Anteprima

Payday 2

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a cura di Mugo

Londra – Dopo Il Cavaliere Oscuro ogni rapinatore che si rispetti non può fare a meno di indossare una maschera da clown. I primi, iconici, minuti della pellicola di Cristopher Nolan hanno infatti impresso nel nostro immaginario quel genere di rappresentazione, rappresentazione che è stata fatta propria anche dai creatori di Payday, titolo che mette i giocatori nei panni, per l’appunto, di rapinatori. Siamo volati nella piovosa capitale britannica per un incontro con gli sviluppatori di Overkill Software, e per dare un’occhiata in anteprima al seguito di una produzione che ha saputo farsi apprezzare dalle comunità online, Payday 2. Vediamo insieme cosa abbiamo scoperto. 

Di tutto, di più 
Payday 2 assume da subito le fattezze di un seguito in ogni suo aspetto: l’impressione, infatti, è che l’arrivo di Starbreeze Studios alla supervisione del progetto non abbia cambiato l’anima del titolo, che è parso come una versione potenziata e migliorata del suo predecessore. Se nel titolo uscito nel 2011 potevamo affrontare missioni senza collegamenti tra loro, ora ci è stata presentata una nuova via per proporre al giocatore i vari contratti criminali: Crime-net. Si tratta di una specie di bacheca virtuale dell’illegalità, nella quale i proponenti affiggono le loro richieste, che possono essere accettate dal giocatore. Avremo, dunque, missioni a se stanti della durata di una manciata di 
minuti, ma anche contratti più elaborati composti da diverse fasi tutte tese al raggiungemento di un unico obiettivo finale. Ovviamente poi ogni missione avrà un suo livello di difficoltà e, in base a questo, una diversa ricompensa, commisurata anche sulle capacità dei vari committenti che spaziano dalle molteplici frange della criminalità organizzata alle commistioni tra illeciti e politica. 
Il fitto sottobosco del malaffare 
Non è che per fare una rapina in gioielleria puoi andare a comprare le tue armi al 
supermercato, no, neanche in America. E’ così che si sviluppa una rete di scambi parallela, alla quale rivolgersi una volta conquistati sufficienti fondi con le missioni. Oltre a comprare le armi, i giocatori potranno anche andare a modificarne alcune caratteristiche, modellandole sullo stile di gioco preferito, magari in concerto con la scelta delle abilità. Sono quattro i rami a disposizione: Mastermind (capace di intimidire e convertire nemici ed ostaggi e dotato di abilità curative), Enforcer (quello con le armi pesanti, le munizioni pesanti, e che trasporta le sacche di denaro più pesanti), Technician (tutto torrette ed esplosivi), e Ghost (in grado di nascondere i corpi e di interrompere le comunicazioni avversarie). Nel caso ve lo chiedeste, no, non è possibile arrivare al termine di tutti e quattro i rami, piuttosto il consiglio è di completarne uno e di spendere poi i pochi punti rimanenti in abilità sparse tra gli altri. 
The ukranian job 
La missione che vediamo giocare durante la demo è semplice sulla carta, si tratta di recuperare una tiara tempestata di diamanti che si trova all’interno di una gioielleria di un viale trafficato. Prima di gettarsi nel vivo dell’azione si può decidere di spendere dei crediti per comprare una mappa del livello od ottenere i codici di sicurezza del sistema di sorveglianza, una specie di investimento sulle proprie capacità visto che, nel caso si fallisse la missione, i soldi spesi sarebbero persi.Per il raggiungimento dell’obiettivo sono disponibili più strade: si può scegliere di infiltrarsi dal retro silenziosamente, individuare l’oggetto (che cambia di posizione ogni volta) ed andarsene senza neanche essere notati. Oppure si può scegliere un approccio più aggressivo, entrare dalla porta principale sventolando le armi e sparacchiando in giro per creare il panico, con il lato positivo di potersi accaparrare anche gli altri gioielli presenti in negozio, al costo di avere su di se le attenzioni di tutto il dipartimento di polizia della città. Prima arriverà una pattuglia, poi due, poi piano piano il posto si riempirà di SWAT ed agenti federali, suddivisi in varie classi e dalle diverse abilità. 
Non tutte le missioni, però, permetteranno al giocatore la scelta tra diversi approcci, in alcuni casi sarà obbligatorio scontrarsi, mentre in altre si potrebbe non dover neanche sparare un colpo (magari nel caso di uno scambio cocaina-cash in mezzo al bosco, certo, sempre che non si decida di tradire la controparte e tenersi entrambi i beni oggetto di scambio)! 
Dal punto di vista tecnico, tenuta presente la natura della produzione, non ci si può tutto sommato lamentare. Volendo individuare due punti sui quali gli sviluppatori dovranno lavorare da qui all’uscita (prevista per l’estate), diremmo che l’intelligenza artificiale dei poliziotti non è sembrata sempre all’altezza, e che il netcode dev’essere migliorato (anche se il lag visto durante la presentazione potrebbe essere stato diretta conseguenza della connessione dell’albergo dove ci trovavamo, e le connessioni degli hotel sono notoriamente ballerine).

– Diversi approcci possibili alle missioni

– Sistema di classi ed abilità interessante

Payday 2 riprende quanto visto nel primo capitolo migliorandone quasi ogni aspetto: i quattro giocatori che affronteranno le missioni cooperative (niente scontri tra utenti, o tradimenti della squadra) troveranno maggiore varietà ed un sistema di abilità dalle possibilità interessanti. Proprio la varietà delle missioni sarà da tenere d’occhio, visto che nel rigiocarle più e più volte troveremo il cuore del titolo e non si potrà prescindere da un’offerta curata ed accattivante.