed è davvero un vero peccato notare come ancora una volta si sia pensato solo a implementare -oltretutto in modo non certo esente da difetti- l’uso del Wii Remote, tralasciando tutto il resto. Il consiglio è quello di non comprare questo titolo e rivolgere le proprie attenzioni verso un prodotto che meriti davvero il vostro tempo e soprattutto il vostro denaro.

Voto Recensione di Rampage: Total Destruction - Recensione


4